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Berna condanna campagna xenofoba in Ticino

"Diffamatoria e offensiva": così l'ambasciatore svizzero a Roma Bernardino Regazzoni definisce la campagna in atto in Ticino nei confronti dei frontalieri e degli stranieri. A nome del Dipartimento federale degli affari esteri, il diplomatico esprime "ferma condanna".

In una nota pubblicata mercoledì sul sito dell’ambasciata svizzera in Italia, Regazzoni giudica inoltre “deplorevole che le pagine di Internet siano strumentalizzate per la diffusione di messaggi xenofobi”.

L’ambasciatore elvetico ricorda il contributo degli stranieri al benessere e al progresso della Confederazione. Un contributo che in molti settori è “indispensabile alla società”, osserva il diplomatico, rammentando anche che gli italiani in Svizzera “costituiscono il gruppo straniero più importante e tra i meglio integrati”.

Il tema è stato evocato mercoledì anche nell’aula del Senato a Roma. “Invito la presidenza del Senato a intervenire rapidamente presso i ministeri competenti, così come abbiamo fatto personalmente, affinché si chiariscano le responsabilità di quanto sta accadendo nella Confederazione elvetica a scapito delle migliaia di lavoratori frontalieri”, ha affermato il senatore del PdL Alessio Butti.

Dal canto suo, il presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola, Massimo Nobili, ha auspicato la convocazione della comunità di lavoro Regio Insubrica. “Ho chiesto al presidente di Regio Insubrica, Dario Galli, una convocazione urgente del consiglio dell’organismo transfrontaliero, del quale fanno parte i vertici istituzionali e politici del Canton Ticino, perché è inaccettabile la campagna denigratoria contro i nostri lavoratori lanciata da Lugano, in modo vergognosamente anonimo, senza neppure il coraggio di metterci il nome e la faccia”, ha dichiarato.

La campagna contro “l’invasione del frontalierato” è stata lanciata lunedì scorso. Manifesti raffiguranti tre ratti – uno vestito da operaio edile frontaliero, uno da ladro proveniente dalla Romania ed uno che rappresenta il cosiddetto scudo fiscale, del ministro italiano dell’economia e delle finanze Giulio Tremonti – che divorano una forma di formaggio svizzero sono stati affissi sulle pubbliche vie. Il governo ticinese ha già stigmatizzato quanto sta accadendo.

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