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Nel cielo di Payerne nubi scure su “Solar Impulse”

L'aerodromo militare di Payerne al centro di vivaci dibattiti per l'aumento dei voli Keystone

La polemica attorno all'aereodromo militare di Payerne rischia di mettere in discussione il progetto "Solar Impulse". André Borschberg, promotore e pilota, non eslcude di andare all'estero.

I nuovi orientamenti, che prevedono un aumento dei voli civili e anche militari, sono contestati dalla popolazione locale.

L’aereodromo militare di Payerne sarà dunque utilizzabile in futuro anche dagli aerei privati. L’apertura all’aviazione civile non comporterà tuttavia la riduzione dei voli militari, come precisato dal consigliere federale Samuel Schmid. Il progetto è al centro di molte critiche e nella popolazione serpeggia già il malcontento.

Ma questo nuovo indirizzo della Confederazione rischia di avere delle conseguenze anche sul “Solar Impulse”, il nuovo grande progetto di Bertrand Piccard per il quale spuntano all’orizzonte difficoltà impreviste. Intervista a André Borschberg. CEO, promotore del progetto e pilota di “Solar Impulse”.

swissinfo: Nelle sue vesti di CEO, promotore del progetto e pilota del futuro aereoplano, come segue le attuali discussioni sull’aereoporto di Payerne?

André Borschberg: Non posso negare che i nuovi orientamenti suscitino vivaci prese di posizione. Ma per ora, nei confronti dello sviluppo del nostro intero progetto, siamo piuttosto sereni.

L’aereoporto di Payerne è senza dubbio il migliore ed è quasi l’unico posto in Svizzera dove sia ragionevolmente ipotizzabile effettuare dei voli sperimentali dei diversi aerei legati al progetto “Solar Impulse”. Ma se il nostro progetto dovesse diventare prigioniero delle discussioni che divampano attorno ai nuovi orientamenti dell’aereoporto militare, allora saremo costretti a valutare, abbastanza rapidamente, soluzioni alternative.

Abbiamo cominciato la costruzione dell’aereo qualche settimana fa e anche se restano ancora alcuni dettagli da focalizzare, abbiamo pianificato l’inizio dei voli sperimentali nel mese di settembre del 2008.

Non siamo tuttavia in grado di dire esattamente di quanto tempo avremo bisogno per effettuare queste verifiche. Verifiche assolutamente indispensabili dal momento che un aereo così non è mai stato costruito prima e che il campo del volo solare non è mai stato sperimentato prima. Non è escluso che il periodo di prova possa essere più lungo del previsto.

swissinfo: Perché Payerne è la migliore soluzione?

A.B.: Payerne è un aereodromo interessante e unico nel suo genere. Ma, hangar a parte, c’è davvero tutto: una buona pista con pochi ostacoli circostanti, una geografia perfetta e una debole densità di abitazioni. Il traffico aereo, inoltre, è relativamente modesto.

swissinfo: Fino a quando potete permettervi di attendere, serenamente, gli eventi?

A.B.: Il nostro dossier è in fase di consultazione. Durante questo periodo di valutazione, vedremo se ci saranno delle opposizioni e così potremo avere una visione della situazione molto più chiara. Sia il progetto sarà operativo secondo le nostre previsioni, sia ci addentreremo in una fase difficile.

Nei mesi che seguiranno sapremo se dovremo cercare delle soluzioni alternative. E prima avremo le cose in chiaro, meglio sarà, poiché se trovare località alternative non è una missione impossibile, è tuttavia necessario prevedere un nuovo tipo di organizzazione. I tempi di azione saranno comunque stretti.

swissinfo: In Svizzera esistono, secondo lei, delle soluzioni alternative?

A.B: Difficilmente. Pochi altri aereoporti offrono le medesime condizioni. Faremo l’assemblaggio dell’aereo all’aeroporto di Dübendorf, ma quest’ultimo è davvero troppo vicino all’aereoporto di Kloten e le zone circostanti densamente abitate.

Non è inoltre possibile bloccare le piste di Ginevra e o di Basilea per il nostro progetto. Se saremo costretti ad esaminare altre possibilità, il nostro sguardo si rivolgerà inevitabilmente all’estero, poiché dobbiamo assolutamente trovare un aeroporto che abbia le medesime caratteristiche di Payerne.

swissinfo: Un trasloco sarebbe dunque nocivo per il progetto?

A.B. Chiaramente sì! Da un lato perché sarebbe davvero peccato lasciare la Svizzera dove abbiamo sviluppato il nostro progetto dalla sua nascita. Ecco perché desideriamo realizzare i primi voli sperimentali in Svizzera. D’altra parte spostare le persone e le infrastrutture non è né semplice, né evidente.

Intervista swissinfo, Mathias Froidevaux
(traduzione e adattamento Françoise Gehring)

Nel 2011 Bertrand Piccard vuole compiere il giro del mondo con un aereo solare. Durante la circumnavigazione atterrerà in tutti e cinque i continenti.

La cabina di pilotaggio è concepita per una sola persona, per cui gli atterraggi saranno l’occasione per Piccard e il suo partner André Borschung di darsi il cambio ai comandi.

L’apertura alare dell’aereo solare, pari a 80 metri, è uguale a quella Airbus 380. Il progetto dovrebbe costare circa 100 milioni di franchi e sarà finanziato da alcuni sponsor.

Lo psichiatra vodese Bertrand Piccard ha conquistato fama mondiale nel 1999, quando ha fatto per la prima volta il giro del mondo senza scali con un pallone aerostatico.

Nell’aeroporto militare di Payerne saranno permessi in futuro 8400 voli civili l’anno. Finora erano solo 1000. A questi si aggiungono 21’150 partenze e atterraggi di velivoli militari, di cui 13’900 relativi ad aerei da caccia (circa un quarto in più di quelli odierni).

Mentre il nuovo regolamento permette i voli nei giorni lavorativi tra le 7 e le 20, per il sabato prevede orari limitati. La domenica vige un divieto di volo.

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