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Possedere armi sarà un po’ più difficile

Vietata la vendita anonima di armi, consegnate per posta Ex-press

Il parlamento svizzero ha varato mercoledì la nuova legge sulle armi. Tra le novità, il divieto del porto abusivo di oggetti pericolosi e di acquistare armi anonimamente su internet.

Con questa revisione, il dibattito è però lungi dall’essere concluso: la Camera alta ha infatti accettato una proposta che prevede per i soldati il divieto di custodire le munizioni di guerra in casa.

La nuova legge vieta l’acquisto anonimo di armi su Internet o mediante annunci sulla stampa. Sono previste comunque delle eccezioni per i cacciatori e gli sportivi, che potranno acquistare pistole e fucili tramite contratti scritti.

Tali transazioni dovranno però essere registrate dalle autorità cantonali competenti.

Mazze e altri oggetti pericolosi

Tra le novità si segnala inoltre il divieto del porto abusivo di oggetti pericolosi. La polizia potrà quindi sequestrare mazze da baseball, tubi metallici o catene di biciclette che potrebbero servire come armi in caso di manifestazioni.

La revisione della legge sulle armi riprende i provvedimenti approvati – sia dal parlamento, sia dal popolo – nel quadro degli accordi Schengen. Questi accordi non sono però ancora entrati in vigore.

Le misure comprendono la marchiatura delle armi, un regime più severo per il commercio di armi tra privati e il divieto di possedere armi a raffica o granate. La revisione della legge mira anche a unificare l’applicazione e l’armonizzazione delle procedure a livello cantonale.

Tutti i tentativi della sinistra per un ulteriore giro di vite, sono stati respinti. Si voleva in particolare, impedire ai soldati di conservare al domicilio l’arma d’ordinanza, sostenendo che ciò avrebbe aumentato la sicurezza ed evitato forse qualche dramma famigliare.

Iniziativa contro le armi in casa

La sinistra, assieme ad altre organizzazioni, intende in ogni caso lanciare un’iniziativa popolare per proibire la detenzione delle armi d’ordinanza – stimate a 1,5 milioni – in casa. Le Camere hanno inoltre respinto l’idea di istituire un registro nazionale delle armi.

Jo Lang, deputato dei Verdi e promotore dell’iniziativa: “Non ci sono argomenti pratici, solo ideologici in favore della detenzione di armi d’ordinanza a domicilio. Ogni anno in Svizzera – ha dichiarato il deputato a swissinfo – almeno 300 persone muoiono in episodi in cui sono coinvolte armi da fuoco. Si tratta in maggioranza di suicidi, ma vi sono anche dei drammi famigliari”.

“Non è colpa dell’arma, ma dell’abuso che se ne fa. Dietro c’è una persona: è un problema della società”, ribatte Hermann Suter, del gruppo Pro Tell, favorevole al porto d’armi. Secondo lui dietro l’iniziativa si nasconderebbe l’obiettivo strategico di abolire, nei prossimi vent’anni, l’esercito di milizia svizzero.

Mozione

Il senato mercoledì ha anche trasmesso al governo una mozione della sua commissione della sicurezza che prevede un divieto di principio per i soldati di detenere la munizione da guerra al proprio domicilio. Soltanto un massimo di duemila soldati dovrebbe in futuro conservare a casa la cosiddetta munizione da tasca: si tratta di truppe di primo intervento, membri della sicurezza militare come anche di certi soldati di milizia.


swissinfo e agenzie

Il numero stimato di armi da fuoco in circolazione in Svizzera è tra 1,2 e 2 milioni.
L’arma d’ordinanza è coinvolta nel decesso di più di 300 persone l’anno.
Secondo Ipsilon – prevenzione del suicidio – il 34% dei suicidi tra gli uomini è commesso con un’arma da fuoco. Tra le donne la percentuale è del 3,7%.
In aprile un sondaggio ha rivelato che il 65,6% degli svizzeri abolirebbe la custodia dell’arma dell’esercito in casa propria. Il 69% vorrebbe un registro nazionale delle armi e il 37% pensa che allontanare le armi dalle case ridurrebbe le tragedie famigliari.

Durante il loro servizio attivo, i soldati elvetici conservano il loro equipaggiamento militare, arma compresa, in casa propria.

Insieme all’arma ricevono anche delle munizioni da tasca. Per i fucili d’assalto ottengono 50 cartucce, contenute in una scatola sigillata.

In caso di mobilizzazione i soldati possono aprire questa scatola e recarsi sul luogo d’incontro delle truppe con l’arma già carica.

La detenzione di armi da guerra a domicilio è spesso oggetto di critiche. Con queste armi sono infatti regolarmente commessi suicidi o drammi familiari.

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