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Petrolio in cambio di cibo: la Svizzera indaga

Il programma doveva permettere all'Iraq di vendere petrolio in cambio di beni di prima necessità. Keystone

Diverse persone sono inquisite per malversazioni in relazione al programma dell'ONU per l'Iraq, ha indicato giovedì il Ministero pubblico della Confederazione.

I sospetti sono accusati di corruzione passiva ed attiva e di riciclaggio di denaro; bloccate somme importanti.

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha comunicato giovedì di aver aperto un’inchiesta penale in relazione a possibili malversazioni concernenti il programma dell’ONU in favore dell’Iraq “Petrolio in cambio di cibo”.

Stando a quanto indicato dal portavoce dell’MPC, Hansjürg Mark Wiedmer, le indagini sono state avviate già alcune settimane fa. Le accuse sono di corruzione passiva ed attiva, nonché di riciclaggio di denaro.

L’inchiesta concerne da un canto ignoti e dall’altro tre sospetti conosciuti. L’MPC non ha però voluto precisare la nazionalità delle persone sospettate.

Bloccate somme importanti

L’indagine è stata aperta in seguito ad informazioni trasmesse dall’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro. Hanjürg Mark Wiedmer ha aggiunto che sono state bloccate somme importanti e che l’inchiesta concerne flussi finanziari di “un’importanza considerevole”.

Il programma “Petrolio in cambio di cibo” era stato attuato dal 1996 al 2003 per permettere all’Iraq di Saddam Hussein, che si trovava sottoposto ad un embargo, di vendere oro nero per acquistare beni di prima necessità per la popolazione. Del programma avevano però abbondantemente approfittato i dignitari del deposto regime, che avevano stornato nelle loro tasche milioni di dollari.

Oggi, il programma è al centro di uno dei più grandi scandali di corruzione delle Nazioni Unite. Diverse inchieste sono state aperte, tra cui una interna all’ONU, diretta da Paul Volcker, l’ex presidente della Banca centrale americana.

Tra le società coinvolte nello scandalo vi è pure la ginevrina Cotecna, di cui faceva parte Kojo Annan, il figlio del segretario generale delle Nazioni Unite.

swissinfo e agenzie

Il programma “Petrolio in cambio di cibo” è durato dal 1996 al 2003.
Saddam Hussein è sospettato di aver intascato 5 miliardi di dollari.
La commissione d’inchiesta dell’ONU sta indagando in più di 50 paesi su persone e società che possono essere rimaste coinvolte nello scandalo.

Nell’aprile del 2004, l’ONU ha incaricato tre osservatori indipendenti di indagare sui sospetti di corruzione in relazione al programma “Petrolio in cambio di cibo”.

La commissione d’inchiesta è presieduta dall’ex presidente della Federal Reserve statunitense Paul Volcker. Ne fa parte pure il professore di diritto penale basilese Mark Pieth.

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