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Riuscita un’iniziativa problematica

Il popolo svizzero dovrà esprimersi sull'iniziativa "per naturalizzazioni democratiche" dell'UDC. Keystone

Dopo 2 conteggi e l'invalidazione di 2'300 firme, un'iniziativa ottiene il diritto di passare al voto popolare con un margine di sole 38 firme.

Lanciata dall’Unione democratica di centro, l’iniziativa “per naturalizzazioni democratiche” registra il risultato minimo nella storia dei diritti popolari.

L’iniziativa dell’Unione democratica di centro (UDC, destra) “per naturalizzazioni democratiche”, che chiede il mantenimento della procedura di naturalizzazione attraverso le urne, è riuscita per il rotto della cuffia.

Stando all’ultimo conteggio, l’iniziativa ha ottenuto 38 firme in più delle 100’000 necessarie. Si tratta del risultato più risicato mai ottenuto.

Delle 102’326 firme depositate in novembre dall’UDC, solo 100’038 sono valide, ha annunciato martedì la cancelleria federale.

Ciò tuttavia non mette in discussione la validità dell’iniziativa, come conferma a swissinfo Georg Lutz, politologo dell’università di Berna: “Non importa se le firme sono 100’000 o 200’000. Per la riuscita di un’iniziativa ne servono 100’000, e queste ci sono”, indica Lutz.

Il risultato minimo non significa neppure che il risultato della votazione sarà scontato.

“Pensiamo ad esempio all’iniziativa contro l’acquisto degli aerei militari FA-18. In poco tempo sono state raccolte 200’000 firme, ma la proposta era poi stata bocciata in votazione popolare”, aggiunge.

Durante il primo conteggio, la cancelleria aveva constatato che la cifra di 103’000 firme raccolte, annunciata dai promotori dell’iniziativa, non era corretta. Il 9 dicembre, il consiglio federale ha quindi chiesto una nuova verifica.

Conseguenze penali

Il nuovo controllo ha permesso di stabilire che diverse persone hanno apposto più volte la propria firma. Un migliaio di firme sono dunque state invalidate.

Secondo Hans-Urs Wili, capo della sezione diritti politici, una dozzina di persone avrebbero sottoscritto il testo fino a sei volte. Wili non ha precisato se tra queste persone vi fossero dei personaggi pubblici.

Secondo Georg Lutz, quando si raccolgono firme per un’iniziativa è importante “raccoglierne all’incirca il 10% in più del necessario, in questo caso 10’000, così da essere certi del successo della procedura”.

“È sempre possibile che qualcuno firmi due volte, anche perché il periodo di raccolta delle firme dura 18 mesi, quindi uno può anche dimenticarsi di aver già firmato” spiega Lutz.

L’unica certezza in questo caso è che la cancelleria federale chiederà al Ministero pubblico d’intentare una causa contro gli interessati per frode e corruzione elettorale. Le pene previste vanno da una multa fino all’incarcerazione.

Richiamo all’ordine

Un altro migliaio di firme è stato dichiarato non valido a causa di difetti alle liste. A questo proposito Wili ha citato il caso di una lista fotocopiata sulla quale addirittura mancava il titolo.

Numerosi comuni saranno richiamati all’ordine per negligenza nella verifica della procedura delle firme, ha aggiunto. In generale, le iniziative e i referendum depositati presso la cancelleria federale, non comportano mai più di un migliaio di firme non valide.

Soddisfatta per la riuscita dell’iniziativa, l’UDC si dice preoccupata per i problemi di convalida delle firme. In un comunicato, il partito indica di voler esigere una modifica della legge sui diritti politici al fine di precisare i doveri dei comuni in questo ambito.

“Naturalizzazioni democratiche”

L’iniziativa dell’Unione democratica di centro mira a controbattere una decisione del Tribunale federale del luglio 2003.

I giudici di Mon Repos avevano stabilito che le votazioni popolari concernenti le naturalizzazioni sono incostituzionali e discriminatorie. Secondo la massima istanza elvetica, questa procedura non permette infatti di motivare la decisione finale di accordare o meno il passaporto rossocrociato.

Con la sua iniziativa, l’UDC vuole invece che siano i cittadini a stabilire la procedura di naturalizzazione prevista nel loro comune. Esclude inoltre qualsiasi possibilità di ricorso in caso di rifiuto della naturalizzazione.

swissinfo e agenzie

L’iniziativa dell’UDC ha ottenuto il risultato più risicato della storia dei diritti popolari, con 100’038 firme valide.
Finora, il record negativo era detenuto dal referendum contro le Nuove trasversali ferroviarie alpine (NTFA) del 1992, con 50’051 firme. 51 in più del necessario.
Recentemente, due iniziative hanno rischiato di non essere convalidate. Quella dell’UDC “per la riduzione dei premi dell’assicurazione malattia” del 2004 ha raccolto 101’226 firme valide.
Nel 2003, l’iniziativa “per delle allocazioni famigliari più eque” del sindacato travail.suisse ha ottenuto 101’442 firme.

Iniziativa: I cittadini possono chiedere di sottoporre a votazione popolare una loro proposta di modifica della Costituzione federale.

Per la riuscita formale di un’iniziativa sono necessarie le firme di 100’000 aventi diritto di voto, raccolte entro il termine di 18 mesi.

Referendum: Con questo strumento, il popolo ha la possibilità d’intervenire nelle decisioni del Parlamento.

Le leggi federali, i decreti federali di obbligatorietà generale e i trattati internazionali di durata illimitata sono sottoposti al voto del popolo quando ciò sia domandato da 50’000 aventi diritto di voto.

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