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Pakistan: appello nazionale alla solidarietà

Persone in fuga nella provincia pakistanese del Punjab. Keystone

Mai prima d'ora una catastrofe aveva colpito così tante persone nello stesso Paese come le inondazioni in Pakistan. Tuttavia le donazioni sono state finora limitate. La Catena della solidarietà lancia un appello a livello nazionale e una giornata di raccolta fondi per mercoledì 18 agosto.

Intervista a Priska Spoerri, la portavoce di questo sistema di raccolta e di solidarietà sostenuto dal servizio pubblico audiovisivo svizzero.

swissinfo.ch: La situazione in Pakistan si è drasticamente deteriorata. Perché la Catena della solidarietà ha lanciato un appello alla generosità degli svizzeri quasi due settimane dopo l’inizio delle inondazioni?

Priska Spoerri: La necessità di aiutare non è mai stata messa in discussione. Abbiamo però dovuto assicurarci che i nostri partner delle istituzioni di soccorso fossero effettivamente in grado di concretizzare gli aiuti sul terreno.

Fino a tre o quattro giorni fa non avevamo ancora questa certezza. Ora, invece, i nostri partner hanno potuto istituire una rete locale per la distribuzione degli aiuti.

Le priorità sono la distribuzione di acqua potabile, cibo, utensili da cucina, medicamenti e la fornitura di alloggi provvisori.

swissinfo.ch: La Catena della solidarietà ha lanciato martedì un secondo appello per le vittime delle inondazioni in Asia. Come sta procedendo la raccolta delle donazioni?

P.S.: Da quando abbiamo rilanciato l’appello le donazioni crescono di minuto in minuto. Tra queste vi sono anche somme importanti.

swissinfo.ch: La Catena della solidarietà ha finora raccolto oltre 800’000 franchi, una cifra nettamente inferiore a quella che ha fatto seguito al terremoto di Haiti o allo tsunami nell’Oceano indiano nel 2004. Come spiegare questa differenza?

P.S.: Non si possono paragonare le diverse raccolte di fondi. Il terremoto di Haiti e lo tsunami sono catastrofi che sono capitate in un lasso di tempo brevissimo.

Le inondazioni in Pakistan, invece, hanno provocato danni su più giorni. Le donazioni dipendono inoltre dal legame emotivo con i Paesi colpiti. La somma elevata raccolta dalla Catena della solidarietà in occasione dello tsunami – 227 milioni di franchi – è direttamente legata al fatto che molti donatori conoscevano le regioni colpite siccome ci avevano trascorso le vacanze. Tra le persone direttamente colpite vi erano inoltre numerosi svizzeri.

Il Pakistan non suscita gli stessi sentimenti. Il Paese vienne piuttosto correlato al fondamentalismo islamico e al terrorismo.

swissinfo.ch: Le vittime delle inondazioni in Pakistan sono anche, in un qualche modo, vittime del dibattito sull’Islam?

P.S.: Come detto, la propensione a fare donazioni dipende dalla percezione che si ha del Paese colpito.

Credo però che gli svizzeri siano consapevoli che le vittime delle inondazioni in Pakistan non abbiano nulla a che vedere con la politica del loro Paese. Sono pertanto pronti ad aiutare.

swissinfo.ch: I talebani sono molto attivi nel sostegno alle vittime. Hanno addirittura chiesto al governo pakistano di rinunciare all’aiuto finanziario degli Stati Uniti. Come si pone la Catena della solidarietà di fronte alla presenza dei talebani e della corruzione in Pakistan?

P.S.: Il Pakistan è noto per il terrorismo, gli attentati e i talebani. Le sfide in materia di sicurezza e di corruzione non esistono però soltanto in quel Paese.

In Asia possiamo contare sulle nostre istituzioni di soccorso partner. Il Pakistan è un Paese in cui i nostri partner sono già attivi, in particolare dopo il terremoto del 2005.

L’esperienza raccolta dai nostri partner permette loro di conoscere le realtà locali e il funzionamento del sistema: sanno come evitare la corruzione e i talebani.

Disporre di collaboratori che conoscono le realtà del posto è diverso dall’inviare dei soldi a un’opera di soccorso che agisce per la prima volta.

Corinne Buchser, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento di Luigi Jorio)

Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello per raccogliere 460 milioni di dollari di aiuti in favore delle vittime delle inondazioni in Pakistan.

Le piogge torrenziali che si sono abbattute nelle scorse due settimane in diverse regioni del Paese hanno provocato almeno 1’200 morti e due milioni di senzatetto.

Le persone colpite dalle inondazioni sono 14 milioni, l’8% della popolazione totale.

La Svizzera ha messo a disposizione 2,5 milioni di franchi supplementari.

Complessivamente, Berna ha stanziato 3 milioni al Comitato Internazionale della Croce Rossa e 1 milione al Programma alimentare delle Nazioni Unite.

La Catena della solidarietà organizzerà mercoledì 18 agosto, tra le sei del mattino e mezzanotte, una giornata nazionale di raccolta in favore delle vittime delle inondazioni in Pakistan e nelle zone limitrofe.

Le donazioni possono essere effettuate sul conto postale 10-15000-6 (menzione “Inondazioni in Asia”).

L’appello della Catena della solidarietà è lanciato in collaborazione con 8 organizzazioni di aiuto: Caritas Svizzera, Aiuto delle Chiese evangeliche svizzere, Terre des hommes Aiuto all’infanzia, Croce rossa svizzera, Handicap International, Esercito della salvezza, CBM Svizzera e Soccorso operaio svizzero.

Queste organizzazioni hanno già iniziato a distribuire gli aiuti d’urgenza sul terreno tramite i loro partner locali.

Donazioni all’Unicef: conto postale 80-7211-9 (menzione “Aiuto d’urgenza al Pakistan”).

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