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Elezioni italiane: vittoria amara per la sinistra in Svizzera

Due dei quattro parlamentari "svizzeri" rieletti: Franco Narducci (a sinistra) e Claudio Micheloni franconarducci.com/TI-Press

Sconfitte in Italia, le forze di centrosinistra si sono imposte nettamente tra l'emigrazione italiana in Svizzera. I parlamentari "elvetici" riconfermati in carica non nascondono però la loro delusione.

“Mi sono battuto soprattutto per una vittoria del centrosinistra. Purtroppo le cose non sono andate così”: Claudio Micheloni non riesce quasi a rallegrarsi per il suo brillante risultato, il migliore tra tutti i candidati della circoscrizione europea per il Senato. Due anni fa l’elezione del senatore “svizzero” aveva addirittura permesso alla coalizione guidata da Romano Prodi di aggiudicarsi una strettissima maggioranza al Senato. Questa volta Claudio Micheloni dovrà partecipare ai lavori parlamentari sui banchi dell’opposizione (Partito democratico).

Magra consolazione per il senatore domiciliato nel canton Neuchâtel: il centrosinistra si è nettamente imposto tra l’elettorato italiano residente sul territorio elvetico, distaccando di oltre 15 punti percentuali l’alleanza di centrodestra. Nella Camera dei rappresentanti prenderanno posto anche per questa legislatura gli altri tre parlamentari “svizzeri” eletti già nel 2006: Antonio Razzi (Italia dei valori), Franco Narducci e Gianni Farina (Partito democratico).

“La nostra vittoria in Svizzera, come in molti altri paesi europei, si spiega con l’esistenza, già da decenni, di strutture associative e politiche di sinistra molto attive in favore dell’emigrazione italiana. E poi bisogna anche dire che l’immagine di Silvio Berlusconi veicolata dai media svizzeri ed europei non è di certo una delle migliori”, osserva Claudio Micheloni.

Sinistra troppo litigiosa

“Purtroppo in Italia ci è mancato il tempo necessario per realizzare una politica che siamo stati costretti ad articolare in due tempi: risanare dapprima i disastrosi conti statali ereditati dal centrodestra e poi ridistribuire le risorse. Siamo riusciti a rimettere sotto controllo la spesa pubblica, ma i miglioramenti delle pensioni e dei salari giungeranno soltanto quest’anno, dal mese di giugno. Gli elettori non hanno quindi potuto percepire gli aspetti positivi della nostra politica nelle buste paga”, afferma Micheloni.

A suo avviso, il centrosinistra ha inoltre creato un clima di rigetto in seguito alla “litigiosità permanente di una coalizione che faceva le leggi il mattino e la demoliva in televisione la sera”. Un’opinione condivisa anche da Franco Narducci, per il quale gli esponenti del centrosinistra si sono troppo sprecati nella “piazza virtuale”, i salotti e le serate televisive, rimanendo troppo lontani dalla popolazione. Facendo politica tra la gente, perfino nei bar, la Lega è invece riuscita a strappare molti voti al centrosinistra e soprattutto alla sinistra.

“Il ceto medio e gli operai hanno voltato le spalle alla Sinistra Arcobaleno. Da un lato perché non hanno più ritrovato i loro simboli di riconoscimento, come la falce e il martello. Ma anche perché la politica non li rappresenta più nel contatto diretto. Tutto questo ha contribuito notevolmente alla vittoria di Berlusconi”, dichiara il parlamentare residente del canton Argovia.

Priorità al reddito degli italiani

“La sconfitta del centrosinistra è sicuramente da attribuire ad una serie di errori che hanno contrassegnato la politica del governo di Romano Prodi”, ritiene invece Giampiero Camurati, residente a Lugano e candidato senza successo alla Camera dei rappresentanti sulla lista del Popolo della libertà. “Innanzitutto la coalizione di centrosinistra non ha mai avuto un’unità di valori, non solo morali, ma anche in campo economico e sociale. Poi ha aumentato la pressione fiscale, invece di alleggerirla per favorire lo sviluppo economico. E non da ultimo ha bloccato anche le grandi opere previste dal precedente governo”.

Secondo il candidato del centrodestra, tra le priorità del governo italiano vi sarà ora innanzitutto il miglioramento del reddito degli italiani, a cominciare da quello delle famiglie e dei pensionati. “Siamo un paese dove i pensionati sono quasi costretti a rubare la mortadella nei grandi magazzini”. Tra le altre priorità, Camurati intravede il rilancio economico e la realizzazione di nuove infrastrutture.

Per Danilo Benevelli, pure residente a Lugano e pure candidato non eletto sulle liste del Popolo della libertà, il terzo governo di Berlusconi dovrà occuparsi innanzitutto di alcune questioni urgenti, come il problema dei rifiuti a Napoli e il salvataggio dell’Alitalia. “Poi bisognerà sopprimere l’imposta sulla casa, aiutare le famiglie e rimettere in sesto l’economia. Su questo punto non possiamo aspettarci dei miracoli, tenendo conto della situazione attuale”.

Dialogo e rinnovo delle istituzioni

Per realizzare il suo programma, il centrodestra potrà contare in ogni caso su una solida maggioranza parlamentare. Con questa legislatura sembra aprirsi infatti una nuova era sulla scena politica italiana: la scomparsa in Parlamento dei piccoli partiti, che hanno condizionato per decenni il corso politico della Penisola, viene accolta positivamente sia a destra che a sinistra.

“Credo che questo sia il dato storico delle ultime elezioni. Questo scrutinio non segnerà la nostra storia per chi ha vinto o chi ha perso, ma per l’inizio della semplificazione del quadro politico italiano e del rinnovo delle istituzioni”, sostiene Claudio Micheloni. “Da parte nostra siamo pronti a fare un’opposizione costruttiva. Ma il nostro comportamento dipenderà molto da quanto farà la maggioranza, ad esempio per quanto riguarda la riforma delle istituzioni e della legge elettorale”.

Una possibilità di dialogo e una necessità di riforme condivisa anche da Giampiero Camurati: “Secondo me occorre ora innanzitutto fare il bene de paese, cercando di risollevare la situazione economica. Mi aspetto quindi un dialogo positivo da ambo le parti, anche perché l’opposizione non è più la sinistra di un tempo”.

swissinfo, Armando Mombelli

Silvio Berlusconi torna a Palazzo Chigi per la terza volta. Il Popolo della libertà e i suoi alleati – Lega Nord e Movimento per l’autonomia – hanno infatti ottenuto un’ampia maggioranza sia alla Camera dei deputati che al Senato.

Voti per la Camera dei rappresentanti: Popolo della libertà 37,3%, Partito democratico 33,1%, Lega Nord 8,2%, Italia dei valori 4,3%, UDC 5,6%, Sinistra Arcobaleno 3%.

Voti per il Senato: Popolo della libertà 38,1%, Partito democratico 33,6%, Lega Nord 8%, UDC 5,6%, Italia dei valori 4,3%, Sinistra Arcobaleno 3,2%.

L’emigrazione italiana residente in Svizzera ha preferito, come già due anni fa, la coalizione di centrosinistra.

Voti per la Camera dei rappresentanti: Partito democratico 45,4%, Popolo della libertà 28,2%, Italia dei valori 9,4%, UDC 7%, Sinistra Arcobaleno 3,4%.

Voti per il Senato: Partito democratico 47,4%, Popolo della libertà 30,2%, Italia dei valori 9,2%, UDC 5,2%, Sinistra Arcobaleno 3,2%.

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