Votazioni federale: le reazioni di vincitori e sconfitti
Non hanno avuto storia le quattro iniziative popolari in votazione questo fine settimana: l'elettorato svizzero, le ha respinte tutte a larga maggioranza. Ha invece raccolto ampi consensi il decreto federale sulla riforma giudiziaria.
INIZIATIVA DENNER:
«Il popolo ha creduto alle promesse della consigliera federale Ruth Metzler e della classe politica: noi veglieremo affinché queste parole vengano mantenute» ha affermato scontento il consigliere nazionale Flavio Maspoli (Lega/TI).
Delusione, ma non sorpresa anche in casa UDC, dove circolano critiche nei confronti della campagnia pubblicitaria voluta da Karl Schweri, «di cattivo gusto», detto col senno di poi, secondo il segretario generale Jean-Blaise Defago.
Soddisfatti invece l’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) e il comitato interpartitico contro l’iniziativa. Compiaciuta e sorpresa la presidente del PS Ursula Koch. Secondo il PLR il ‘no’ rappresenta «una vittoria della democrazia svizzera», mentre per il PPD «i cittadini si sono dimostrati politicamente maturi rifiutando una campagna caratterizzata da colpi bassi».
INIZIATIVA QUOTE FEMMINILI
Sgomento per il ‘no’ presso il comitato promotore: «la proposta non si inserisce nell’attuale clima politico, dove non sembrano essere ben accolti i temi femminili». Secondo Christianne Brunner (PS) «il rifiuto non è una sconfitta: l’obiettivo era di sensibilizzare il popolo svizzero».
Delusi il Comitato di lavoro donne 2001 e le donne socialiste, per le quali «toccherà alle donne borghesi avanzare proposte concrete nei prossimi sei mesi».
Soddisfazione in casa UDC, secondo cui «imporre quote non ha nessun senso e non giova alla causa femminile». Dello stesso parere il PPD, per il quali è stata proposta una soluzione inadeguata al problema delle presenze femminili a Berna.
INIZIATIVA TECNOLOGIA RIPRODUTTIVA
«Anche se respinta, l’iniziativa ha raccolto più consensi di quanto ci aspettassimo» ha affermato Walter Schmied (UDC/BE) del comitato promotore: «si tratta quindi di un risultato soddisfacente».
«Il popolo ha riconosciuto alle coppie sterili il diritto di continuare a ricorrere a metodi confermati da tempo, senza doversi recare all’estero» indica il gruppo «Interessati e solidali». Si rallegra anche il comitato interpartitico «No al divieto della medicina riproduttiva»: «si tratta di un chiaro ‘sì’ alle regole severe ma un ‘no’ ai divieti».
Soddisfatto per la «buona scelta del popolo svizzero» il PPD, secondo cui l’iniziativa non è però stata inutile: la nuova legge terrà infatti conto delle preoccupazioni emerse durante la campagna. Per Ursula Koch «c’era da aspettarsi un ‘no’: il testo era troppo radicale». Compiacimento in casa UDC, secondo si è trattato di un’iniziativa «senza oggetto».
DIMEZZAMENTO TRAFFICO
«Il ‘no’ è un chiaro segnale: i problemi di traffico non possono essere risolti con divieti e limitazioni» ha affermato il direttore dell’USAM Pierre Triponez. Soddisfatto anche il segretario del Vorort Peter Hutzli, secondo cui «il voto denota buonsenso».
Sgomento invece il Comitato promotore, che critica l’atteggiamento degli oppositori, i quali «non hanno esitato a fare affermazioni poco corrette per scoraggiare i votanti».
RIFORMA GIUDIZIARIA
Estremamente soddisfatti del ‘sì’ il comitato sostenitore del nuovo articolo costituzionale e il presidente del Tribunale federale Martin Schubarth: «ora potranno finalmente essere istituiti i tribunali federali di prima istanza che alleggeriranno il lavoro dei giudici federali».
Nessuna sorpresa, ma compiacimento, per i quattro partiti di governo. Socialisti e PLR chiedono però ulteriori passi in questo senso in futuro.
swissinfo – agenzie

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