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Nuova stretta monetaria della Banca nazionale

Ritoccando i suoi tassi, la Banca nazionale vuole prevenire tendenze inflazionistiche Ex-press

La Banca nazionale svizzera (BNS) ha annunciato un nuovo aumento dello 0,25% del suo tasso direttore. Il rialzo, l'ottavo dal dicembre 2005, era atteso dagli esperti.

Nel suo ultimo rapporto, l’istituto monetario individua un margine di miglioramento nell’analisi dei rischi delle grandi banche elvetiche, dalle quali dipende il futuro di tutta la piazza finanziaria svizzera.

La Banca nazionale svizzera ha deciso di restringere ulteriormente la sua politica monetaria. Giovedì l’istituto di emissione ha operato un nuovo aumento di un quarto di punto della banda di oscillazione del Libor a tre mesi, il suo principale tasso di riferimento, portandola al 2-3%.

Fino a nuovo avviso, la BNS intende mantenere il Libor nella zona mediana della banda di fluttuazione, ossia attorno al 2,5%. L’ultimo ritocco verso l’alto del tasso direttore risale a metà marzo 2007.

Con questo nuovo rialzo del Libor, l’istituto monetario intende garantire che le prospettive in materia di inflazione rimangano favorevoli, si legge in una nota pubblicata dalla BNS.

Congiuntura robusta e rischi di inflazione

In un rapporto pubblicato giovedì, la banca centrale indica inoltre che la congiuntura continua ad essere robusta in Svizzera. L’evoluzione economica si prospetta ancora migliore di quanto previsto in marzo.

Per l’intero 2007, i vertici della banca centrale si aspettanto un incremento in termini reali vicino al 2,5% del prodotto interno lordo (Pil), grazie anche al buon andamento congiunturale dei paesi vicini e all’evoluzione del corso dei cambi. Finora le previsioni della BNS si situavano sul 2%.

La crescita più marcata del previsto e il nuovo aumento del prezzo del petrolio hanno comportato però un lieve deterioramento delle prospettive dell’inflazione, rilevano gli esperti della BNS.

I pronostici sull’evoluzione dell’indice dei prezzi al consumo sono di un aumento medio dello 0,8% per il 2007, dell’1,5% per il 2008 e dell’1,7% nel 2009, nell’ipotesi di un Libor a tre mesi costante al 2,5%.

Se la dinamica della congiuntura rimarrà immutata o se l’evoluzione del corso del franco contribuirà a rendere più “concilianti” le condizioni monetarie, sono prevedibili ulteriori giri di vite nei prossimi mesi, afferma la BNS.

Reazioni contrastanti

Atteso dagli esperti, l’annuncio della banca centrale ha sollevato reazioni contrastanti. Per Urs Rellstab, responsabile della comunicazione di Economiesuisse, la mossa è giustificata, tenendo conto delle tendenze inflazionistiche e della debolezza attuale del franco svizzero.

A detta di Hanspeter Hausheer e Alois Bischofberger, capoeconomisti dell’UBS e, rispettivamente, del Credit Suisse, l’aumento del Libor era prevedibile, dopo la recente decisione della Banca centrale europea di aumentare i propri tassi direttori. L’istituto monetario deve, tra l’altro, evitare un divario troppo grande tra i tassi d’interesse in Svizzera e quelli applicati nei paesi dell’UE.

Critiche sono giunte invece dall’Unione sindacale svizzera. Secondo Daniel Lampart, capo-economista della federazione sindacale, la BNS ha sopravvalutato negli ultimi tempi i rischi d’inflazione. A suo avviso, l’aumento del Libor rischia di far lievitare i tassi ipotecari e quindi di alimentare a sua volta l’inflazione.

Anche l’Associazione dei proprietari di case e l’Associazione svizzera degli inquilini deplorano la decisione della BNS, temendo un nuovo rialzo dei tassi ipotecari e dei canoni di affitto.

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Sicurezza del settore bancario migliorabile

Sempre nel suo rapporto, la BNS attribuisce inoltre buone note alla stabilità del sistema bancario svizzero. Nella sua analisi dei rischi, l’istituto di emissione individua tuttavia dei margini di miglioramento per quanto concerne le due grandi banche elvetiche.

La loro posizione sul mercato è talmente dominante da poter mettere in gioco il futuro della piazza finanziaria svizzera. Tra i pericoli maggiori per il futuro, la BNS indica il progressivo aumento dei costi e la tendenza degli istituti bancari ad assumere maggiori rischi.

Gravi errori di valutazione dei rischi da parte di una delle due grandi banche potrebbe avere conseguenze drammatiche per tutto il settore bancario elvetico. Secondo la BNS, il fallimento della Swissair sarebbe poca cosa rispetto al crollo di uno dei giganti bancari svizzeri.

swissinfo e agenzie

Secondo il rapporto della BNS, il 2006 è stato il secondo migliore anno nella storia delle banche svizzere.

L’anno scorso, gli istituti finanziari svizzeri hanno conseguito utili complessivi per 30 miliardi di franchi, il 13% in più rispetto al 2005. Parallelamente sono cresciuti anche i fondi propri.

L’evoluzione positiva degli utili si è registrata in tutte le categorie. Per le due grandi banche l’aumento è stato del 10%, per le banche cantonali del 20% e per le banche regionali del 16%.

Il termine Libor è l’abbreviazione di «London Interbank Offered Rate». Si tratta di una media dei tassi d’interesse interbancari di diverse banche, comunicata giornalmente dalla British Bankers Association di Londra.

Il Libor è frequentemente impiegato come tasso di riferimento, ad esempio per contratti ipotecari.

La Banca nazionale svizzera fissa un margine di oscillazione per il Libor a tre mesi in franchi svizzeri.

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