La Convenzione delle Alpi in discussione

La Convenzione delle Alpi è un accordo quadro per la protezione e lo sviluppo dell'arco alpino, al quale aderiscono sette paesi, tra cui la Svizzera. Il Museo alpino di Berna dedica alla Convenzione una giornata di discussione.
La Convenzione delle Alpi, che vuole garantire la protezione dello spazio naturale e umano alpino e renderne possibile uno sviluppo sostenibile, è stata firmata a Salisburgo (Austria) il 7 novembre 1991 da Austria, Francia, Germania, Jugoslavia, Liechtenstein e Svizzera e dall’Unione europea. Alla Convenzione hanno aderito in seguito anche il Principato di Monaco e la Slovenia, che ha preso il posto della Jugoslavia. La Svizzera ha ratificato la Convenzione nel dicembre 1998.
La realizzazione concreta degli intenti della Convenzione è affidata a protocolli aggiuntivi dedicati alla protezione della natura, all’agricoltura di montagna, alla pianificazione territoriale, alle foreste, al turismo, all’energia, alla difesa del suolo. Nessuno di questi protocolli è stato finora ratificato. In particolare, i dossier sul turismo e l’energia sono fortemente criticati dai cantoni di montagna svizzeri, che li ritengono troppo orientati alla protezione dell’ambiente e troppo poco allo sviluppo economico. Grosse difficoltà ha incontrato anche il protocollo sui trasporti, che è rimasto a lungo bloccato e che sarà discusso durante l’annuale Conferenza delle Alpi (conferenza che raggruppa i paesi firmatari della Convenzione) il 30 e 31 ottobre a Lucerna.
Con la conferenza di Lucerna si concluderà anche il biennio di presidenza svizzera. Il bilancio di questo biennio, sul piano delle politiche nazionali a favore delle Alpi, è piuttosto modesto. Finora gli stati firmatari hanno rinunciato persino all’istituzione di un segretariato permanente per la Convenzione.
Ma qualcosa si muove ad altri livelli. La Convenzione delle Alpi trova le sue origini nella Commissione internazionale per la protezione delle Alpi (CIPRA), un’organizzazione non governativa che raggruppa varie associazioni nazionali di protezione della natura e del paesaggio. La CIPRA e altre organizzazioni godono di uno statuto di osservatori nella Conferenza delle Alpi ed hanno un ruolo importante nella valorizzazione delle possibilità di collaborazione internazionale insite nella Convenzione. Ne è un esempio l'”Alleanza delle Alpi”, una rete che comprende una cinquantina di comuni alpini che intendono mettere in atto localmente i postulati della Convenzione delle Alpi. Al progetto partecipano in Svizzera dieci comuni e l’intera Val Lumnezia, nei Grigioni.
L’occasione per riparlare della Convenzione delle Alpi, alla vigilia dello scadere della presidenza svizzera, è data da un dibattito organizzato dal Museo alpino di Berna, nel quadro della mostra fotografica “Schöne neue Alpen”. La mostra, inaugurata in settembre e che rimarrà aperta fino al 17 dicembre prossimo, illustra le trasformazioni indotte nel paesaggio alpino dalla tecnica e dal turismo di massa e documenta anche l’attività delle organizzazioni che si oppongono allo sfruttamento incondizionato dell’ambiente alpino.
Andrea Tognina

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