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Giorni contati per l’accordo di Dublino?

Il regolamento di Dublino presenta dei «difetti» e quindi occorre «rivedere il sistema d’asilo»: è uno dei messaggi contenuti in una lettera congiunta inviata martedì dai ministri degli esteri di Italia, Francia e Germania alla commissaria europea Federica Mogherini. Ma come era nato questo accordo?

Emanato nel 2003 in sostituzione della Convenzione di Dublino del 1993, il regolamento Dublino II ha per obiettivo principale di impedire ai richiedenti l’asilo di presentare domande in più Stati membri dell’Unione. Il sistema è stato esteso ad alcuni paesi che non fanno parte dell’UE. In Svizzera è in vigore dal 2008.

L’accordo sembra però essere ormai giunto al capolinea, almeno nella sua forma attuale. Nella missiva inviata a Federica Mogherini, Paolo Gentiloni, Laurent Fabius e Frank-Walter Steinmeier sottolineano la necessità di «riflettere su una risposta adeguata con l’obiettivo di raggiungere una giusta distribuzione dei profughi in Europa».

Bruxelles sta dal canto suo studiando una proposta legislativa per un meccanismo permanente di ricollocamenti per i profughi, per quote, su scala europea, che di fatto segnerebbe il superamento di questo regolamento. La proposta dovrebbe arrivare sul tavolo del consiglio dei ministri degli interni UE del 14 settembre.

Lo scontro è però nell’aria. Slovacchia e Repubblica Ceca hanno già indicato di essere contrarie a qualsiasi ipotesi di sistema per quote.

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