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Presenza Svizzera reagisce alle critiche

Periodo critico per l'immagine rossocrociata... Keystone

La reputazione della Confederazione ha risentito dei rimproveri rivolti alla sua piazza finanziaria. Ciononostante, Presenza Svizzera – l'organo incaricato di tutelare l'immagine elvetica – ha mantenuto un profilo basso. Swissinfo ha intervistato Roberto Balzaretti, segretario generale del Dipartimento affari esteri.

Nel corso degli ultimi mesi, la Svizzera è stata confrontata con una serie di difficoltà d’immagine legate alla sua politica fiscale e al comportamento di UBS negli Stati Uniti. Additata come un paradiso fiscale, considerata un rifugio per gli evasori stranieri, la Confederazione ha dovuto fare i conti con una crescente ostilità a livello internazionale.

Per un paese di piccole dimensioni come la Svizzera, dipendente in ampia misura dalla esportazioni, poter contare su una reputazione positiva fuori dai confini nazionali è di vitale importanza. Finora, però, l’organo incaricato di tutelare e promuovere l’immagine elvetica all’estero – Presenza Svizzera – non è intervenuta attivamente.

«È il governo che decide in merito all’orientamento politico e alla strategia di comunicazione all’estero. Presenza Svizzera è invece incaricata dell’applicazione» afferma il segretario generale del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) Roberto Balzaretti. L’alto funzionario aggiunge che, non essendo fino a poco tempo fa stata definita alcuna strategia di risposta alle critiche, Presenza Svizzera è stata quindi poco sollecitata.

Stati Uniti e Giappone prioritari

Ora, però, le decisioni necessarie sono state adottate, fa presente Roberto Balzaretti. Il presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz ha infatti comunicato la posizione del governo: in primo luogo figurano i negoziati con Washington e Tokyo per ridiscutere gli accordi sulla doppia imposizione.

«Non appena i contenuti del messaggio sono definiti, e se l’esecutivo lo ritiene opportuno, anche Presenza Svizzera assume un ruolo attivo», spiega Balzaretti. In quest’ottica, l’organo potrà avvalersi delle relazioni, delle piattaforme di comunicazione e delle analisi mediatiche sviluppate nel corso degli ultimi anni in collaborazione con le rappresentanze elvetiche all’estero.

Presenza Svizzera ha avuto segnatamente occasione di farsi conoscere grazie a iniziative come «Swiss Roots» – destinata agli americani di origine elvetica – e «ThinkSwiss», una campagna per promuovere la Confederazione negli Stati Uniti come piattaforma d’innovazione e ricerca. È stato inoltre creato un gruppo di contatto tra i parlamentari dei due paesi, che ha facilitato le relazioni con il Congresso statunitense.

Nessun legame con la riorganizzazione

Durante l’ultimo anno, il governo ha deciso di integrare Presenza Svizzera in seno al Dfae. Da gennaio 2009 l’organizzazione – con un budget ridotto – è dunque direttamente dipendente dalla Segreteria generale del Dfae, diretta da Roberto Balzaretti.

Un articolo pubblicato a metà marzo dal Tages Anzeiger aveva sollevato dubbi in merito ai presunti vantaggi dell’operazione. Secondo il giornale, l’organo avrebbe infatti perso la propria indipendenza.

Balzaretti replica sottolineando che, prima dell’integrazione nel Dfae, Presenza Svizzera aveva unicamente il mandato di curare l’immagine della Confederazione sul lungo periodo. «Dal 2009, invece, l’organo può intervenire anche in situazioni straordinarie», aggiunge.

Il governo ha inoltre chiesto all’organizzazione di intensificare il monitoraggio della percezione della Svizzera fuori dai confini nazionali: in tal modo sarà possibile reagire tempestivamente e adeguatamente al rischio di crisi d’immagine.

Pareri diversi

Alcuni parlamentari hanno a loro volta espresso perplessità nei confronti dell’operato di Presenza Svizzera, mettendone in dubbio l’utilità. Per esempio, la deputata zurighese Kathy Riklin ha parlato di «efficacia nulla», mentre il senatore Felix Gutzwiller ha criticato il «profilo poco chiaro».

«Considero molto seriamente queste critiche», risponde Roberto Balzaretti. A suo parere, non è tuttavia possibile quantificare con certezza l’impatto delle misure volte a migliorare l’immagine della Svizzera. Secondo il Segretario generale, è fondamentale il fatto che sussista ora una strategia con priorità precise.

D’altronde, parecchi parlamentari – come il deputato Bruno Zuppiger e il senatore Peter Briner – hanno lodato il lavoro svolto da Presenza Svizzera. Inoltre, conclude Balzaretti, sia la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati sia la delegazione parlamentare delle finanze ne hanno analizzato l’operato, e il responso è stato positivo.

swissinfo, Alexander Künzle
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)

Presenza Svizzera è stata istituita nel 2000 dal governo e dal parlamento con il mandato di potenziare e coordinare la presenza della Svizzera all’estero, promuovendo nel contempo l’immagine della Confederazione.

Presenza Svizzera adempie questi compiti realizzando progetti all’estero, invitando in Svizzera giornalisti e leader d’opinione stranieri, sviluppando e distribuendo all’estero strumenti d’informazione sulla Svizzera e curando la partecipazione della Svizzera a importanti manifestazioni internazionali quali le esposizioni universali o i Giochi olimpici.

Tutte le attività di Presenza Svizzera poggiano sul «Marchio Svizzera» che definisce i principali messaggi e l’identità visiva con cui la Svizzera si presenta all’estero.

Dal 1° gennaio 2009 Presenza Svizzera è stata integrata nella Segreteria generale del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae).

All’interno della Confederazione, Presenza Svizzera opera in collaborazione con Pro Helvetia, Svizzera Turismo, Osec Business Network Switzerland, la Segreteria di Stato per l’economia, numerose organizzazioni sportive e swissinfo.ch.

All’estero, si avvale della collaborazione di ambasciate, consolati e scuole svizzere.

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