Prospettive svizzere in 10 lingue

Ombre sulle casse pensioni dopo il caso Swissfirst

Le rendite delle casse pensioni devono permettere di garantire uno standard di vita abituale anche durante la vecchiaia. imagepoint

Il caso Swissfirst, sul quale è stato avviato un procedimento penale a Zurigo, ha riacceso i dibattiti sulla gestione del colossale patrimonio affidato alle casse pensioni.

In seguito a questa vicenda, sia la sinistra che la destra sostengono la necessità di rafforzare la trasparenza sulle attività degli amministratori della previdenza professionale.

In Svizzera, dove è in atto da decenni un grande processo di concentrazione nel settore bancario, un matrimonio tra due piccoli istituti finanziari desta generalmente soltanto l’interesse di alcune migliaia di clienti o azionisti. Così è successo anche nel settembre dell’anno scorso: la fusione tra le banche zurighesi Swissfirst e Bellevue è stata archiviata dai giornali con dei modesti trafiletti.

L’interesse rimane piuttosto limitato, perfino quando sorge il sospetto che la transazione sia stata macchiata da reati insider. Generalmente, per salvaguardare la loro immagine, le società interessate preferiscono liquidare senza troppo chiasso queste penose irregolarità. E le poche condanne sono state finora molto blande.

Se il caso Swissifirst ha conquistato nelle ultime settimane una straordinaria attenzione da parte dell’opinione pubblica, è soprattutto perché ha lasciato intravedere delle crepe nel pilastro delle casse pensioni, istituzioni che custodiscono il tesoro della previdenza professionale, di oltre 650 miliardi di franchi.

Procedimento penale

Nell’ambito del matrimonio tra le due banche sarebbero state infatti danneggiate anche sei casse pensioni. I loro gerenti avevano venduto i rispettivi pacchetti di azioni Swissfirst pochi giorni prima della fusione, lasciandosi sfuggire guadagni per 20 milioni di franchi: il valore delle azioni era esploso del 50% nei giorni seguenti.

Gli amministratori delle casse pensioni, specialisti di investimenti, avrebbero dovuto prevedere l’esplosione delle quotazioni Swissfirst. Secondo la stampa, si sarebbero lasciati convincere a cedere i loro titoli dal direttore operativo della banca Thomas Matter, che ha potuto in tal modo realizzare la fusione senza dover ricorrere ad un aumento del capitale azionario.

Il ministero pubblico zurighese ha aperto la settimana scorsa un procedimento penale nei confronti di Thomas Matter, sospettato di frode, amministrazione infedele e operazioni insider, come pure di alcuni gerenti delle casse pensioni, sospettati di aver approfittato a titolo personale della transazione.

Sotto i riflettori dei media è finito in particolare il gerente della cassa pensioni Rieter, Jürg Maurer, che nel giro di pochi anni è riuscito a far crescere il suo patrimonio personale da qualche centinaia di migliaia di franchi a 70 milioni.

Altri sviluppi

Altri sviluppi

Legge sulla previdenza professionale (LPP)

Questo contenuto è stato pubblicato al I salariati che hanno uno stipendio annuo superiore a 19’350 franchi devono affiliarsi a un’istituzione di previdenza professionale. I contributi assicurativi sono versati in parti uguali dal salariato e dal suo datore di lavoro. Al pensionamento il denaro è versato sotto forma di capitale o di rendita. La somma accumulata serve anche per coprire i…

Di più Legge sulla previdenza professionale (LPP)

Sorveglianza insufficiente?

Come mai i gerenti delle casse pensioni possono arricchirsi in questo modo, mentre gli assicurati devono pagare le conseguenze in caso di gestione poco fortunata dei loro averi? È uno dei vari interrogativi suscitati in questi ultimi giorni dal caso Swissfirst.

Non è la prima volta che l’operato degli amministratori della previdenza professionale si ritrova al centro delle critiche. Durante la crisi dei mercati finanziari del 2001-2002 numerose casse pensioni si erano esposte eccessivamente in borsa, registrando pesanti perdite.

Per risanare la loro situazione finanziaria, il governo e la maggioranza borghese del parlamento avevano chiesto sacrifici agli assicurati, riducendo sia il tasso minimo d’interesse versato sui fondi previdenziali che il tasso di conversione dei capitali in rendita. La sinistra e i sindacati, che erano insorti contro il “furto delle rendite”, ribadiscono ora la necessità di rafforzare il dispositivo di sorveglianza delle casse pensioni.

“Siamo convinti che la maggior parte delle casse pensioni vengono amministrate con serietà. Si tratta però di transazioni molto complesse, che non si lasciano facilmente sorvegliare. Per i gerenti dovrebbero quindi venir introdotte le regole di trasparenza già applicate per i gestori patrimoniali del settore bancario”, dichiara Colette Nova, segretaria dell’Unione sindacale svizzera.

Conseguenze legislative

Una posizione condivisa questa volta anche dai partiti di destra. Diversi parlamentari vicini agli ambienti economici si sono espressi in questi giorni a favore di correttivi legali.

Mentre è si è appena aperto il procedimento penale, il caso Swissfirst sembra quindi destinato a lasciare il segno in ambito legislativo. Martedì, la Commissione delle istituzioni politiche del Senato ha chiesto all’unanimità “la rapida adozione di misure legali per rispondere ai dubbi sollevati dalla vicenda Swissfirst”.

“Da un lato occorre rafforzare le norme per combattere i reati insider. Dall’altro bisogna migliorare la trasparenza sui legami finanziari dei gerenti delle casse pensioni, in particolare quando esistono legami con banche o altre società finanziarie”, spiega il senatore radicale Rolf Büttiker, membro della Commissione e presidente del Consiglio degli Stati.

swissinfo, Armando Mombelli

Il sistema previdenziale svizzero si basa sul cosiddetto principio dei tre pilastri.

Il primo pilastro, composto dall’Assicurazione vecchiaia e superstiti e dall’Assicurazione invalidità (AI), deve garantire un minimo vitale a tutte le persone in Svizzera.

Il secondo pilastro, che dovrebbe permettere di mantenere lo standard di vita abituale, è costituito dalla previdenza professionale. Le casse pensioni amministrano fondi per oltre 650 miliardi di franchi, un importo largamente superiore al Prodotto interno lordo conseguito ogni anno in Svizzera.

Il terzo pilastro è costituito dai risparmi e dalle assicurazioni individuali.

Nel settembre 2005, le banche zurighesi Swissfirst e Bellevue avevano annunciato la loro fusione. Pochi giorni dopo, i titoli della nuova società avevano registrato un aumento del 50%.

In novembre, l’azionista Rumen Hranov aveva sporto denuncia contro i dirigenti di Swissfirst: sarebbe stato spinto con mezzi illeciti a vendere il suo pacchetto azionario prima della fusione, lasciandosi sfuggire importanti guadagni.

Poche settimane fa, la stampa ha rivelato che anche 6 casse pensioni e due società di assicurazioni avevano ceduto le loro azioni pochi giorni prima della fusione, perdendo circa 20 milioni di franchi. I loro gerenti si sarebbero lasciati convincere dallo stesso direttore operativo di Swissfirst Thomas Matter.

La settimana scorsa, la procura del canton Zurigo ha aperto un procedimento penale contro il CEO di Swissfirst e alcuni gerenti delle casse pensioni.

Lunedì, Thomas Matter, sospettato di frode, amministrazione infedele e operazioni insider, ha rassegnato le sue dimissioni. I dirigenti di Swissfirst hanno annunciato di voler vendere la loro banca.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR