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Nuovi strumenti per la ricerca svizzera

Ricerca svizzera: non solo scienze naturali... swissinfo.ch

Tre anni dopo il battesimo dei primi Poli di ricerca nazionale (PRN), il Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS) lancia un concorso d’idee per realizzarne degli altri.

I nuovi progetti saranno dedicati esclusivamente alle scienze umane e a quelle sociali.

“Un polo di ricerca è un programma coerente ed integrato che, tramite un approccio interdisciplinare, studia nel dettaglio problematiche puntuali”, riassume René Levy, professore e membro del Consiglio di ricerca del FNS. “Il tutto per un periodo abbastanza lungo: 10-12 anni”.

Nel 2001, grazie al sostegno della Confederazione, sono stati lanciati 14 programmi di questo tipo su scala nazionale. In che ambito? Soprattutto in quello delle scienze naturali o delle tecnologie dell’informazione.

“Si tratta spesso di settori, come ad esempio quelli della biologia strutturale, delle nanotecnologie, della genetica o della climatologia, dove la Svizzera figura ora tra le nazioni più competitive”, rileva Dieter Imboden, vice responsabile della sezione PRN presso il Consiglio di ricerca del FNS.

“L’insieme di questi 14 Poli rappresenta senza dubbio il più grande progetto scientifico elvetico”. Il budget a loro disposizione per il periodo 2001-2004 è di 528 milioni di franchi, 225 dei quali garantiti dal FNS.

Riconoscimenti internazionali

“L’obiettivo dei Poli è quello di promuovere a lungo termine la ricerca di punta in Svizzera, specializzandoci in temi d’importanza strategica e favorendo un trasferimento veloce di sapere e tecnologia dalla scienza all’insegnamento e all’economia”, sottolinea Dieter Imboden.

Ad esempio, sono già 120 le cooperazioni in atto con l’industria. Che, dalla collaborazione con il mondo scientifico, spera d’ottenere numerose nuove tecnologie ed applicazioni pratiche.

Secondo i controlli annuali effettuati da un gruppo di esperti internazionali, i risultati di questo tipo d’approccio sono davvero buoni. La qualità e l’efficacia dell’attività dei Poli sono state giudicate positivamente.

Al momento sono 1800 le persone implicate nei 14 progetti esistenti, la maggior parte dei quali di nazionalità straniera.

“Questo è un ulteriore dato di qualità: significa che la scienza svizzera è ben integrata nel contesto internazionale e che per i ricercatori di tutto il mondo è interessante collaborare con noi”, rileva il professor Imboden.

Settori dimenticati

Le necessità di studi approfonditi si è fatta però sentire anche in ambiti tralasciati dal primo gruppo di Poli: le scienze umane e sociali. Ad esempio, quale l’impatto del’uso dell’inglese sulla società svizzera? Quale la percezione dell’ingegneria genetica?

Due settori universitari molto importanti che raggruppano facoltà come l’economia, il diritto, la psicologia o le scienze della comunicazioni. Molto frequentate a livello di studenti, ma che offrono un insufficiente numero di sbocchi post-dottorato.

Insomma, non c’è equilibrio. “In questi campi le risorse nell’ambito dell’insegnamento e della ricerca sono insufficienti. Ad esempio, in psicologia il rapporto tra docenti ed allievi è di 1:170”, precisa René Levy.

E così il FNS, con il sostegno delle autorità federali, intende ora correre ai ripari lanciando un nuovo concorso d’idee per la realizzazione, a partire dal 2005, di 3-10 nuovi Poli. Che fungeranno da stimoli per dottorandi, ricercatori e professori.

Al momento non si sa molto di più sui contenuti. “Tutto dipenderà dalle proposte che ci saranno sottoposte”, precisa René Levy. A loro sostegno, è previsto un credito di 30 milioni di franchi per il periodo 2005-2007.

swissinfo, Marzio Pescia

Poli di ricerca: il pìù grande progetto scientifico svizzero;
Budget dei Poli di ricerca per il periodo 2001-2004: 528 milioni di franchi;
Persone implicate nei 14 progetti già in corso: 1800;
Dal 2005 potrebbero nascere da 3 a 10 nuovi Poli.

Il concetto di Polo di ricerca, lanciato nel 2001, intende concentrare gli sforzi dei ricercatori su temi specifici per lunghi periodi.

Obiettivi: promuovere la ricerca di punta in Svizzera e rinforzarne la posizione internazionale in ambiti strategici.

Al momento sono 14 i Poli già attivi, soprattutto nelle scienze naturali e nelle tecnologie dell’informazione.

La loro gestione è affidata ad istituti universitari o di ricerca sparsi per buona parte del paese (nessun progetto in Ticino).

Grazie al lancio del nuovo concorso, il Fondo nazionale intende ora dedicarsi anche alle scienze umane e sociali, settori finora piuttosto tralasciati dalla ricerca di base.

A disposizione dei nuovi progetti dovrebbe essere stanziato un credito di 30 milioni di franchi per il periodo 2005-2007.

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