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Nuovi incontri umanitari in Svizzera

Il controverso incontro umanitario di metà febbraio della ministra Calmy-Rey sembra portare frutti Keystone

Dopo la conferenza umanitaria sull'Iraq di febbraio su iniziativa della consigliera federale Micheline Calmy-Rey, nuovi incontri sono previsti a Ginevra da aprile

Parteciperanno oltre 30 Paesi. La Svizzera si conferma così il suo ruolo umanitario di primo piano.

È quanto rende noto la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), confermando una notizia dei settimanali «NZZ am Sonntag» e «SonntagsBlick».

«I delegati di vari Paesi dovrebbero incontrarsi con regolarità, possibilmente ogni due settimane», ha affermato Toni Frisch, della DSC. Tali incontri serviranno a valutare la situazione in Iraq e trattare determinate questioni che riguardano i Paesi vicini, le misure possibili per l’accoglienza dei profughi e il finanziamento di tali operazioni, ha precisato Frisch.

Sarà costituito un gruppo di lavoro

Stando alla NZZ am Sonntag, il primo incontro dovrebbe svolgersi verso l’inizio di aprile. In seguito dovrebbe essere costituito un gruppo di lavoro che comprenderà le organizzazioni umanitarie, rappresentanti dei paesi vicino all’Iraq e i paesi che contribuiscono all’aiuto umanitario.

Questo gruppo di lavoro permetterà di coordinare il lavoro dei paesi donatori e di discutere i problemi, ha indicato Toni Frisch, come, ad esempio, la questione dei profughi. Il ritorno dei rifugiati è un tema molto delicato: la Giordania ospita ancora oggi migliaia di profughi della guerra del Golfo del 1991.

Secondo Frisch, la conferenza umanitaria di metà febbraio a Ginevra ha permesso già di contribuire ad organizzare e coordinare l’emergenza umanitaria. Grazie a quella conferenza, indica Frisch, è stata accelerata la costruzione di campi d’accoglienza per i profughi in Giordania

La Svizzera ha approvato un nuovo contributo di 6,5 milioni di franchi in aiuti umanitari per l’Iraq.

La DSC ha inoltre preso a carico la copertura dei rischi per gli aerei del CICR impegnati nella zona del conflitto. Se un aereo fosse abbattuto, la Svizzera coprirebbe i costi assicurativi, ha detto Frisch. La DSC ha anche approvato il progetto del Programma Onu per l’ambiente, deciso nell’incontro di Ginevra e volto a dotarsi dei mezzi per limitare le conseguenze della guerra sull’ambiente.

swissinfo e agenzie

L’opportunità dell’incontro umanitario di metà febbraio a Ginevra voluto dalla ministra degli esteri svizzera Micheline Calmy-Rey era stata contestata da più parti.

Sembra però che quell’incontro porti ora i suoi frutti.

A partire da inizio aprile, altre riunioni internazionali di carattere umanitario dovrebbero svolgeri a Ginevra.

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