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Ragazza guarda dal finestrino coda del treno sul quale sta viaggiando in paesaggio alpino innevato

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all'estero,

bentrovate/i. Qui sono ormai più di una le autorizzazioni negate a chi vorrebbe manifestare contro le misure anti-Covid, e la ragione è proprio l'impossibilità di garantire il rispetto delle restrizioni imposte per contenere la pandemia. È ammissibile? Secondo Lorenz Langer, esperto del Centro di studi sulla democrazia (ZDA) di Aarau, tali divieti non sono forzatamente incostituzionali, perché oltre al diritto di dimostrare vi è anche un diritto alla salute.

Non tocca a me scrivere quale dei due debba prevalere. Ma di certo ritengo una fortuna vivere in un Paese nel quale i diritti si sommano (a costo di entrare in conflitto) anziché in uno dove si sottraggono.

Buona lettura e a domani,

Lungo palazzo anni 40 con cipressi davanti e logo WTO OMC di lato
Keystone / Salvatore Di Nolfi

La campagna vaccinale globale anti-Covid riapre il dibattito: è giusto proteggere la proprietà intellettuale, mentre milioni di persone muoiono?

Sono ormai cento i Paesi che hanno aderito a una proposta presentata da India e Sudafrica all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), affinché siano sospesi i brevetti su tutti i prodotti utili a fronteggiare la pandemia: vaccini, test, macchinari e altri trattamenti. L’idea è che se tutti i laboratori del mondo avessero accesso alla tecnologia e producessero generici, si affronterebbe la crisi con approccio globale e a costi minori.

Intanto, la Cina e alcuni governi africani hanno presentato una bozza di risoluzione separata all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), della quale SWI swissinfo.ch ha ottenuto una copia. Mira a un trasferimento di tecnologia facendo pressione sulle aziende, le quali non di rado hanno beneficiato di fondi pubblici per le loro ricerche.

Ma i Paesi più ricchi, inclusa la Svizzera, si oppongono. Perché?

  • Una sintesi delle istanze presentate in sede Onu a Ginevra, e le ragioni dei contrari, nell’approfondimento del nostro collaboratore Jamil Chade
  • Come rispondere all’enorme domanda di vaccini? Il parere di Guido Cozzi, prof. di Macroeconomia all’Università di San Gallo, e Giorgio Calderari, presidente di Farma Industria Ticino, in un articolo del mio collega Leonardo Spagnoli [tvsvizzera.it]
  • Uno sguardo alla Svizzera quale campione europeo dei brevetti nel focus ‘Piccole imprese, grandi innovazioni’: le start-up svizzere
Ragazza guarda dal finestrino coda del treno sul quale sta viaggiando in paesaggio alpino innevato
© Keystone / Anthony Anex

Per la prima volta nella sua storia, la Jungfraubahn chiude un anno con i conti in rosso.

La società bernese, che gestisce la ferrovia della Jungfrau e diversi impianti di risalita nella regione, ha annunciato giovedì una perdita netta di 9,7 milioni di franchi nel 2020, contro un utile di 53,3 milioni realizzato nel 2019.

Del resto, lo scorso anno, allo Jungfraujoch sono salite 363’000 persone (mai così poche dagli anni Ottanta), contro il milione di visitatori sempre superato dal 2017. A causa del Covid, l’operatore ferroviario di montagna ha perso i turisti internazionali provenienti principalmente dall’Asia. L’afflusso indigeno, che ha fatto registrare buoni risultati nel settore sport invernali, non è bastato a compensare.

La direzione ritiene che la pandemia continuerà a pesare gravemente sull’esercizio in corso, benché la società si consideri solida e sia fiduciosa a medio termine.

  • Jungfraubahn nelle cifre rosse: la notiziaCollegamento esterno, riportata da RSI News
  • Il suono delle Alpi che cambiano: la composizione di un professore australiano -realizzata prima del Covid- nell’articolo delle mie colleghe Tara Giroud e Veronica DeVore
  • Il sito Unesco ‘Alpi svizzere Jungfrau-Aletsch’ in un recente reportageCollegamento esterno di Cooperazione
Vista aerea perpendicolare del tetto di un palazzo con impianto fotovoltaico
© Keystone / Christian Beutler

La mappa di oltre 110’000 impianti di produzione di corrente elettrica in Svizzera, completa di geodati, è ora liberamente accessibile online.

I dati riguardano l’ubicazione, la tecnologia, la potenza, la data di messa in funzione e altri parametri delle centrali e degli impianti, di cui 100’000 sono fotovoltaici.

Grazie a questa risorsa, Comuni e Cantoni potranno monitorare il potenziamento della produzione da fonti rinnovabili (uno dei pilastri del riassetto graduale previsto dalla Strategia energetica 2050, come ricorda una nota odierna dell’Ufficio federale dell’energia) e prendere le giuste misure per accelerarlo, se serve.

Sulla mappa figurano anche gli impianti di dimensioni minori (2 kW – 30 kVA) che sono stati iscritti su base volontaria nel registro delle garanzie d’origine nonché quelli che beneficiano di una rimunerazione per l’immissione di elettricità, di finanziamenti o di un contributo di investimento.

Primo piano di vetrina a fondo nero con due orologi in esposizione e due quadranti verdi stilizzati
© Keystone / Salvatore Di Nolfi

Ha preso il via mercoledì in forma virtuale l’ex Salone internazionale dell’alta orologeria SIHH di Ginevra.

Costretto a reinventarsi in un contesto segnato dalla pandemia di coronavirus, l’evento si chiama ora Watches & Wonders (“orologi e meraviglie”) e fino al 13 aprile ospiterà sulla sua piattaforma poco meno di quaranta marchi di lusso, più di prima, poiché ne ha accolti alcuni provenienti da un’altra fiera di settore, Baselworld.

Rinunciare a una fiera in presenza al Palexpo è apparentemente un passo audace. Il giro d’affari delle grandi maison, sottolineano spesso i dirigenti, è fortemente legato alle emozioni del potenziale acquirente, specie la possibilità di toccare con mano e “sentire” il prodotto.

L’organizzatrice dell’evento, la Fondation de la Haute Horlogerie (FHH), ha comunque annunciato un intenso programma di presentazioni, tavole rotonde con esperti e incontri virtuali con i leader di settore.


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