Momento delicato per l’ONU
L'adesione della Svizzera avviene in giorni di tensione per la ricorrenza dell'11 settembre e le minacce di guerra contro l'Irak.
Secondo un sondaggio, il popolo svizzero è decisamente contrario ad un attacco contro Bagdad.
I rappresentanti della Confederazione e dell’ONU hanno rinunciato a particolari festeggiamenti per sottolineare l’adesione della Svizzera all’organizzazione internazionale. La cerimonia ufficiale al Palazzo di vetro è avvenuta infatti un giorno prima delle manifestazioni indette a Nuova York per commemorare la tragedia dell’11 settembre.
Da ora la Svizzera sarà chiamata ad esprimere la sua voce, a prendere posizione e a partecipare alle decisioni delle Nazioni unite. Il dossier più scottante che dovranno probabilmente affrontare nei prossimi tempi i membri dell’ONU sarà quello di un nuovo intervento in Iraq. Il presidente americano e il suo governo sembrano seriamente intenzionati lanciare una nuova spedizione militare contro Bagdad.
In Svizzera c’è chi ha già cominciato a sondare l’opinione pubblica sull’atteggiamento che il nostro Paese dovrebbe prendere in seno all’Onu rispetto alla questione.
Il popolare quotidiano svizzero-tedesco Blick ha intervistato un campione di 1000 persone -un campione, ancora una volta, non totalmente rappresentativo della nazione in quanto manca la Svizzera italiana. L’82,5% delle persone interrogate trova sbagliato un intervento militare degli Usa senza mandato da parte delle Nazioni Unite. Il 58,6% ritiene che tale intervento non dovrebbe avvenire nemmeno con il mandato Onu.
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