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No del Dipartimento federale delle comunicazioni agli aumenti delle tariffe della posta A e B standard

Le lettere standard A e B rappresentano il 99 per cento degli invii postali in tutta la Svizzera Keystone

Non ci sarà nessun aumento delle tariffe della posta A e B per le lettere standard fino a 100 grammi. Il Dipartimento federale delle comunicazioni (DATEC) ha infatti respinto venerdì la richiesta di aumento di 10 centesimi.

Contrariamente a quanto chiedeva la Posta, le lettere fino a 100 grammi continueranno a mantenere gli stessi prezzi d’invio anche all’inizio del prossimo anno. Il Dipartimento diretto dal consigliere federale Moritz Leuenberger ha però deciso che il gigante giallo potrà invece adeguare verso l’alto le tariffe per le lettere più pesanti, per gli invii in grandi quantità e per i pacchi a partire dal primo gennaio 2001.

Nel rendere noto la propria decisione, il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni ha precisato che la stessa “non tiene solo conto dei costi di produzione nelle diverse unità postali, ma preconizza pure un miglioramento della competitività dell’impresa”.

Gli invii di lettere standard fino a 100 grammi di peso con posta A e B continueranno quindi ad essere soggetti alle tariffe di 90 centesimi per la posta prioritaria o A e di 70 centesimi per quella normale o B. Questo genere di lettere, inferiori al formato B5 e a 20 millimetri di spessore, rappresentano il 99 percento degli invii postali in Svizzera. Secondo le disposizioni postali, gli invii A e B possono contenere fino ad un massimo di 17 fogli formato A4.

Reazioni:
La Posta è soddisfatta solo in parte della decisione del Dipartimento, perché, secondo lei, lo staus quo delle tariffe per le lettere standard provocherà una perdita di guadagno pari a 100 milioni di franchi.

La decisione del DATEC di non conceder un aumento tariffario per le lettere soto i 100 grammi ha provocato reazioni negative anche presso il Sindacato della comunicazione. Secondo Samuel König, responsabile dell’informazione, l’aumento era necessario per migliorare la situazione finanziaria della Posta. Per il sindacalista alla fine saranno i clienti a farne le spese.

Scontento, ma per altri motivi, il Vorort. L’Unione svizzera di commercio e d’industria ha comunicato che gli aumenti delle tariffe di pacchi e lettere oltre i 100 grammi «sono da ritenere ingiustificati». Essi vanno contro gli interessi della piazza economica svizzera e dei consumatori.

La Federazione romanda dei consumatori e delle consumatrici (FRC) si è dichiarata soddisfatta del mantenimento delle attuali tariffe per le lettere standard, ma ha giudicato «catastrofico» l’aumento per i pacchi. Il servizio pubblico deve rimanere a un prezzo abbordabile, ha spiegato Marianne Tille, segretaria generale.

Cosciente del fatto che il settore colli sarà sempre deficitario, la FRC si augura che le società di corrieri privati che «spinti dalla necessità di redditività» offrono i loro servizi solo nella cintura urbana, siano assogettati al pagamento di una tassa. Questa dovrebbe venire destinata al finanziamento della distribuzione dei pacchi postali nelle regioni periferiche, ha precisato la Tille.


swissinfo e agenzie

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