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Nuovi orizzonti per la politica scientifica svizzera

La salute pubblica sarà uno dei principali settori di cooperazione tra Berna e Pretoria Keystone

Svizzera e Sudafrica hanno raggiunto un'intesa su un accordo di cooperazione in ambito scientifico e tecnologico.

Si tratta del primo paese al di fuori dell’Unione Europea con cui Berna concretizza una simile intesa. Progetti sono allo studio anche con Cina, India e Russia.

Il segretario di Stato all’educazione e alla ricerca svizzero Charles Kleiber e il ministro sudafricano per la scienza Mosibudi Mangena hanno raggiunto lunedì a Pretoria un’intesa per un accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra i due paesi.

Il testo dovrebbe venir firmato entro la fine dell’anno. La cooperazione riguarderà in un primo tempo la salute pubblica, le biotecnologie, le nanotecnologie, le scienze umane e quelle sociali.

Salute pubblica

Per quanto concerne la salute pubblica, la Svizzera auspica un approccio più africano e meno occidentale. Berna sostiene già un istituto in Tanzania e un altro in Costa d’Avorio.

L’Università di Basilea, l’Istituto tropicale svizzero e il “Council for scientific and industrial research” di Pretoria – un ente governativo incaricato del finanziamento della ricerca applicata – saranno responsabili della realizzazione della cooperazione, ha precisato Claudio Fischer, capo della politica scientifica internazionale in seno al Dipartimento federale dell’interno.

Nel 2005, la Svizzera e il Sudafrica avevano già siglato una convenzione di collaborazione per le Alte scuole.

Nuova strategia

Il Sudafrica è il primo paese al di fuori dell’Unione Europea con il quale la Confederazione raggiunge un simile accordo.

Nel gennaio scorso, il governo elvetico aveva trasmesso al parlamento un messaggio sulla ricerca, la formazione e l’innovazione per il periodo 2008-2011 nel quale veniva proposta per la prima volta una politica scientifica che superava i confini dell’UE.

Il Sudafrica appunto, la Cina, l’India e la Russia sono stati scelti quali paesi prioritari. Il parlamento dovrà esaminare il messaggio nel corso dell’estate.

“Il Sudafrica è un po’ il paese faro in Africa. Ha un grande potenziale scientifico e investe molto”, ha spiegato Claudio Fischer.

Per tradurre in pratica la strategia del governo, Charles Kleiber partirà per una tournée asiatica in Cina e in India il 21 aprile. In dicembre, il segretario di Stato all’educazione e alla ricerca si recherà in Russia.

swissinfo e agenzie

Nel 2005, la Segreteria di Stato per l’educazione e la ricerca aveva a disposizione 1,67 miliardi di franchi per promuovere questi due settori.
Il 70% dei fondi sono impiegati in Svizzera, il 21% sono destinati ai programmi internazionali di ricerca, l’8% alla cooperazione internazionale nel campo spaziale e l’1% al campo dell’educazione.
In Svizzera, le università assorbono il 37% dei fondi (610 milioni), la ricerca nazionale il 28% (470 milioni). Per le borse di studio sono stanziati circa 90 milioni.

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