The Swiss voice in the world since 1935

La Svizzera rafforza la sua presenza in Russia

Da sinistra a destra l'ambasciatore Erwin Hofer, il segretario di Stato Michael Ambühl e il nuovo console generale Urs Strausak swissinfo.ch

Con l'apertura di un Consolato generale a San Pietroburgo, la Svizzera vuole accentuare la cooperazione con la dinamica regione russa.

La Russia, definita un partner strategico nella politica estera elvetica, assume così un’importanza ancora maggiore per la Svizzera.

Il nuovo Consolato generale svizzero di San Pietroburgo è stato aperto mercoledì con la tradizionale cerimonia del taglio del nastro.

Finora, la Confederazione era rappresentata in Russia dall’ambasciata di Mosca. “La presenza svizzera si trova così rafforzata in una delle regioni russe più dinamiche”, ha dichiarato il segretario di Stato elvetico Michael Ambühl mercoledì nella città degli zar.

La creazione di questa rappresentanza diplomatica è di grande importanza non soltanto per “l’interesse sempre più grande degli ambienti economici svizzeri per la città e la regione di San Pietroburgo ma anche per la crescita impressionante del turismo nei due sensi”, ha aggiunto il segretario di Stato.

Contatti sempre più frequenti

Nella seconda città russa in ordine di importanza, finora la Svizzera era rappresentata solo da un console onorario, designato per la prima volta negli anni ’90. “La professionalizzazione si è resa necessaria dai contatti sempre più frequenti tra San Pietroburgo e la Svizzera”, ha affermato l’ambasciatore elvetico Erwin Hofer.

Oltre al rilascio di visti, la rappresentanza avrà il compito di intensificare la cooperazione economica. A capo del nuovo Consolato generale vi sarà Urs Strausak, precedentemente a Los Angeles e ad Addis Abeba, che dirigerà un’équipe di sei persone, fra cui due svizzeri.

Legami profondi con la “capitale del nord”

Con la “capitale del nord”, com’è chiamata dai russi, la Svizzera ha profondi ed antichi legami. Numerosi svizzeri hanno infatti contribuito allo splendore ed allo sviluppo artistico e culturale della città di Pietro il Grande.

Fra questi vi è l’architetto ticinese Domenico Trezzini (1670-1734): invitato dallo zar in Russia, Trezzini diresse i lavori di progettazione della nuova capitale imperiale. La Cattedrale e la Fortezza di San Pietro e Paolo, simbolo della città, nonché numerose chiese (tra queste, la Chiesa dell’Ascensione) e palazzi, recano la firma del grande architetto di Astano.

Da non dimenticare poi il matematico basilese Leonard Euler, che fece parte dell’Accademia di San Pietroburgo, o il ginevrino François Lefort, primo ammiraglio della flotta russa.

Cent’anni fa la prima ambasciata

Le prime relazioni consolari fra i due Paesi risalgono a 190 anni fa quando l’impero russo riconosce la neutralità elvetica in occasione del Congresso di Vienna del 1815.

Proprio quest’anno cade inoltre il primo centenario dei rapporti diplomatici a livello di ambasciate. Nel 1906 il primo ambasciatore di Svizzera a Mosca assume infatti le nuove funzioni.

Queste relazioni sono poi interrotte nel 1917 quando scoppia la Rivoluzione bolscevica. Bisogna aspettare fino al 1946, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, per una ripresa di normali rapporti diplomatici fra i due Paesi.

Anno del giubileo

Per sottolineare questi profondi legami tra i due paesi, il 14 febbraio scorso si è aperto l'”Anno del giubileo”. Le diverse manifestazioni previste in Russia e in Svizzera hanno quale obiettivo di intensificare ulteriormente le relazioni.

“I rapporti sono buoni, vogliamo però approfondirli e strutturarli meglio”, ha dichiarato martedì Michael Ambühl, dopo un incontro con Vladimir Titov, rappresentante del Ministero degli esteri della Federazione russa.

swissinfo, Alexandra Stark

Con l’apertura di un Consolato generale a San Pietroburgo, la Svizzera vuole rafforzare la sua presenza in Russia.
Oltre al rilascio di visti, la nuova rappresentanza diplomatica si occuperà soprattutto di curare le relazioni economiche.
Dagli anni ’90, a San Pietroburgo un console onorario rappresentava la Svizzera.
Nel Consolato lavoreranno sei impiegati.

Nel 18° secolo, ingegneri, scienziati e insegnanti svizzeri erano molto richiesti in Russia.

Durante il 19° secolo, la Russia era vista dagli svizzeri come una sorta di El Dorado.

Dopo la rivoluzione bolscevica del 1917-18, la Russia è diventata un nemico. La rottura dei contatti diplomatici si è rivelata negativa per l’economia elvetica.

Le relazioni economiche sono ricominciate solo dopo la ripresa dei contatti diplomatici nel 1946.

L’attitudine della Svizzera durante la guerra fredda è stata contraddittoria: anche se il comunismo era considerato il nemico numero 1, l’economia elvetica si è sviluppata sul mercato sovietico.

Nel gennaio del 2006, Svizzera e Russia hanno cominciato a discutere un trattato di libero scambio.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

I più letti
Quinta Svizzera

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR