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Sui vertici di FFS Cargo piovono le critiche dei deputati nazionali

I rappresentanti del personale delle Officine FFS di Bellinzona seguono il dibattito urgente su FFS Cargo alla Camera bassa Keystone

I vertici di FFS Cargo hanno commesso errori e le responsabilità verranno ricercate. Ma ora è prioritario riallacciare il dialogo e che gli scioperanti tornino al lavoro, ha sottolineato alla Camera Bassa del parlamento Moritz Leuenberger.

Il ministro dei trasporti era chiamato a rispondere a interpellanze urgenti sulle ingenti perdite della società ferroviaria per il trasporto di merci.

Preso egli stesso nel mirino delle critiche di diversi deputati – soprattutto dell’Unione democratica di centro (UDC) e liberali radicali – che mercoledì durante un dibattito urgente gli hanno rimproverato di non aver svolto il suo compito di vigilanza, Leuenberger si è difeso energicamente, puntando l’indice sul consiglio d’amministrazione (Cda) delle FFS.

Il governo fissa gli obiettivi strategici, ha precisato il ministro. Nell’ambito delle sue competenze, l’esecutivo federale aveva incaricato FFS Cargo di presentare cifre nere dal 2005. Visto che l’obiettivo era stato mancato, il governo aveva sollecitato provvedimenti che erano poi stati adottati. Aveva quindi rinviato al 2007 la scadenza per presentare conti in pareggio, esigendo un rapporto speciale, ha ricordato Leuenberger.

Quest’ultimo era stato presentato nel febbraio del 2007 e preventivava un risultato positivo per l’esercizio corrente e quelli a venire. Inaspettatamente, in agosto, era però emerso che FFS Cargo accusava un disavanzo. I Dipartimenti federali delle finanze (DFF) e dei trasporti (DATEC) hanno immediatamente domandato spiegazioni al Cda, ha detto Leuenberger.

Si attendono ancora cifre e spiegazioni

La Confederazione deciderà cosa fare appena sarà in possesso di tali elementi, ha proseguito il ministro. A suo avviso, il fatto che i problemi non siano stati individuati tempestivamente e che FFS Cargo non abbia reagito velocemente all’evoluzione del mercato costituisce un errore imputabile alla direzione precedente e al Cda.

Leuenberger non ha reagito agli attacchi del deputato UDC friburghese Jean-François Rime, il quale ha affermato che quei dirigenti e consiglieri d’amministrazione “incapaci” erano stati nominati proprio dal ministro dei trasporti, soltanto perché erano suoi “amici socialisti”. Il deputato socialista grigionese Andrea Hämmerle gli ha rammentato che il presidente del Cda Thierry Lalive d’Epinay è liberale radicale.

Anche i parlamentari che hanno invitato a non abbandonarsi a schermaglie personali e di partito, non hanno comunque lesinato le critiche alla direzione di FFS Cargo e al Cda delle FFS. “Incompetenza” “assenza di strategie” e “mancanza di trasparenza”, sono stati i termini più ricorrentemente utilizzati dai deputati intervenuti nel dibattito per descrivere il loro operato.

Il Cda delle FFS subirà in ogni caso dei cambiamenti a breve termine: il presidente Lalive d’Epinay ha rassegnato le dimissioni per la fine dell’anno. La sua partenza sarà preceduta da quella dei due consiglieri d’amministrazione membri del comitato “Traffico merci”.

Alcuni deputati si sono detti indignati che FFS Cargo finora non abbia fornito tutte le informazioni chieste dal parlamento. Qualcuno si è interrogato se gli stessi dirigenti conoscano realmente la situazione finanziaria dell’azienda e se questa disponga di una vera contabilità analitica. Molti dubbi sono stati sollevati sulle cifre presentate dalla società.

Per fare chiarezza, la delegazione parlamentare delle finanze ha peraltro incaricato mercoledì il Controllo federale delle finanze di eseguire un audit approfondito. Questa analisi sarà completamente indipendente dai piani di ristrutturazione e dalle relative trattative fra le parti sociali.

Negoziati mediati, per un risanamento riuscito

Riguardo alla riorganizzazione, Leuenberger ha sottolineato che è indispensabile e urgente. Più il tempo passa senza che siano adottate misure, più la situazione si aggrava, ha avvertito. Ciò rischia di mettere a repentaglio l’intera azienda.

Pur esprimendo comprensione per la collera del personale colpito dalla dolorosa ristrutturazione, il ministro ha perciò chiesto agli scioperanti delle Officine FFS di Bellinzona di riprendere il lavoro. Il conflitto non deve essere esasperato, ma al contrario tutte le parti adesso si devono riunire attorno allo stesso tavolo “senza condizioni preliminari” per concertare la miglior soluzione possibile, ha detto Leuenberger. Le discussioni dovranno essere dirette da un mediatore esterno, ha aggiunto. Egli si è fatto garante della correttezza delle trattative.

“Le FFS sono disposte a prendere in considerazione tutte le alternative e a esaminare anche le proposte più innovative”, ha assicurato. A chi chiedeva l’opportunità di una fusione, Leuenberger ha risposto che una stretta cooperazione con un’altra compagnia è possibile, ma che non si deve ritornare a una situazione di monopolio.

Con le autorità del canton Friburgo – dove scomparirebbero i 165 posti del servizio clientela di FFS Cargo, che sarebbe trasferito a Basilea – il dialogo è già avviato. Per questo motivo non c’è bisogno di un mediatore che organizzi una tavola rotonda, ha spiegato Leuenberger, rispondendo alle preoccupazioni di parlamentari friburghesi.

Ora Berna si aspetta un passo nella stessa direzione da parte di Bellinzona. Leuenberger ha lanciato un appello alla responsabilità dei politici e dei sindacati ticinesi.

swissinfo

FFS Cargo è la divisione del gruppo Ferrovie federali svizzere (FFS) che si occupa del trasporto merci. Ha sede a Basilea e impiega 4435 persone in Svizzera.

La società ha chiuso l’esercizio 2007 in rosso di 190,4 milioni di franchi, nonostante l’aumento dell’8,3% delle prestazioni di trasporti a 13,37 tonnellate-chilometro.

In seguito alla riforma delle ferrovie del 1999, è stata separata la responsabilità politica da quella aziendale delle FFS. Il governo deve definire gli obiettivi strategici e nominare il consiglio d’amministrazione. Quest’ultimo è responsabile dell’orientamento strategico dell’azienda. La sua attuazione è affidata alla direzione, i cui membri sono nominati dal Cda.

Il 7 marzo il responsabile delle FFS Andreas Meyer ha presentato un vasto programma di ristrutturazione per FFS Cargo, per riportare l’azienda nelle cifre nere.

Complessivamente, il piano prevede la soppressione di 401 impieghi. La manutenzione delle locomotive dovrebbe essere progressivamente concentrata a Yverdon (Vaud). La manutenzione dei vagoni merce dovrebbe invece essere affidata ad un partenariato tra FFS Cargo e il settore privato.

Le FFS vogliono poi concentrare a Basilea il centro d’informazione ai clienti e i servizi per le ordinazioni e gli appalti. I piani prevedono pure la soppressione del centro di servizio alla clientela di Friburgo e la sua integrazione nella centrale di FFS Cargo.

All’annuncio di questa ristrutturazione, gli operai delle Officine FFS di Bellinzona hanno indetto uno sciopero ad oltranza. A Friburgo le azioni di protesta sono state sporadiche.

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