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Meno soldi per le vittime di reati

Il monumento che ricorda le vittime nella sparatoria nel Parlamento di Zugo nel 2001 Keystone

Il Governo vuole modificare la legge sull'aiuto alle vittime di reati, in particolare sopprimendo gli indennizzi quando i fatti avvengono all'estero.

Per i crimini commessi in Svizzera, vi sarà invece un tetto massimo. Il ministro di giustizia e polizia ha reso noto mercoledì il progetto trasmesso al Parlamento.

Le vittime di reati commessi all’estero in futuro non avranno più diritto a indennizzi e a riparazioni morali, ma solo a consulenze.

Per i reati perpetrati in Svizzera, le riparazioni morali saranno limitate ad un massimo di 70’000 franchi per le vittime e a 35’000 per i loro congiunti. Il valore massimo degli indennizzi – accordati quando una persona vittima di un reato subisce una perdita di guadagno – sarà invece adattato al rincaro e portato a 120’000 franchi, contro i 100’000 attuali.

È quanto propone il Governo svizzero nell’ambito della revisione totale della Legge sull’aiuto alle vittime di reati (LAV), trasmessa mercoledì al Parlamento.

Responsabilità individuale

Nel suo messaggio, il governo rileva le difficoltà di «accertare i fatti e stabilire se si è in presenza di un reato» quando questo è avvenuto all’estero.

Perciò la maggioranza dei cantoni e dei partiti, nel corso della procedura di consultazione, si era espressa per la soppressione di indennizzi e riparazioni morali. Il Consiglio federale ha seguito la stessa strada.

Illustrando il progetto alla stampa, il ministro di giustizia e polizia Christoph Blocher ha richiamato i cittadini alla «responsabilità individuale» di chi è vittima di un reato all’estero: chi decide di prendere certi rischi deve anche assumerne le conseguenze.

Il consigliere federale ha anche posto l’accento sulla «sussidiarietà»: lo Stato aiuta solo se nessun’altro lo fa o se l’aiuto è insufficiente. Christoph Blocher ha poi ricordato il principio della territorialità. Non spetta ai Cantoni pagare per reati commessi laddove non hanno alcuna responsabilità.

La legge attualmente in vigore permette alle vittime di reati all’estero di domandare un indennizzo o una riparazione morale nel caso in cui non avessero ottenuto prestazioni sufficienti dallo Stato in cui si è verificato il fatto.

Lacune nella legge

La valutazione della LAV, in vigore dal 1993, è globalmente positiva. Tuttavia in questi anni sono emersi lacune e difetti, a cui occorre porre rimedio. S’impone una revisione totale, ha proseguito Blocher, dichiarandosi fiducioso sull’accoglienza che riceverà il progetto governativo.

Originariamente prevista come eccezione e solo parzialmente disciplinata, nella pratica la riparazione morale è diventata più importante dell’indennizzo, ha spiegato il consigliere federale.

In media i cantoni versano circa 7 milioni di franchi all’anno per riparazioni morali contro soli 3 milioni per indennizzi. I costi annuali per consulenze ammontano a 22 milioni.

Considerando che la riparazione morale risponde ad un’esigenza, il governo ha deciso di mantenerla per quel che riguarda i reati commessi in Svizzera, ma di fissare un importo massimo.

Scadenze più lunghe

Il termine di scadenza per inoltrare una domanda di indennizzo e di riparazione viene allungato: passa da due a cinque anni.

Per i minorenni vittime di reati gravi, in particolare contro l’integrità sessuale, viene inoltre introdotta una norma speciale: hanno tempo fino al 25esimo anno di età per presentare una domanda.

L’aiuto a lungo termine fornito dai consultori verrà peraltro chiaramente distinto dall’indennizzo. Il primo sarà concesso finché le condizioni di salute della vittima non si siano stabilizzate e le altre conseguenze del reato siano state eliminate o compensate.

L’indennizzo coprirà invece i costi medici e di cura dopo la stabilizzazione dello stato di salute, come pure la perdita di guadagno, la perdita di sostegno e le spese di funerale.

swissinfo e agenzie

La Legge sull’aiuto alle vittime di reati è in vigore dal 1° gennaio 1993.
Nel 1998, 11’165 persone si erano rivolte a un centro di consulenza in Svizzera per le vittime di reati.
Nel 2003, erano state 23’948.
Nel 73,7% dei casi si trattava di donne.
In 953 casi sono stati richiesti degli indennizzi o delle riparazioni morali.
Una decisione positiva è stata pronunciata per il 70,8% dei casi.
Gli indennizzi sono stati 164 per un totale di 3,2 milioni di franchi.
Le riparazioni morali 631 per un totale di 7,2 milioni di franchi.

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