Prospettive svizzere in 10 lingue

Il lungo collo della giraffa della foresta

Per molti congolesi, Okapi ha portato una ventata di speranza e gioia di vivere Keystone

Okapi, cofinanziata dalla Svizzera, è la sola radio nazionale libera del Congo. Obiettività e credibilità ne fanno lo strumento più efficace in favore della pace.

Nata 4 anni fa per accompagnare il processo di transizione nel tormentato Stato africano, Okapi ha saputo avvicinarsi alla gente, ascoltando e raccontando le storie di tutti.

Una dozzina di soldati delle Nazioni Unite – scudo e bastone alla mano – si stanno dispiegando lungo la strada. L’occhio della mitragliatrice posizionata su un blindato bianco accompagna i loro movimenti. Tutto intorno, barricate di sacchi di sabbia e rotoli di filo spinato. La tensione nel centro di Kinshasa è tangibile: oggi è prevista una manifestazione degli oppositori al governo, dice un casco blu, consigliando di non soffermarsi troppo nei paraggi.

«Non si sa mai come va a finire», aggiunge Yves Laplume, direttore di Okapi, mentre ci dirigiamo all’interno del perimetro che ospita gli uffici dell’ONU e la sede centrale dell’emittente radiofonica.

A questo clima instabile – dove economia, istituzioni e tessuto sociale sono stati erosi da anni di conflitti armati – i collaboratori dell’unica radio libera del Congo ci sono abituati. Dal 2002, i giornalisti di Okapi si contrappongono all’informazione menzognera dell’autorità centrale, governatori locali e signori della guerra, che con i loro lunghi tentacoli hanno soffocato le libertà più basilari.

«Nel paese ci sono decine di giornali, televisioni e radio, ma manca un giornalismo imparziale», indica a swissinfo Etienne Rougerie, vice redattore capo di Okapi.

Nessun tabù

All’interno della redazione centrale, in un piccolo locale raggelato da uno sregolato condizionatore d’aria, i giornalisti discutono degli argomenti del giorno. L’attualità diffusa in francese e nelle 4 lingue nazionali, non è però la sola caratteristica che distingue la radio più ascoltata (e più reputata) della Repubblica democratica del Congo (RDC).

Okapi – dal nome di un mammifero endemico soprannominato «giraffa della foresta» – è pure l’unico media disposto ad allungare il collo per insinuarsi nei temi più delicati: corruzione, violenze, miseria, bambini soldato o rivendicazioni popolari non sono più soggetti tabù.

Trasmissione faro dell’emittente gestita dalla fondazione elvetica Hirondelle e dalla Monuc (la Missione d’osservazione dell’ONU in Congo), il Dialogo tra Congolesi. La piattaforma quotidiana di dibattito politico è uno degli elementi fondamentali a sostegno del processo di transizione nell’ex Zaire, che il 30 luglio dovrebbe sfociare nelle prime elezioni democratiche da oltre 40 anni.

Educazione elettorale

Le votazioni sono al centro del lavoro di Etienne Rougerie. Assieme al suo team, discute di come organizzare le registrazioni dei discorsi politici dei candidati invitati in studio. Base ineluttabile per una corretta informazione, il rispetto della Carta elettorale realizzata da Okapi.

«Semplici ma rigorose direttive hanno contribuito all’educazione civica di elettori e candidati», rileva Rougerie.

Accanto a dibattiti e approfondimenti, Okapi è anche tanta musica – l’anima dei congolesi – sport e magazine. Le sue frequenze in FM raggiungono circa la metà della popolazione (55 milioni di abitanti). Grazie ad un radiotrasmettitore ad onde corte, copre inoltre la totalità dei 2,3 milioni di chilometri quadrati del territorio (60 volte la Svizzera!) per un paio di ore al giorno.

Vantaggi e pericoli dell’ONU

Mentre negli studi di Okapi va in onda la trasmissione dedicata ai giovani, decidiamo di accompagnare Mireille Bukasa, 24 anni, nel suo incontro con il responsabile dell’Ufficio nazionale delle vie fluviali.

All’entrata dello stabile governativo, la guardia ci accoglie freddamente. Appreso che si tratta di giornalisti Okapi, cambia però atteggiamento e con gentilezza ci accompagna dal direttore. «Non sempre ci ricevono così. Una volta, siccome eravamo su un veicolo ONU, ci hanno preso a sassate», racconta Mireille.

Se per Okapi la Monuc è un partner indispensabile per la logistica (trasporti, telecomunicazioni), diventa al contrario, in certe situazioni, una scomoda compagna. Molte delle accuse a lei rivolte – come le critiche sull’incapacità di risolvere i grandi problemi del paese – ricadono anche su Okapi.

Eppure, considerando il suo costo e l’impatto sulla popolazione, Okapi è probabilmente il progetto più valido della missione ONU in Congo. I suoi 8 milioni di dollari per il budget 2006 sono irrisori, se paragonati al miliardo che necessita globalmente l’operazione delle Nazioni Unite in RDC ogni anno.

Critici anche senza soldi

La partecipazione dell’ONU a Okapi è uno degli argomenti che preoccupa maggiormente la fondazione Hirondelle. Non in termini di linea editoriale (decisa interamente dai redattori), ma piuttosto per quel che concerne la sopravvivenza dell’emittente in futuro.

Con le elezioni, il processo di transizione sarà (si spera) concluso e scadrà quindi il mandato dell’ONU in Congo. Con la fine della Monuc, Okapi dovrà trovare un altro finanziatore. Il segreto del suo successo risiede in effetti anche nel buon salario che versa ai giornalisti (650 dollari mensili, quando un operaio riceve mediamente 20-30 dollari).

Hirondelle spera che donatori privati o agenzie dell’ONU attive nell’aiuto allo sviluppo, colmino la lacuna. Rimarrà tuttavia irrisolto il problema della sicurezza dei giornalisti, garantito per ora, salvo rari casi, dai caschi blu.

«Anche se l’avventura di Okapi dovesse finire, lo spirito che abbiamo trasmesso a giornalisti e a parte della popolazione sopravvivrà», conclude Yves Laplume.

swissinfo, Luigi Jorio, Kinshasa

Radio Okapi è presente in Congo con la redazione principale di Kinshasa, 8 antenne regionali e 5 uffici.
Impiega 200 collaboratori, di cui 140 giornalisti.
Trasmette su frequenze FM, onde corte, via satellite e internet.
30 milioni di ascoltatori.
Budget 2006: 8 milioni di franchi, di cui 3,5 forniti da Hirondelle.

In partenariato con le Nazioni Unite, la fondazione elvetica Hirondelle – basata a Losanna, nel canton Vaud – intende lanciare una radio d’informazione libera in Sudan e in Sierra Leone.

Hirondelle è già stata all’origine di Star Radio in Liberia (1997), di Radio Ndeke Luka in Centrafrica (2000) e di Radio Televisaun Limor-Leste a Timor Est (2002).

Il suo più vecchio progetto è l’Agenzia stampa di Arusha in Tanzania (1996), un organo creato per seguire l’attività giudiziaria del Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda.

I progetti di Hirondelle sono finanziati solo in parte dal governo svizzero; importanti contributi giungono dall’Unione europea, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Canada e da diverse organizzazioni internazionali.

1885: la Conferenza di Berlino assegna il Congo al re del Belgio Leopoldo II.
1908: il paese è rinominato «Congo Belga».
30 giugno 1960: giorno dell’indipendenza.
1961: assassinio del primo ministro Patrice Lumumba, eletto democraticamente.
1965: il generale Mobutu sale al potere con un colpo di Stato.
1971: il paese è rinominato «Zaire».
1997: l’Alleanza delle Forze Democratiche per la Liberazione del Congo sale al potere. Il suo leader, Laurent-Désiré Kabila, si proclama presidente della «Repubblica democratica del Congo».
2001: alla sua morte gli succede il figlio, Joseph Kabila, attualmente a capo del governo di transizione.
1996-2003: due conflitti armati causano la morte di 3,8 milioni di persone.
30 luglio 2006: elezioni presidenziali e legislative.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR