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I socialisti passano in rivista le sfide future

IL presidente dei socialisti Hans-Jürg Fehr vuole conquistare nel 2007 un terzo seggio in Governo Keystone

No all'apertura domenicale dei negozi, sì alla moratoria sugli OGM: sono queste le parole d'ordine del Partito socialista per le votazioni del 27 novembre.

Riuniti sabato a Rapperswil, i delegati del PS hanno inoltre annunciato un referendum contro la revisione della legge sull’asilo, di cui il Parlamento si occuperà quest’autunno.

A forte maggioranza – 130 voti contro 13 – i delegati del Partito socialista (PS), riuniti sabato a Rapperswil, nel canton San Gallo, si sono espressi contro l’apertura domenicale dei negozi nelle stazioni e negli aeroporti.

La decisione non è una sorpresa, poiché i socialisti hanno appoggiato il referendum contro la modifica della legge sul lavoro lanciato dall’Unione sindacale svizzera e dal sindacato UNIA.

Sull’altro tema sul quale il popolo svizzero dovrà pronunciarsi il prossimo 27 settembre, i socialisti invitano invece a votare «sì»: all’unanimità, il PS si è infatti schierato a favore dell’iniziativa «per degli alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche».

No alle domeniche lavorative

«La domenica non deve diventare un giorno lavorativo come un altro», ha dichiarato il consigliere nazionale bernese André Daguet, sottolineando che già oggi nelle stazioni e negli aeroporti è possibile acquistare beni di prima necessità.

«Ciò che non vogliamo è che dei grandi centri commerciali possano aprire la domenica», ha affermato.

La deputata zurighese Chantal Gallade ha cercato invano di convincere i colleghi di partito. L’estensione dell’apertura domenicale – ha dichiarato – tiene conto dei nuovi stili di vita e dà un impulso alla creazione di posti di lavoro.

Un’analisi, questa, non condivisa dalla maggioranza dei socialisti, secondo i quali modificando la legge, le condizioni di lavoro del personale peggiorerebbero. «Se il padronato avesse accettato di entrare in materia sulle condizioni di lavoro, avremmo potuto discutere», ha dichiarato il consigliere di Stato vodese Pierre-Yves Maillard.

Sì alla moratoria sugli OGM

Seguendo il comitato direttore, i delegati socialisti hanno accettato di sostenere l’iniziativa popolare «per degli alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche».

Depositata nel settembre del 2002 da una ventina di associazioni di contadini, di consumatori e di difesa dell’ambiente, l’iniziativa aveva raccolto più di 120’000 firme (20’000 in più del necessario) nello spazio di sette mesi.

Il testo chiede una moratoria di cinque anni nell’uso di piante, di sementi e di animali geneticamente modificati nell’agricoltura. La ricerca non è però toccata dalla moratoria.

Referendum in vista contro la legge sull’asilo

Nel corso dell’assemblea, i delegati hanno inoltre deciso di lanciare un referendum contro la revisione della legge sull’asilo se il Consiglio nazionale (Camera bassa) confermerà l’inasprimento proposto dal Consiglio degli Stati.

Il tema approderà sui banchi della Camera bassa nel corso della sessione autunnale, che si aprirà lunedì.

I socialisti si oppongono in particolare alla soppressione dell’aiuto sociale per quei richiedenti l’asilo la cui domanda è stata respinta.

Inoltre, il PS è contrario all’introduzione di un articolo di legge che permette la detenzione per insubordinazione.

«Progredire per avere un terzo seggio»

Aprendo l’assemblea, il presidente del PS Hans-Jurg Fehr ha sottolineato l’importanza della votazione del prossimo 25 settembre sulla libera circolazione delle persone. Coi sindacati – ha in sostanza affermato – siamo riusciti a far accettare delle misure d’accompagnamento che permetteranno di avere la migliore protezione salariale che mai vi sia stata in Svizzera.

Fehr ha poi lanciato uno sguardo al futuro: un Consiglio federale con una maggioranza composta da Unione democratica di centro e da Partito radicale – ha affermato – non ha nessun avvenire. «Dobbiamo vincere le elezioni del 2007 per rompere questa maggioranza. Il nostro obiettivo è di diventare abbastanza forti per rivendicare, assieme ai Verdi, un terzo seggio in Governo».

Rivendicazioni per la formazione

Il PS ha pure parlato di formazione ed ha adottato – nonostante l’opposizione dei Giovani socialisti – un documento in nove punti per migliorare la qualità e l’efficienza delle scuole universitarie in Svizzera.

Al centro delle rivendicazioni figurano l’aumento dei crediti versati per l’educazione e la ricerca e l’abolizione delle tasse di studio.

Infine, i delegati hanno proceduto a due nomine: il sangallese Thomas Christen, giurista di 30 anni, subentra all’urano Reto Gamma in qualità di segretario generale del partito, mentre Claudine Godat, 46 anni, prende il posto di Jean-Philippe Jeannerat quale portavoce. La giurassiana lavorava nel settore comunicazione dell’Organizzazione degli svizzeri dell’estero.

swissinfo e agenzie

Il Partito socialista svizzera conta 38’000 membri.
In Consiglio Nazionale (Camera bassa) ha 52 seggi – quattro in meno rispetto al partito più forte, l’Unione democratica di centro – mentre in Consiglio degli Stati (Camera alta) nove su 46.
In Governo ha due rappresentanti (su sette).

Riuniti sabato a Rapperswil, nel canton San Gallo, i delegati del Partito socialista svizzero si sono detti contrari all’apertura domenicale dei negozi nelle stazioni e negli aeroporti e favorevoli a una moratoria di 5 anni nell’uso di OGM nell’agricoltura.

Entrambi i temi saranno in votazione il prossimo 27 novembre.

I socialisti hanno pure deciso di lanciare un referendum contro la revisione della legge sull’asilo, nel caso in cui il Consiglio nazionale confermerà l’inasprimento.

I socialisti hanno inoltre eletto Thomas Christen, 30 anni, nuovo segretario generale.

La giurassiana Claudine Godat è stata nominata nuova portavoce.

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