Prospettive svizzere in 10 lingue

Il Ticino segue il governo: no agli sgravi fiscali

Laura Sadis, Marco Borradori, Gabriele Gendotti: un governo ticinese soddisfatto dopo il no della popolazione all'iniziativa sugli sgravi fiscali. Keystone

Il 1 giugno è stato un fine settimana di votazioni intenso anche in dieci cantoni. In Ticino il 56,5% dei votanti ha bocciato l'iniziativa della Lega dei ticinesi a favore di sgravi fiscali, mentre Basilea Città ha approvato un nuovo progetto architettonico per la Fiera Svizzera.

L’iniziativa popolare lanciata dalla Lega dei Ticinesi “Per un fisco più vicino alla gente” proponeva una serie di riduzioni lineari delle imposte a favore delle persone fisiche e delle persone giuridiche. La sua accettazione avrebbe provocato una riduzione degli introiti fiscali di 126 milioni di franchi per il cantone e di 65 milioni di franchi per i comuni.

La maggioranza dei votanti – 56 030 voti contro 43 111 – si è lasciata convincere dagli argomenti del governo cantonale che si è schierato compatto contro l’iniziativa che avrebbe costretto a dolorosi tagli nelle prestazioni statali: dalla socialità alla formazione.

Il governo cantonale esce quindi vincitore da questo importante consultazione popolare e dovrà dimostrare di andare fino in fondo per risanare le finanze cantonali.

Il movimento guidato da Giuliano Bignasca, presidente della Lega dei ticinesi, non è riuscito a bissare il successo del 2000, quando la popolazione ticinese accolse diverse iniziative popolari sugli sgravi lanciate dal suo movimento.

Malgrado la sconfitta il leader leghista ha preannunciato il lancio di una nuova iniziativa popolare con sgravi fiscali modulati in funzione del reddito e di tenere in maggiore considerazione le risorse disponibili dei comuni.

I votanti ticinesi hanno pure respinto il credito per la costruzione di un nuovo poligono di tiro al Monte Ceneri: 61 736 i contrari, 36 636 i favorevoli.

Sì al progetto Herzog & de Meuron a Basilea

L’elettorato di Basilea Città ha approvato la costruzione di un nuovo edificio per ampliare gli spazi della Fiera svizzera, per la quale gli architetti Herzog & de Meuron hanno elaborato un progetto da 400 milioni di franchi. I contributi cantonali e il cambiamento del piano regolatore sono stati accettati con una chiara maggioranza: 34 201 contro 21 464. La partecipazione al voto è stato del 52,8%.

Il progetto, voluto per soddisfare i bisogni di spazio per fiere internazionali come «Baselworld» o «Art», prevede un nuovo padiglione a due piani che comprende un’enorme passerella che sovrasterà una parte della «Messeplatz».

UDC sconfitta anche a Friborgo e Basilea Città

Nel canton Friburgo i votanti hanno approvato a larga maggioranza la riforma legislativa che permette di trasferire dai legislativi comunali ai municipi la competenza di concedere il passaporto svizzero. Con 40 478 voti contro 27 464 la maggioranza dei cittadini friburghese ha bocciato il referendum lanciato in tempo record dall’UDC. La partecipazione al voto ha raggiunto il 41,4%.

La nuova legge sul diritto di cittadinanza permette di attuare le modifiche rese necessarie dalla nuova costituzione cantonale e dalla sentenza del Tribunale federale che ha dichiarato anticostituzionali le naturalizzazioni decise in votazione popolare e senza possibilità di ricorso.

A Basilea Campagna i cittadini hanno respinto a larga maggioranza l’iniziativa UDC che chiedeva l’abolizione dell’ufficio cantonale per l’uguaglianza fra i sessi: 48 089 voti contrari contro 28 458 favorevoli. La partecipazione al voto è stata del 42,4%.

Uri dice no al fumo passivo

Anche nel canton Uri, come già deciso in altre sette cantoni, il fumo sarà bandito dai luoghi pubblici. Con 5391 voti favorevoli contro 3552 contrari i cittadini urani hanno approvato la nuova legge sulla salute che introduce un divieto generalizzato con la possibilità per ristoranti e bar di creare spazi separati per fumatori appositamente attrezzati. Molto bassa la partecipazione al voto che ha raggiunto il 36,1%.

Riforma degli enti pubblici a Ginevra

I cittadini del canton Ginevra hanno respinto la riforma dei consigli d’amministrazione (cda) di tre enti semi-autonomi: l’azienda dei trasporti pubblici (57,5% di voti contrari), il distributore delle energie (58,8% di voti contrari) e gli ospedali universitari (59.8% di voti contrari). Il referendum – lanciato dalla sinistra e dai sindacati, che temevano un indebolimento del controllo democratico sugli enti – è stato quindi coronato da successo.

La revisione della fiscalità delle donazioni – pure combattuta dalla sinistra – è stata invece approvata dal 62,7% dei votanti. I contribuenti ginevrini potranno far valere deduzioni fiscali maggiori in caso di doni a enti di utilità pubblica.

swissinfo e agenzie

Il seggio lasciato vacante da Monika Stocker nel municipio (esecutivo) della città di Zurigo rimane in mano ai Verdi: la 52enne Ruth Genner si è imposta contro il candidato dell’UDC Mauro Tuena ottenendo circa il doppio dei voti.

Ruth Genner, già presidente dei Verdi, dovrà lasciare il Consiglio nazionale (Camera bassa), visto che la carica di parlamentare nazionale è incompatibile con quella di municipale.

Ruth Genner ha conquistato 48 895 voti contro i 23 276 voti andati al 36 enne Mauro Tuena, capogruppo UDC nel consiglio comunale della città di Zurigo.

Gli altri due candidati in lizza hanno racimolato pochi consensi: Michael Burkhard, esponente dei giovani liberali radicali, e Markus Alder dei Democratici Svizzeri hanno ottenuto rispettivamente 6623 e 839 preferenze. L’affluenza alle urne è stata del 37,6%.

La composizione dell’esecutivo zurighese resta invariata: i socialisti hanno quattro seggi, i liberali radicali tre, democristiani e verdi uno ciascuno. L’UDC resta escluso dal municipio, malgrado sia il secondo partito dopo i socialisti nella città di Zurigo. Dal 1990 la destra nazionalista cerca inutilmente di riconquistare il seggio perduto.

I cittadini di Zurigo hanno inoltre bocciato un credito di 47 milioni di franchi per la realizzazione di un nuovo centro dei congressi: 54 136 i voti contrari contro 41 195 voti favorevoli.

I cittadini di Berna hanno approvato in modo chiaro
(26 820 voti contro 9 042) il nuovo regolamento della stazione ferroviaria che comprende tra le altre cose il divieto di chiedere l’elemosina.

I mendicanti sono già banditi dalla parte della stazione che appartiene alle Ferrovie federali svizzere. In futuro lo saranno anche dalla zona sotterranea costeggiata da negozi e ristoranti di cui è proprietaria la città di Berna e che è stata riaperta proprio questo fine settimana dopo una grande ristrutturazione che ha riguardato anche la Piazza della stazione

Ambienti dell’estrema sinistra avevano lanciato il referendum contro questo regolamento, ritenendolo discriminatorio nei confronti delle persone che vivono ai margini della società.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR