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Segnali positivi al Medio Oriente

Micheline Calmy-Rey manifesta soddisfazione dopo l'incontro israelo-palsetinese al WEF Keystone

L’incontro israelo-palestinese al WEF, diretto dalla consigliera federale Micheline Calmy-Rey, conferma la volontà di pace delle due parti.

Dal canto loro, il presidente della Confederazione Samuel Schmid e il ministro dell’economia Joseph Deiss hanno approfittato del Forum di Davos per moltiplicare gli incontri.

Il Forum economico mondiale (WEF) di Davos ha confermato il netto miglioramento delle relazioni israelo-palestinesi.

“La percezione di un cambio di atteggiamento non è solamente soggettiva, ma emerge in modo chiaro dalla discussione”, ha rilevato la responsabile del Dipartimento degli affari esteri Micheline Calmy-Rey.

Sabato mattina, al termine di una colazione di lavoro alla quale hanno tra l’altro partecipato il vice primo ministro israeliano Shimon Peres e la stessa Calmy-Rey, le due parti hanno manifestato ottimismo.

L’occhio svizzero in Medio Oriente

Davanti ai ministri palestinesi e israeliani, oltre che a rappresentanti dell’economia, la consigliera federale ha ricordato come la Svizzera segua da vicino il processo di pace in Medio Oriente.

“Ho spiegato che ci concentriamo sull’aspetto umanitario”, ha indicato Calmy-Rey, ricordando che la Svizzera ha ricevuto un mandato dell’ONU per riferire sul rispetto dei diritti umani in relazione al muro eretto in Cisgiordania.

Interrogata sul ruolo che intende svolgere Berna nei prossimi mesi, Calmy-Rey ha ribadito che l’Iniziativa di Ginevra (il piano di pace avanzato dalla Svizzera) rimane, nel contesto attuale, un modello di accordo da prendere in considerazione.

Un primo passo verso la democrazia

Shimon Peres ha invece sottolineato che la discussione si è svolta nella buona direzione. “L’elezione presidenziale palestinese rappresenta un grande successo”, si è rallegrato l’ex leader del Partito laburista.

“Si tratta di un primo passo non soltanto verso la democrazia politica, ma ugualmente economica”, ha aggiunto Peres.

La buona disponibilità manifestata negli ultimi tempi dovrebbe sfociare, prossimamente, in un incontro tra il primo ministro israeliano Ariel Sharon e il nuovo presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas.

A Davos si parla anche di Europa e Nigeria

A margine del WEF, Micheline Calmy-Rey ha pure incontrato il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso per discutere del contributo svizzero al fondo di coesione dell’Unione europea, un dossier al centro di una controversia tra Berna e Bruxelles.

La consigliera federale si è poi intrattenuta con il ministro delle finanze nigeriano Ngozi Okonjo-Iweala. I due responsabili hanno evocato la restituzione alla Nigeria dei fondi appartenenti all’ex dittatore Sani Abachi, sulla quale deve ancora pronunciarsi il Tribunale federale.

Schmid ribadisce le parole di Merz

Esprimendosi al termine di due giorni di incontri con presidenti e capi di stato (tra cui il cancelliere tedesco Gerhard Schröder, il presidente sudafricano Thabo Mbeki e quello brasiliano Luiz Inacio Lula Da Silva), il presidente della Confederazione Samuel Schmid si è detto impressionato delle possibilità d’incontro ad alto livello offerte dal WEF, ma ha nel contempo invitato ad evitare gli “effetti annuncio”.

Schmid, ribadendo le parole di venerdì del collega di governo Hans-Rudolf Merz, si è detto contrario alla proposta del presidente francese Jacques Chirac di lottare contro la povertà prelevando una tassa sui flussi di capitali esteri depositati nei paesi con segreto bancario.

“Non è realistica”, ha commentato Schmid.

Deiss e l’OMC

Al termine della mini conferenza ministeriale sui negoziati in seno all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), tenutasi a margine del WEF, il ministro elvetico dell’economia Joseph Deiss si è mostrato fiducioso in vista dei prossimi sviluppi del “Round” di Doha”, il ciclo di negoziati per la liberalizzazione degli scambi e lo sviluppo.

“È stato dato il via al processo politico necessario per riportare i negoziati sul giusto binario. I ministri si sono si sono dichiarati pronti ad ingaggiarsi attivamente”, ha affermato Deiss.

In totale, 26 Paesi erano rappresentati in vista della preparazione della conferenza ministeriale che avrà luogo in dicembre a Hong Kong. La prossima riunione è prevista in Kenya nel mese di marzo.

swissinfo e agenzie

La ministra svizzera degli esteri Micheline Calmy-Rey ha diretto sabato al WEF un incontro tra i rappresentanti palestinesi e israeliani.

A Davos ci sono anche il presidente della Confederazione Samuel Schmid e i consiglieri federali Pascal Couchepin, Joseph Deiss e Hans Rudolf Merz.

Ribadendo le parole del ministro delle finanze Merz, Samuel Schmid ha respinto la proposta del presidente francese Jacques Chirac di lottare contro la povertà, prelevando una tassa sui flussi di capitali esteri depositati nei paesi con segreto bancario.

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