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Il «matrimonio d’interesse» di Angela Merkel

La futura cancelliera tedesca Angela Merkel occupa la prima pagina anche in Svizzera swissinfo.ch

La probabile nuova cancelliera tedesca fa la prima pagina di buona parte dei quotidiani svizzeri. I commenti sono tuttavia improntati alla prudenza.

L’attuale situazione politica in Germania non genera entusiasmo. Le analisi della stampa mettono in risalto soprattutto le difficoltà che attendono la coalizione rosso-nera.

Sotto il titolo «matrimonio d’interesse rosso-nero», la Berner Zeitung nota che i due grandi partiti tedeschi, CDU/CSU e SPD, sono «condannati alla grande coalizione» e che ora devono «ricavare il meglio» dall’attuale situazione.

«Portare avanti le riforme è un compito che la futura coalizione rosso-nera deve risolvere», scrive il quotidiano bernese. «Altrettanto importante è ciò che non è riuscito alla SPD negli ultimi anni: portare con sé le persone, spiegar loro perché lo Stato non può più essere a disposizione dei tedeschi in tutte le situazioni».

Cancelliera sotto sorveglianza

La Tribune de Genève, che definisce Angela Merkel «una cancelliera sotto sorveglianza», si chiede se la grande coalizione condanni la Germania all’immobilismo. E risponde: «Non è sicuro. Le Unioni cristiane (CDU/CSU) e i socialdemocratici sono in grado di concludere degli accordi in quei settori dove dei compromessi sono stati abbozzati nel corso degli scorsi anni».

Il quotidiano ginevrino osserva però che la nuova cancelliera non potrà realizzare «la rottura liberale» che aveva promesso durante la campagna elettorale. «Questa è la legge della coalizione».

La Regione solleva molti dubbi sulla nuova coalizione chiamata a guidare la Germania: «Le politiche fiscali, sociali, la politica estera e ambientale dei due avversari alleati hanno tratti di incompatibilità evidenti. In una prospettiva ottimista, ne sortiranno un’avanzata rallentata delle riforme del welfare già approntate da Schroeder ed una emendata applicazione delle dottrine liberiste fatte proprie da Merkel».

«Ad uno sguardo più problematico», prosegue il quotidiano ticinese, «il nuovo governo corre invece il rischio della paralisi o quantomeno dell’inadempienza rispetto alle promesse della campagna elettorale».

Le stalle di Augia

Il Tages Anzeiger fa notare che la SPD è riuscita a strappare molte concessioni durante i negoziati per la coalizione, tra cui otto ministeri importanti. «Ciò significa che l’Unione dovrà abbandonare alcune delle sue posizioni politiche centrali».

Il nuovo governo nasce in un clima tutt’altro che euforico, scrive ancora il quotidiano zurighese. Angela Merkel dovrà affrontare un compito «che è simile alla pulizia delle stalle di Augia: combattere la disoccupazione di massa e riformare lo stato sociale, senza sacrificare la giustizia sociale».

«Se non sarà possibile portare la grande coalizione almeno parzialmente al successo, non solo nelle prossime elezioni i due partiti saranno puniti, ma la Germania rischia di perdere altri anni preziosi», conclude il giornale.

La maggioranza contro il caos

Meno pessimista è la Neue Zürcher Zeitung la quale ricorda che «su alcune questioni fondamentali dell’ordine statale e sociale c’è un ampio consenso in Germania». Il quotidiano ammette che la grande coalizione non è ciò che volevano gli elettori. D’altro canto al momento attuale è l’unica via d’uscita, tanto più che «di certo la stragrande maggioranza dei tedeschi non vuole l’ingovernabilità o il caos a Berlino».

Che i partiti abbiano messo da parte animosità e differenze per formare la coalizione «può essere letto come un incoraggiante prova di maturità politica». Il compito è ora quello di portare il paese fuori dalla stagnazione economica e dalle strettoie finanziarie. «Se alla nuova coalizione di governo sotto Angela Merkel riuscirà qualcosa di simile, avrà compiuto la sua missione».

Le Temps apre il suo commento con una nota di ammirazione per il fatto che i due partiti «malgrado al concorrenza feroce tra i due partiti più importanti, CDU e SPD, la ragione e il senso dello Stato hanno la meglio sui giochi politici e sui calcoli partigiani».

«Il pericolo di una stagnazione politica ed economica non è però ancora bandito», prosegue il quotidiano romando, che ricorda come in Germania molto dipenda dalla capacità del cancelliere, dalla sua forza di persuasione. E il giornale nutre dei dubbi sulla capacità di persuasione di Angela Merkel: «Questa inquietudine Angela Merkel è lungi dall’averla dissipata».

Un grande passo per Angela Merkel

«Cosa farà Merkel della Germania?», si chiede il Blick. In un commento firmato da Michael Spreng, ex-consulente elettorale di Edmund Stoiber, il quotidiano scrive: «Un grande passo per Angela Merkel, ma solo un piccolo passo per la CDU/CSU. La leader della CDU sarà molto probabilmente la prima donna cancelliere tedesca, la CDU/CSU ha però dovuto smussare parecchio il suo programma elettorale».

«Sulla grande coalizione pende la spada di Damocle di una maggioranza di sinistra nel parlamento tedesco. Ci sono perciò molti dubbi che regga quattro anni», osserva Spreng. Gli fa eco Udo Röbel, caporedattore del giornale tedesco Bild, che sul Blick scrive a proposito di Angela Merkel: «È ricattabile. È rimarrà cancelliera solo finché la maggioranza di SPD, Verdi e nuova sinistra non scopriranno il loro amore reciproco».

«La Mädchen di Kohl si è trasformata in Frau del Reichstag in un terribile clima di maneggio elettorale», si legge del commento del 24heures. Che tuttavia prosegue: «Colei che serviva da ministra alibi alla mascolina CDU non rivendica una posizione femminista. C’è una sola donna a cui si pensa ascoltando Angela Merkel: Margaret Thatcher».

Incarico difficile in un’epoca difficile

Dal canto suo il Bund scrive: «La prima donna a capo del governo nella storia della Germania assume un incarico difficile in un’epoca difficile e alla testa della coalizione più difficile da quando esiste la repubblica federale».

E anche il quotidiano bernese azzarda il paragone con alcune grandi donne della politica mondiale: «Non sarebbe la prima volta che personalità a cui è dato poco credito – soprattutto donne – sono capacità di mobilitare forze di cui nessuno le credeva capaci»: per esempio Golda Meir, Indira Gandhi, Margaret Thatcher.

Il Corriere del Ticino, che affida il suo commento alla penna dell’ex-ambasciatore italiano Sergio Romano, cerca di porre le elezioni tedesche in una prospettiva europea. «L’esperienza degli ultimi anni dimostra che esiste ormai uno spazio politico europeo in cui si affrontano e si dibattono gli stessi problemi», scrive Romano. «Le situazioni variano da un paese all’altro, ma i membri dell’UE e in particolare quelli dell’eurozona sanno ormai che le scelte di un paese sono necessariamente destinate a influire sulla politica degli altri».

swissinfo, Andrea Tognina

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