“No alla chiusura del consolato italiano di Losanna”
La Federazione delle colonie libere italiane (FCLIS) chiede a Roma di ritornare sui suoi passi e di rinunciare alla decisione di chiudere la sede consolare di Losanna e di centralizzare i servizi amministrativi a Ginevra.
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Il consolato di Losanna, a cui fanno capo circa 70’000 italiani che vivono nei cantoni di Vaud e Friburgo, dovrebbe chiudere entro la fine dell’anno.
La cessazione delle attività nel capoluogo vodese si iscrive nell’ambito del piano di ristrutturazione della rete consolare italiana all’estero elaborato dal sottosegretario agli esteri Alfredo Mantica. Un piano che riguarda 19 sedi, in particolare in Belgio, Francia, Germania, Stati Uniti, Australia e Svizzera, appunto.
Per bocca del suo coordinatore Michele Scala, la FCLIS ha chiesto mercoledì al governo Berlusconi di rinunciare al progetto. Ginevra è certamente una città internazionale votata alla diplomazia; sul piano pratico, però, Losanna è molto più centrale ed è di più facile accesso, ha sottolineato Scala. Al limite, il consolato di Losanna dovrebbe essere rimpiazzato da un ufficio consolare.
La ristrutturazione non risparmierà neppure il consolato di Coira, che dovrebbe essere chiuso, e quello di Basilea, che perderà il suo statuto di consolato generale.
La razionalizzazione della rete consolare avviata da Mantica aveva già colpito lo scorso anno il consolato di Berna, che era stato integrato all’ambasciata. Una chiusura, questa, che assieme alla riduzione dei budget per le scuole italiane all’estero aveva creato molti malumori tra gli italiani in Svizzera.
swissinfo.ch e agenzie
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