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Proroga allo scudo fiscale?

Il ministro italiano dell'economia Giulio Tremonti ritiene che 350 miliardi di euro giacciano illegalmente nei forzieri elvetici Keystone Archive

Doveva scadere alla fine di febbraio, ma il provvedimento che mira a far rientrare in Italia i capitali depositati illegalmente all'estero, e in particolare in Svizzera, potrebbe durare di più.

Fonti ufficiose, vicino al ministero dell’economia italiano, non escludono che il provvedimento, entrato in vigore il primo novembre scorso volto a far rientrare i capitali illegalmente depositati all’estero, possa avere un’appendice oltre il 28 febbraio prossimo.

Le ragioni del prolungamento dello scudo fiscale si giustificano, secondo molti esperti finanziari, per il fatto che solo ora la misura entra effettivamente nel vivo.

Le ragioni della proroga

La prima fase avrebbe infatti incontrato un discreto entusiasmo. Ma è solo in queste ultime settimane che molti evasori avrebbero superato le loro perplessità. In parecchi si starebbero convincendo che la manovra di rientro proposta dal governo in tutta anonimità e con un semplice prelievo del 2,5 per cento sulla cifra rimpatriata, potrebbe essere effettivamente conveniente.

Un’altra ragione che giustificherebbe la proroga dello scudo fiscale sono le nuove norme sul falso in bilancio. Fra qualche giorno il governo dovrebbe infatti dare il via libera definitivo alle nuove disposizioni sui reati societari.

Amministratori o direttori generali di società che in passato avevano accantonato una parte degli utili all’estero, potranno godere di un’amnistia quasi totale se decideranno di rimpatriare i capitali.

Un decreto legge per scavalcare il Parlamento?

Tutto questo lascia supporre che il Governo italiano deciderà di guadagnare altro tempo, nella speranza di riportare a casa almeno una parte dei 350 miliardi di euro che – secondo Roma – giacciono illegalmente nei forzieri elvetici.

Il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione in proposito. Ma al suo Ministero si starebbe lavorando per concepire un decreto legge che permetterebbe al Governo di prorogare lo scudo fiscale senza dover passare per il Parlamento. In autunno infatti il voto alla Camera e al Senato, sul rimpatrio dei capitali, fu molto sofferto. Tanto da obbligare l’esecutivo a chiedere la fiducia.

Francesco Darovio

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