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Il gioiello delle fiere svizzere brilla di nuovo a Basilea

Circa 100'000 visitatori sono attesi anche quest'anno a Basilea Keystone

Baselworld, il più importante salone mondiale dell'orologeria e della gioielleria si svolge in questi giorni a Basilea. Una formula di successo che evidenza tra l'altro la crescente importanza economica delle fiere per l'economia svizzera.

A Basilea va in scena in questi giorni la fiera degli orologi e dei gioielli. È qui, in quattro o cinque grandi palazzine, a pochi passi dal Reno, che si gioca ogni anno il futuro del mercato mondiale dei prodotti di lusso.

Alla Baselworld gli espositori fanno generalmente il pieno di commesse per i prossimi 6 o 9 mesi. Ogni anno Rolex, Patek Philippe, Certina, Omega e tutte le altre più grandi marche del mondo cercano quindi con grande sfarzo di sedurre la loro clientela privilegiata: gioiellerie, negozi di orologi, catene di supermercati, duty free shops e via dicendo.

Giganteschi acquari, opere d’arte, mosaici, fontane, salotti di pelle in padiglioni di 3 o 4 piani di altezza: ad ogni edizione del salone mondiale, ciascuna delle grandi marche dell’orologeria e della gioielleria spende facilmente diversi milioni di franchi per creare una cornice di fascino, di sogno e di lusso che dura soltanto 10 giorni.

L’apice dell’anno

“Baselworld è sicuramente l’apice mondiale per il settore dell’orologeria e della gioielleria. I fabbricanti di orologi e gioielli dispongono anche di altri canali di vendita, ma questo salone rappresenta per loro la più importante vetrina dell’anno per presentarsi alla clientela”, annota Christian Jecker, responsabile della comunicazione di Messe Schweiz, la società numero uno in Svizzera nel settore delle fiere, a cui fa capo anche Baselworld.

Qualcosa come 30’000 persone – tra collaboratori, impiegati e operai specializzati – sono impegnati ogni anno per tre mesi nella realizzazione e nella gestione dei padiglioni, vere e proprie opere d’arte che ricordano gli allestimenti scenici utilizzati dalla pubblicità o dagli studi hollywoodiani. Il lusso non ha prezzo. Soprattutto se sono in gioco contratti per diversi miliardi di franchi.

Nata come appendice della Muba (la grande fiera campionaria di Basilea), da diversi anni Baselworld è diventata, con grande distacco, la più importante fiera svizzera, davanti alla ART (fiera dell’arte) e a SwissBau (la fiera dell’edilizia). Le ricadute economiche del salone dell’orologeria e della gioielleria sono stimate ad oltre mezzo miliardo di franchi per la regione di Basilea.

Indicatore del mercato del lusso

Baselworld e la ART rappresentano da anni due importanti indicatori per tastare il polso del mercato del lusso. Un po’ come gli indici della borsa anticipano quasi sempre le tendenze dell’economia, le due grandi fiere permettono spesso di intravedere diversi mesi prima come si svilupperà nel corso dell’anno la domanda mondiale di orologi, gioielli e opere d’arte.

“Se Baselworld ha successo, si può essere quasi sicuri che tutto il settore degli orologi e dei gioielli realizzerà un ottimo anno. Lo stesso vale per la ART: l’andamento di questa fiera mostra chiaramente se il mercato dell’arte sta vivendo un periodo florido”, sottolinea Christian Jecker.

E, anche quest’anno, le previsioni lasciano spazio ad un discreto ottimismo, nonostante i contraccolpi della crisi immobiliare americana sui mercati finanziari ed i timori di recessione negli Stati uniti e di rallentamento della crescita mondiale.

“Va detto che il mercato dei prodotti di lusso e ‘life style’ – come gli orologi, i gioielli e le opere d’arte – è piuttosto resistente ai rovesci congiunturali. Non si sa mai, se un giorno non vi sarà un crollo. Ma, intanto, si rivela molto più stabile del settore immobiliare”, osserva Jecker.

Matrimonio riuscito

La crescita di Baselworld è anche il successo di Messe Schweiz, la società nata nel 2001 dal matrimonio tra le fiere di Basilea e quelle di Zurigo. È la prima volta a livello europeo che due grandi piazze concorrenti nel mercato delle fiere rinunciano a difendere le loro posizioni per fondere le loro attività.

“Questa fusione ha rappresentato un evento alquanto sorprendente in Svizzera. Tradizionalmente Basilea e Zurigo si considerano piuttosto come concorrenti: di solito preferiscono competere sia in ambito economico, che politico o sportivo. Messe Schweiz costituisce uno dei primi tentativi riusciti di avviare una salda cooperazione tra queste città”, sottolinea Jecker.

Un matrimonio che ha già dato i suoi frutti: con un fatturato di oltre 300 milioni di franchi, Messe Schweiz si situa tra le 10 prime società sul mercato delle fiere in Europa. Tendendo conto della redditività figura addirittura nelle prime tre posizioni.

Nuovi progetti

La società, che organizza una quarantina di fiere all’anno con un impatto economico stimato a 4 miliardi di franchi, ha inoltre cominciato ad espandersi anche all’estero: con Art Miami e Design Miami è già riuscita ad trasportare la sua formula di successo anche negli Stati uniti.

Tra i progetti di Messe Schweiz vi è la costruzione di un nuovo centro di esposizione. Un’opera imponente del costo di oltre 300 millioni, che, in caso di approvazione da parte della popolazione basilese, verrebbe realizzata dai geniali architetti basilesi Herzog & De Meuron.

Il centro sorgerebbe sotto la Messeturm (Torre della fiera), il più alto edificio della Svizzera con i suoi 105 metri. Un palazzo che simboleggia già da solo l’importanza del mercato delle fiere per l’economia svizzera.

swissinfo, Armando Mombelli

Basilea può essere considerata la “capitale” svizzera delle fiere. La tradizione delle fiere risale già al 1471, con la nascita della Martini Messe.

Approfittando della sua favorevole posizione geografica nella zona di confine tra Svizzera, Germania e Francia, la città sul Reno è diventata dal 19esimo secolo un importante centro di industrie e commerci.

Questo sviluppo economico ha favorito il boom delle fiere a Basilea. Oggi le grandi fiere attirano circa il 30% dei turisti nella regione basilese e hanno ricadute economiche stimate a circa 1 miliardo di franchi all’anno.

Le radici di Baselworld risalgono al 1931, con la creazione del primo Salone svizzero dell’orologeria all’interno della Muba, la fiera campionaria di Basilea. Nel 1972 vengono integrati anche espositori di altri paesi europei – nasce così il Salone europeo dell’orologeria e della gioielleria.

Dal 1984 il Salone viene organizzato separatamente dalla Muba e, dal 1986, accoglie anche espositori provenienti da altri continenti.

Il Salone, chiamato dal 2003 Baselworld, è da diversi anni la più grande fiera mondiale del settore con una superficie totale di 160’000 m2 e uno spazio espositivo di 111’000 m2.

Baselworld 2008 presenta le nuove collezioni di 2’087 espositori provenienti da 45 paesi.

Per questa edizione sono attesi 100’000 visitatori, tra professionisti, collezionisti e privati, nonche 2’500 rappresentanti dei media da un centinaio di paesi.

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