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Omeopatia e “sete di salute”

La medicina omeopatica fa largo uso di piante per preparare i suoi farmaci Keystone Archive

Basilea ospita l'Assemblea annuale della Società svizzera dei Medici Omeopatici. In Svizzera la medicina alternativa gode di grande popolarità.

Quest’anno partecipano al congresso anche gli omeopati tedeschi. Viene così rispolverata un’antica tradizione. Più di cento anni fa, infatti, verso la fine dell’Ottocento, i medici omeopatici svizzeri e tedeschi si riunivano una volta all’anno, proprio in Svizzera, a Lucerna.

Scopo della manifestazione è il confronto fra le varie terapie omeopatiche praticate nei due Paesi, sulla base di esempi concreti che verranno illustrati dai partecipanti. Una parte importante del congresso è dunque dedicata alla discussione e allo scambio di idee.

Medicina tradizionale e medicina alternativa

La Società svizzera dei Medici Omeopatici è la più antica società medica della Svizzera e conta 450 membri. All’inizio dell’800 i metodi e i trattamenti naturali costituivano l’unica forma di assistenza medica. Poi, con il progresso scientifico e lo sviluppo del settore chimico questi trattamenti sono stati emarginati.

Ora, agli inizi del 21esimo secolo l’omeopatia e la medicina alternativa in generale, godono nuovamente di un grande interesse presso la popolazione. Di fronte all’abbondanza di informazioni sulla natura delle malattie e sulle ripercussioni negative di certi farmaci, i pazienti sono diventati insicuri e al contempo diffidenti nei confronti della medicina tradizionale.

Inoltre, la complessità delle malattie di oggi, spesso legate a fattori ambientali, sociali o allo stress psichico favoriscono l’espandersi di nuove forme di terapia, fra cui, appunto, l’omeopatia. Da un recente sondaggio condotto dal quotidiano Le Matin è emerso che il 56% delle persone interpellate sono favorevoli alla medicina alternativa.
In Svizzera più di 10’000 fra medici e terapisti propongono 200 tipi diversi di trattamenti complementari che vanno dai massaggi shiatsu, all’agopuntura, alla riflessologia.

Il principio della “similitudine”

L’omeopatia è un metodo della medicina alternativa, sviluppato dal medico e chimico tedesco, Samuel Hahnemann. Il nome omeopatia è composto dai due termini greci “homoion”, simile, e “pathos”, sofferenza. In effetti questo trattamento si fonda sul principio della similitudine. Al paziente vengono somministrate dosi minime di sostanze che, nell’uomo sano, in dosi normali, producono gli stessi sintomi dell’affezione da curare. La convinzione è che ogni malattia va combattuta con agenti simili a quelli che l’hanno provocata.

L’omeopatia considera l’essere umano un insieme organico di fisiologia, psicologia, eredità genetica e precedenti clinici, sul quale l’azione del farmaco omeopatico deve servire da stimolo per la reattività contro la malattia.

In generale si può dire che non solo l’omeopatia ma tutta la medicina alternativa, abbinata alle nuove proposte nel campo del wellness, delle vacanze distensive in Paesi esotici, dei vari tipi di massaggi, stanno suscitando grande interesse nella popolazione svizzera.

Malati di salute

Tuttavia, il desiderio di star bene a tutti i costi, di essere sani, di vivere a lungo sta diventando per molti qualcosa di più di una reazione naturale. Oggi, essere sani non basta più: bisogna essere “ancora più sani”, più attivi, mai stanchi, praticamente immuni da ogni malattia e debolezza fisica o psichica. La corsa alla “salute perfetta” non conosce limiti.

Un aspetto rilevato dal professor Michel Lejoyeux nel suo libro intitolato “Non è mai troppo tardi per vincere la paura della malattia”. L’autore fa notare che vi è attualmente una “sete esagerata di salute”, che ci porta a voler raggiungere una “salute migliore”. Secondo Lejoyeux siamo ossessionati dalla malattia e confondiamo il male fisico con la nostra angoscia esistenziale.

Uno studio dell’università di Losanna, che ha interpellato un campionario di 1000 persone, ha d’altronde rivelato che in più di un terzo delle consultazioni mediche, il paziente chiede di sua iniziativa una o più prestazioni supplementari: analisi più approfondite, parere di un altro medico, ricovero all’ospedale, prescrizione di altri farmaci.

La ricetta dell’UDC

L’ossessione della malattia pesa anche sui costi, in un sistema sanitario che già si dibatte in grosse difficoltà finanziarie. Per cercare di contenere l’annoso problema, l’Unione democratica di centro propone un rimedio radicale: eliminare dalla lista delle prestazioni rimborsate dall’assicurazione tutto quanto “non è scientificamente provato”, in altre parole, proprio le terapie alternative.

Il professor Lejoyeux ammette che le nostre sono le paure di qualcuno che vive nell’opulenza. Chi abita nel Terzo Mondo o si trova in una situazione di guerra ha un altro rapporto con la malattia, la vita e la morte, rileva l’esperto. “Noi dobbiamo comunque stare attenti a non perdere il senso della realtà”.

Elena Altenburger

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