Prospettive svizzere in 10 lingue

Pacifisti chiedono di non comprare armi da Israele

Un trasmettitore semovente, parte del sistema IFASS. VBS

Il conflitto in Medio Oriente si aggrava. I pacifisti svizzeri chiedono il blocco della collaborazione militare con Israele e gli altri Stati della regione

La richiesta riguarda in particolare il sistema integrato di esplorazione ed emissione radio IFASS, compreso nel Programma d’armamento 2005 della Confederazione.

La reazione ufficiale della Svizzera all’intervento militare di Israele in Libano non si è fatta attendere. Il 13 luglio il ministero degli esteri ha diramato un comunicato in cui condanna «la reazione sproporzionata delle forze armate israeliane» agli attacchi delle milizie Hezbollah – attacchi considerati a loro volta delle «violazioni del diritto umanitario internazionale».

Alla condanna non sono però seguiti atti concreti, in particolare nell’ambito delle relazioni militari con gli Stati della regione, ritengono il Partito ecologista svizzero (PES) e il Gruppo per un Svizzera senza esercito (GSSE). Le due organizzazioni hanno chiesto alla Confederazione di congelare immediatamente la collaborazione nell’ambito degli armamenti con Israele e con gli altri Stati mediorientali.

Nello spririto della legge sul materiale bellico

«La nostra richiesta corrisponde allo spirito della legge federale sul materiale bellico», dice a swissinfo Josef Lang, parlamentare ecologista. «E corrisponde anche al senso comune della popolazione, che non vuole una collaborazione militare della Svizzera con paesi in guerra».

Il GSSE ricorda in un comunicato che il ministro della difesa Samuel Schmid aveva giustificato nel febbraio del 2005 la ripresa della collaborazione militare con Israele – uno stop era stato deciso dal governo federale nel 2002 – con gli «sviluppi positivi» della situazione mediorientale. L’aggravarsi del conflitto nell’area giustificherebbe un nuovo embargo.

«Chi allora usava l’argomento della ‘distensione’ dovrebbe oggi ammettere di essersi sbagliato e tornare sulle proprie decisioni», osserva Lang. «Ma nel dipartimento della difesa prevale la volontà di collaborare con Israele, per motivi tecnici, ma anche politici».

Il ministero della difesa svizzero non ha rilasciato alcun commento sull’attuale richiesta dei Verdi e del GSSE.

Non solo contro Israele

L’embargo riguarderebbe in realtà soprattutto Israele, che è l’unico paese mediorientale a vendere armamenti alla Svizzera. Altri paesi della regione sono piuttosto acquirenti di armamenti svizzeri.

Verdi e pacifisti chiedono in particolare la sospensione del previsto acquisto per 395 milioni di franchi del sistema integrato di esplorazione ed emissione radio IFASS, prodotto in parte (per un valore di 147 milioni) dalla società israeliana IAI ELTA Systems Ltd. L’acquisto è stato deciso nel quadro del Programma d’armamenti 2005 della Confederazione, che prevede una spesa complessiva di poco più di un miliardo di franchi.

Josef Lang respinge tuttavia con decisione ogni accusa di parzialità. «In Medio Oriente Israele è di gran lunga la maggiore potenza. E la Svizzera ovviamente non collabora militarmente con Hezbollah », fa notare. «Comunque ci siamo opposti anche alla vendita di carri armati all’Iraq».

Appuntamento in parlamento

Intanto i Verdi promettono battaglia per la sessione autunnale delle Camere federali. Nell’ultima seduta della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (camera del popolo), la delegazione ecologista ha proposto di stralciare dal Programma immobiliare militare 2007 diversi investimenti nell’edilizia per l’IFASS. Il credito per la prima tappa d’investimenti ammonta a 15 milioni di franchi.

Josef Lang è anche autore di un postulato che chiede la sospensione del commercio di materiale bellico con paesi del Medio Oriente, firmato da 91 consiglieri nazionali di tutti gli schieramenti politici, compresa la neo-eletta consigliera federale Doris Leuthard.

swissinfo, Andrea Tognina

L’acquisto del sistema IFASS comporta vantaggi anche per l’economia svizzera. Una fetta importante del progetto, pari a 134 milioni di franchi, andrà ad aziende elvetiche. Dal canto loro, le Israel Aircrafts Industries sono tenute a far ottenere ad aziende svizzere contratti di compensazione per un valore di 247 milioni di franchi.

La collaborazione militare tra Svizzera e Israele non si limita al sistema IFASS. Le aziende svizzere Ruag (di cui è proprietaria la Confederazione) e Oerlikon Contraves hanno sviluppato insieme alle Israel Aircrafts Industries il drone Ranger, un piccolo aereo radiocomandato che può essere usato per compiti di sorveglianza.

Vi sono inoltre incontri regolari tra ufficiali dei due paesi, in relazione a progetti comuni, relativi soprattutto all’armamento.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR