Prospettive svizzere in 10 lingue

Parlamentari in difesa delle lingue nazionali

Il nuovo nome attribuito all'Ufficio federale di polizia. fedpol.ch

Il deputato Didier Berberat chiede di bandire l’uso di parole e nomi in lingua inglese per le denominazioni degli uffici della Confederazione.

In una lettera al governo, il parlamentare socialista esprime preoccupazione per il crescente predominio dell’inglese sulle lingue nazionali.

Negli ultimi mesi, ad esempio, l’Ufficio federale della polizia si fa chiamare “fedpol”, mentre l’organizzazione che gestisce il conio della valuta nazionale è stata ribattezzata “Swissmint” (ovvero: la zecca svizzera).

“Non riesco a spiegarmi questo bisogno crescente di ricorrere alla lingua inglese: penso che la nostra cultura sia davvero troppo ricca, per finire nel dimenticatoio”, dichiara a swissinfo Didier Berbera, che rappresenta in parlamento il cantone francofono di Neuchâtel.

Secondo il consigliere nazionale, la lettera inviata al governo non vuol essere una crociata solitaria contro la lingua più parlata nel pianeta.

Il suo scopo è piuttosto quello di attirare l’attenzione sull’urgenza di difendere i valori culturali del paese ed assicurare la priorità alle tre lingue ufficiali della Confederazione: francese, tedesco ed italiano.

Il governo federale ha dichiarato di volere esaminare con attenzione le ragioni di Berberat, prima di dare una risposta formale alla sua lettera.

Le lingue ufficiali

La protesta del parlamentare parte da una constatazione: in un paese dove l’inglese non è una lingua nazionale, dovrebbe essere prioritario l’uso di nomi e parole in francese, tedesco ed italiano.

Ma Berberat riconosce che per battezzare uffici e agenzie federali, l’uso dell’idioma inglese può avere i suoi vantaggi.

Per esempio, l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici è noto da anni come “Swissmedic”. “Può fare comodo avere un nome dal suono inglese: nessuno dei gruppi linguistici della Confederazione si sentirà escluso”, argomenta il deputato neocastellano.

Altri suoi colleghi parlamentari suggeriscono che talvolta l’uso dell’inglese può indurre in equivoco, come nel caso di “Swissmint”, dove in effetti non è evidente se si tratti di una fabbrica di monete o di caramelle.

Berberat sottolinea che in qualche caso l’inglese sembra essere stato adottato per far suonare più “internazionali” gli uffici della Confederazione. “In fondo, fedpol si avvicina parecchio a Federal Bureau of Investigation, il nome completo della celebre FBI”, dice.

Le autorità sono state già in passato criticate per l’uso esagerato e non indispensabile di espressioni inglesi nei documenti ufficiali. Parole come “budgeting”, “controlling”, “reporting”, “newsletter” e “taskforce” sono diventate di uso comune, nonostante quasi tutte abbiano un effettivo equivalente nelle lingue nazionali svizzere.

Difendere le minoranze

Oltre 80 parlamentari hanno deciso di sostenere la campagna lanciata da Berberat contro l’uso dell’inglese. Il deputato socialista non nasconde che la maggior parte sono suoi compagni di partito o di regione linguistica.

“La francofonia nel nostro paese è una minoranza e non è adeguatamente rappresentata all’interno dell’amministrazione. Posso capire che gli svizzero-tedeschi si sentano meno coinvolti dal problema, ma credo che il governo federale debba essere fedele alla Costituzione e promuovere l’uso delle lingue nazionali, piuttosto che dell’inglese”.

Berberat ci tiene però a precisare che la sua proposta non mira all’introduzione di leggi come quelle che in Francia e nella provincia canadese del Quebec impongono l’uso del francese per la documentazione ufficiale.

“Non ci trovo niente di male a utilizzare l’inglese per le attività internazionali del nostro paese, dove al contrario può aiutare i dipartimenti governativi a gestire meglio le relazioni con l’estero”.

swissinfo, Scott Capper
(traduzione di Serena Tinari)

In Svizzera ci sono quattro lingue nazionali: tedesco, francese, italiano e romancio.

Le prime tre sono considerate le lingue ufficiali del paese.

Il 64 per cento della popolazione parla tedesco, il 20 per cento francese, il 6,6 italiano e lo 0,5 romancio.

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