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Netto calo delle domande d’asilo

La revisione della legge sull'asilo fa calare il numero delle richieste, ma non quello delle proteste pubbliche Keystone

Nel 2005, il numero delle richieste d'asilo depositate in Svizzera è diminuito di quasi il 30% rispetto al 2004. Si tratta del calo più netto in Europa.

L’Ufficio federale della migrazione spiega questa tendenza – costante dal 2002 – con l’inasprimento della politica elvetica in materia di asilo.

Il numero delle richieste d’asilo depositate in Svizzera ha toccato nel 2005 il minimo storico, da 19 anni a questa parte. Bisogna risalire al 1986 per ritrovare cifre più basse.

In totale, l’anno scorso 10’061 persone hanno inoltrato la loro domanda, ovvero 4’187 in meno (29,4%) rispetto al 2004, ha indicato giovedì l’Ufficio federale della migrazione (Ufm).

Il calo delle richieste – spiega l’Ufm – può essere messo in relazione con l’inasprimento della legge federale sull’asilo.

Una revisione che fa discutere

Nel dicembre 2005, dopo tre anni di dibattiti, la maggioranza del parlamento ha accettato le controverse proposte che renderanno molto più dura la vita ai richiedenti l’asilo che si rivolgono alla Svizzera.

Tra queste, la soppressione dell’aiuto sociale per le persone che hanno ricevuto una risposta negativa (non entrata in materia) e non intendono lasciare il Paese, l’accelerazione delle procedure di rinvio e l’estensione del periodo di detenzione preventiva per coloro che si rifiutano di cooperare con le autorità.

La revisione della legge sull’asilo – voluta in particolare dal ministro della giustizia Christoph Blocher e dal suo partito (Unione democratica di centro, destra nazionalista) – è stata criticata dall’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati e dall’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati.

Contro l’inasprimento, la Coalizione per una Svizzera umanitaria ha lanciato un referendum a fine dicembre.

Calo più netto

L’anno scorso, il più gran numero di richieste è giunto dalla Serbia/Montenegro, davanti alla Turchia, Somalia, Iraq, Bulgaria, Georgia, Russia, Bosnia Erzegovina e Iran.

Un paragone internazionale basato sui primi undici mesi del 2005 evidenzia che il calo delle richieste d’asilo in Svizzera (-29,4%) è stato più marcato di quello registrato in Germania (-23,6%), in Austria (-11,5%) o in Francia (-8,3%).

Il responsabile del servizio giuridico dell’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati, spiega la regressione generale osservata nel continente, così come in Svizzera, con argomenti diversi da quelli avanzati dall’Ufm.

«Elementi importanti alla base del calo sono i controlli più severi alle frontiere esterne dell’Unione europea e la calma relativa nelle regioni di conflitto, in particolare nei Balcani», dice a swissinfo Jürg Schertenleib.

Contro tendenza invece l’evoluzione in Olanda, dove le domande sono cresciute del 38,7% e in Belgio (+5,7%).

Più ammissioni…

L’asilo – rileva l’Ufm – è stato concesso a 1’497 persone, ciò che corrisponde ad un tasso di riconoscimento del 13,6% (9,2% nel 2004).

Per l’Ufm, questa progressione evidenzia che «coloro che sono perseguitati o si sentono minacciati possono sempre contare sulla protezione della Svizzera».

Le statistiche 2005 mostrano inoltre che la percentuale di ammissione varia fortemente a seconda del Paese di origine: tra i contingenti di candidati all’asilo più numerosi, il tasso varia dal 6,3% per i serbo-montenegrini al 9,7% per gli iracheni o al 42,8% per i turchi.

Per le altre provenienze, l’Ufm riporta una percentuale di ammissione del 71,6% per i rifugiati dal Togo, del 66,7% per i tunisini e del 40% per i cinesi.

…e meno rimpatri

Benché rimanga alto, il numero di persone in fase di rimpatrio è esso pure diminuito del 29,4% rispetto a fine 2004.

Dal canto suo, il numero totale di richiedenti coinvolti nel processo d’asilo in Svizzera si è ridotto del 12,5%, per fissarsi a 48’193 a fine dicembre.

swissinfo e agenzie

Nel 2005, il calo delle richieste d’asilo depositate in Svizzera (-29,4%) è stato il più netto d’Europa.
La diminuzione è stata meno marcata in Germania (-23,6%), Austria (-11,5%) e Francia (-8,3%).
In Olanda invece, le domande sono aumentate di oltre un terzo.

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