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Mobilitazione politica via Internet

In marzo, 30'000 persone hanno manifestato a Berna contro la guerra, mobilitate in parte via e-mail e SMS Keystone

Dalle proteste online alle campagne su Internet, fino alla mobilitazione attraverso il cellulare: i nuovi media sono ormai parte integrante della comunicazione politica.

Un’evoluzione emersa chiaramente a Seattle quando 50’000 manifestanti fecero fallire una conferenza dell’OMC.

“Per noi Internet è uno strumento molto importante: vi lanciamo le nostre campagne e inviamo appelli di protesta. Se richiesto, mandiamo documentazione su determinati temi come la manifestazione alternativa al vertice di Davos”, spiega Sibylle Spengler della Dichiarazione di Berna.

Quest’ultima non è certo l’unica organizzazione svizzera di aiuto allo sviluppo che diffonde messaggi attraverso Internet e che, come sottolinea Sibylle Spengler, trova anche nuovi membri sulla grande rete mondiale.

Una rete internazionale

Da quando una manifestazione di massa ha fatto fallire la conferenza dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), svoltasi nel dicembre del 1999 a Seattle, negli Stati Uniti, si sa che i messaggi elettronici e una campagna internazionale coordinata su Internet possono influire notevolmente sull’esito di un vertice.

I nuovi media hanno permesso di organizzarsi in modo professionale a numerosi movimenti di protesta che si battono contro la distruzione della natura, lo sfruttamento del Terzo Mondo, il crescente divario fra ricchi e poveri oppure, ancora, o in favore di un mondo più giusto.

Gli oppositori alla globalizzazione in atto attualmente – contadini, anarchici, antinucleari, sindacalisti, donne e minoranze – comunicano in modo rapido e spontaneo grazie ai telefonini e alle e-mail.

Il coordinamento anti-OMC si è servito del proprio sito per invitare a manifestare contro il Forum economico di Davos. Un’iniziativa che si ripeterà anche in occasione dell’edizione 2004 del Forum.

Già ora l’organizzazione no-global ATTAC annuncia su Internet una serie di manifestazioni di mobilitazione contro l’appuntamento di Davos.

Spontaneità e rapidità

Anche in Svizzera, nell’ambito delle proteste degli scolari contro la guerra in Iraq, e-mail e cellulari l’hanno fatta da padroni.

“I sitting quotidiani davanti all’ambasciata americana a Berna non avrebbero avuto luogo senza i messaggi spontanei trasmessi con i telefonini o attraverso le e-mail”, spiega Samuel K., liceale di Berna e membro dell’associazione “Giovani contro la guerra”.

“A scuola le manifestazioni vengono comunque annunciate ancora con volantini” sottolinea Samuel.

Secondo Franz Eidenbenz, esperto di questioni psicologiche legate a Internet, i nuovi mezzi di comunicazione presentano molti vantaggi.

“Rispetto al passato i giovani hanno un accesso autonomo all’informazione e allo scambio di informazioni. Possono inviare SMS o e-mail senza che i genitori lo vengano a sapere”.

Grazie ai telefonini e a Internet i giovani si incontrano più facilmente, spontaneamente: “I nuovi media permettono loro di organizzare anche qualcosa di più grosso, come ad esempio una manifestazione”, dice Eidenbenz.

Una chance per i giovani

Samuel K. usa regolarmente internet per informarsi. Secondo lo psicologo Eidenbenz non è tuttavia ancora chiaro se l’impiego sistematico dei nuovi media ha un influsso anche sull’impegno politico dei giovani.

“Quello che mi sembra invece chiaro è che oggi i giovani si posizionano meglio grazie alle loro homepage e alle informazioni che si inviano a vicenda”.

Forse è anche un’occasione per venir presi sul serio dagli adulti. “In questo campo”, dice lo specialista, “i giovani sono molto competenti. Inoltre, una e-mail non dice nulla sull’età di chi l’ha spedita o sul suo stato sociale”.

Per la Dichiarazione di Berna la comunicazione elettronica e la diffusione di informazioni sono elementi molto importanti, soprattutto nel caso di campagne internazionali, precisa Sibylle Spengler.

“Nel mondo e nella società dell’informazione attuali non penso che potremmo svolgere il nostro lavoro senza Internet, sarebbe impossibile”.

swissinfo, Gaby Ochsenbein
(Traduzione: Elena Altenburger)

La generazione di Internet è ben organizzata con appelli alla protesta e rapidi scambi di informazioni elettroniche.

Manifestazioni di massa come quelle di Seattle, Porto Allegre o Davos non avrebbero avuto luogo senza i nuovi media.

Anche gli SMS, i messaggi brevi spediti tramite i cellulari, fanno parte di queste nuove forme di comunicazione.

In Svizzera vengono inviati ogni giorno più di un milione di SMS.

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