Conclusa ufficialmente la missione in Bosnia dei berretti gialli

Con una cerimonia, sabato a Thun, alla presenza del consigliere federale Samuel Schmid, si è chiusa la missione che, dal luglio 1996 allo scorso dicembre, aveva visto impegnati oltre 400 volontari dell'esercito nella loro missione di appoggio all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) in ambito logistico.
Nel corso della cerimonia, alla quale hanno preso parte anche l’ambasciatrice Gret Haller e l’ambasciatore Philippe Welti, il capo del Dipartimento federale della difesa (DDPS) ha reso omaggio al lavoro compiuto dai suoi uomini, qualificandolo una pietra miliare nella storia svizzera. «La missione dei berretti gialli ha mostrato che siamo pronti e capaci a contribuire alla stabilizzazione della situazione nei Balcani», ha dichiarato Schmid.
Il capo dello Stato maggiore generale, Hans-Ulrich Scherrer, ha aggiunto che i berretti gialli hanno un ruolo da svolgere anche nel loro paese. «Potete far capire ai vostri compatrioti che la coabitazione pacifica tra diverse culture può essere importante».
Per molti berretti gialli, la fine ufficiale della «loro» missione rappresenta anche una festa. I membri di un contingente erano spesso molto legati, ha spiegato Adrian Baumgartner, partito con il primo gruppo. La reazione degli altri soldati stranieri nei confronti dei berretti gialli svizzeri è la cosa che lo ha più colpito.
La missione Swiss Headquarter Support Unit (SHQSU) è costata circa 46,9 milioni di franchi. Complessivamente, i berretti gialli hanno spedito 98,9 tonnellate di posta e fornito 24’755 ore di lavoro per riparazioni. Hanno inoltre percorso 3,7 milioni di chilometri su strada, passato 4990 ore in volo e compiuto 8110 consultazioni mediche.
swissinfo e agenzie

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