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Più procedure contro il riciclaggio

5 i casi denunciati al Dipartimento federale delle finanze nel 2004 swissinfo.ch

L’autorità di controllo per la lotta contro il riciclaggio di denaro ha aumentato del 74% le procedure nel 2004, rispetto all’anno precedente.

Gli intermediari finanziari mostrano una maggiore disponibilità a sottoporsi spontaneamente ai controlli contro il riciclaggio.

La sorveglianza degli intermediari finanziari attivi in Svizzera si è intensificata lo scorso anno: l’autorità di controllo per la lotta contro il riciclaggio di denaro ha aumentato del 74% a 452 il numero delle procedure aperte.

L’organo di controllo ha constatato che gli intermediari sono sempre più disposti a sottoporsi spontaneamente e per tempo a una verifica.

L’inasprimento è stato effettuato «consapevolmente», secondo quanto si legge nel rapporto annuale dell’autorità di controllo, organo che fa parte dell’amministrazione federale delle finanze (AFF).

Finita la fase introduttiva

L’autorità giustifica l’aumento con il fatto che la fase introduttiva dell’applicazione della legge sul riciclaggio di denaro, in vigore dal 1998, è ormai conclusa. Il termine concesso agli intermediari per sottoporsi a un controllo è inoltre scaduto da due anni. L’organo ha così potuto dedicarsi maggiormente alla sorveglianza attiva del mercato.

Quest’ultima ha contribuito al fatto che gli intermediari finanziari – gestori di patrimoni, fiduciari, avvocati, notai, ecc.- «escano dall’ombra spontaneamente e tempestivamente», afferma il rapporto pubblicato oggi. Concretamente ciò significa che le società si sforzano ad affiliarsi a un organismo di autodisciplina (OAD) o fanno richiesta di concessione presso l’autorità.

Conclusa la metà delle procedure

Nel 2004 è stato possibile concludere la metà delle procedure aperte. Nel 45% dei casi, l’inchiesta ha dimostrato che i presunti intermediari non erano sottoposti alla legge, «contrariamente a quanto lasciava supporre il modo in cui si presentavano sul mercato», si legge nel rapporto.

Nel 15% dei casi, le procedure sono state interrotte perché riguardavano in realtà «società di sede» (che non esercitano attività commerciali o di fabbricazione). In questi casi sono gli organi delle società ad essere sottoposti a controllo.

Nel 10% dei casi, l’autorità di controllo ha interrotto le procedure perché l’intermediario in questione non svolgeva tale compito di professione. La legge non riguarda infatti i gestori di patrimoni e altri revisori che esercitano l’attività in maniera accessoria.

Alla fine dei conti, la caccia alle attività illegali si è chiusa con la regolarizzazione di tutte le società messe sotto la lente dell’autorità di controllo e di cui quest’ultima era competente. Due casi sono stati trasmessi alla Commissione federale delle banche (CFB).

Buona autoregolazione

L’organo di controllo sottolinea nel rapporto di non aver dovuto ricorrere alla sua arma più radicale, la liquidazione o la radiazione. Nel 2003 le liquidazioni erano state cinque. I ricorsi sono poco frequenti (pari al 2,5% dei casi analizzati) e nessun caso è stato portato davanti al Tribunale federale. L’autoregolazione ha dato buoni risultati e i mezzi legali per la sorveglianza sono sufficienti, si legge nel rapporto.

Da notare che, anche se tutte le società controllate dall’autorità hanno regolarizzato le loro attività, non significa che tutte siano sfuggite a sanzioni. Cinque casi sono stati denunciati al Dipartimento federale delle finanze, prima istanza a poter infliggere multe, e altri tre sono stati segnalati dalle autorità penali che si occupavano già dei dossier.

Ad esempio, un amministratore e direttore di una società di gestione di patrimoni è stato multato con 40’000 franchi per aver amministrato oltre 80 milioni senza alcuna autorizzazione. L’uomo è sfuggito a una multa più salata solo grazie al rispetto scrupoloso delle disposizioni legali di cui ha fatto prova la sua società.

swissinfo e agenzie

Procedure aperte nel 2004: 452
Nel 2003: 259
In aumento del 74%

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