Leuthard all’Italia: non criminalizzateci

Il governo elvetico vuole concludere i negoziati con l'Italia sulla doppia imposizione in modo da risolvere la vertenza legata allo scudo fiscale, ma pone come condizione che la Svizzera non venga criminalizzata da parte delle autorità italiane.

È quanto ha ribadito il 5 novembre a Roma la consigliera federale Doris Leuthard in un colloquio con la stampa dopo un incontro con il ministro italiano dello sviluppo economico Claudio Scajola.

«È giusto che il governo italiano voglia far emergere i capitali nascosti illegalmente, ma sul metodo per arrivare a questo obiettivo c’é una differenza tra Svizzera e Italia». La Svizzera «non è un paradiso fiscale, è uscita dalla lista grigia stilata dall’Ocse» e per questo ora «deve uscire dalla lista nera dell’Italia».

Doris Leuthard ha riaffermato la volontà elvetica di evitare un inasprirsi del contenzioso e ha sottolineato i buoni rapporti economici che intercorrono fra i due paesi. La Svizzera è infatti il sesto paese investitore in Italia e l’Italia è il terzo partner della Confederazione a livello globale e il secondo in ambito Ue.

Leuthard e Scajola hanno discusso principalmente di temi commerciali ed energetici. Scajola ha reso noto che all’Istituto nazionale italiano per il commercio estero «sarà affidata l’organizzazione, nelle principali città del Canton Ticino, di eventi per valorizzare le opportunità di cooperazione nel settore delle infrastrutture in vista dell’Expo Universale 2015 di Milano».

Il ministro italiano ha poi assicurato il proprio impegno per favorire la collaborazione italiana con le aziende svizzere e ha illustrato la collaborazione in campo energetico: «Proprio quest’anno sono entrate in attività altre due interconnessioni elettriche in regime di merchant line ed una ulteriore linea è in avanzata fase autorizzativa».

swissinfo.ch e agenzie