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Clima disteso tra Calmy-Rey e Hillary Clinton

Keystone

La ministra svizzera degli esteri Micheline Calmy-Rey e la sua omologa statunitense Hillary Clinton si sono incontrate venerdì a Washington: oltre ad aver affrontato questioni bilaterali e temi internazionali, è stato salutato l'accordo sulla vicenda UBS.

Hillary Clinton ha dapprima espresso la propria gratitudine alla Confederazione, che rappresenta gli interessi statunitensi in paesi quali l’Iran.

La Segretaria di Stato ha inoltre lodato gli sforzi diplomatici elvetici, segnatamente nell’ambito dei conflitti di lunga data, per esempio quello tra turchi e armeni. «Apprezziamo molto l’impegno della Svizzera e il suo sostegno in varie questioni d’importanza globale».

Da parte americana non sono state formulate critiche all’indirizzo della Confederazione, ha evidenziato Lars Knuchel, portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae). Nessun commento critico nemmeno in merito relazioni alle tra Teheran e Berna, tema all’origine di alcune frizioni in passato.

Dopo l’incontro non vi è stata una conferenza stampa con Micheline Calmy-Rey: il programma della ministra – ha spiegato Knuchel – era troppo denso di impegni.

Esempio di buone relazioni

Anche se l’incontro non era direttamente legato alle trattative concernenti la vicenda tra UBS e il fisco statunitense, ha rilevato Knuchel, si è trattato comunque di un’occasione privilegiata per annunciare il raggiungimento di un’intesa di principio. La notizia era stata resa nota ancora prima dell’incontro al vertice tra Clinton e Calmy-Rey.

L’UBS e il fisco statunitense hanno infatti concluso – sotto l’egida dei rispettivi paesi – un accordo extragiudiziale nella vertenza che li vede opposti da parecchi mesi. La notizia è stata annunciata venerdì dall’avvocato del Dipartimento della giustizia americano, Stuart Gibson, in seguito a una conferenza telefonica con le parti interessate. Il legale ha affermato che l’intesa riguarda «i punti essenziali». I dettagli saranno discussi in seguito.

La Segretaria di Stato americana ha affermato che i due governi «hanno lavorato duramente per giungere a questo risultato». Calmy-Rey ha espresso a sua volta sollievo per l’esito positivo, dicendosi «molto soddisfatta» e dichiarando che la controparte americana costituisce un partner estremamente importante per la Confederazione.

Lars Knuchel ha comunque fatto presente che non è ragionevole dilungarsi nei commenti, poiché vi sono ancora numerosi dettagli da discutere.

Minaccia allontanata

Interpellata in merito a eventuali questioni ancora irrisolte concernenti il segreto bancario elvetico e la sottrazione d’imposta, l’ex first lady ha semplicemente ribadito che i due paesi hanno raggiunto un accordo di principio.

Secondo P.J. Crowley, portavoce del Dipartimento degli esteri statunitense, l’intesa è assai importante poiché un eventuale conflitto tra le leggi statunitensi e quelle elvetiche avrebbe rischiato di pregiudicare le relazioni tra Berna e Washington.

Temi internazionali

Hillary Clinton e Micheline Calmy-Rey si sono occupate anche di temi internazionali quali la situazione nel Caucaso e in Medio Oriente. In quest’ottica, Knuchel ha ricordato la recente proposta della Svizzera affinché in seno all’ONU sia istituito un gruppo di coordinamento per gli aiuti nella Striscia di Gaza.

Il portavoce ha inoltre confermato che le due ministre hanno pure discusso in merito all’Iniziativa di Ginevra (proposta di soluzione del conflitto presentata nel 2003 da un gruppo di personalità israeliane e palestinesi), senza tuttavia specificare l’opinione di Hillary Clinton sulla questione.

Relazioni rafforzate

Knuchel ha infine fatto presente che l’appuntamento si inserisce nei frequenti contatti bilaterali tra Stati Uniti e Svizzera, intensificatisi progressivamente dopo la firma di un Memorandum of Understanding nel 2006.

Calmy-Rey e Clinton si erano peraltro già incontrate nel mese di marzo a Ginevra. Durante il suo viaggio americano, la ministra degli esteri svizzera ha incontrato anche Don Beyer, nuovo ambasciatore statunitense nella Confederazione.

Rita Emch, swissinfo.ch, New York
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)

Svizzeri residenti (2008): 74’862, di cui 53’473 in possesso di entrambi i passaporti.
Esportazioni svizzere (2008): 20,73 miliardi di franchi.
Importazioni svizzere (2008): 11,44 miliardi di franchi.
Gli Stati Uniti sono il più importante partner commerciale della Svizzera fuori dall’Europa e costituiscono la prima destinazione degli investimenti diretti elvetici.

Fino al termine della Guerra fredda, l’appartenenza geografica e politica della Svizzera all’Occidente ha influenzato positivamente le relazioni con gli Stati Uniti.

A metà degli anni Novanta, le relazioni bilaterali tra Berna e Washington sono tuttavia state offuscate dalla vertenza sugli averi in giacenza, conclusasi politicamente nel 1999.

Nel 2005 il governo svizzero ha deciso di approfondire e impostare meglio le relazioni con gli Stati Uniti: nel 2006 ha quindi concluso degli accordi volti a consolidare le relazioni bilaterali, a lottare contro il terrorismo e a favorire il commercio e gli investimenti.

I due paesi intrattengono inoltre contatti regolari a livello parlamentare dal 2001.

La Svizzera è inoltre attiva negli Stati Uniti nel campo delle scienze e della tecnologia (rete swissnex a Boston e a San Francisco), come pure della cultura e della promozione dell’immagine.

Attualmente, la Svizzera rappresenta gli interessi statunitensi in Iran e a Cuba.

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