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Pensioni: la Svizzera dà i numeri

La nuova tessera AVS con il numero a 13 cifre Keystone

Il numero 13, presagio di sfortuna o di fortuna. E dal 1° luglio, quantità di cifre che compongono il nuovo numero dell'AVS, l'assicurazione vecchiaia e superstiti. Una riforma che interessa 14 milioni di affiliati, in Svizzera e all'estero, vivi e morti.

Finora gli affiliati all’AVS, il primo pilastro del sistema pensionistico svizzero, erano identificati da un numero a 11 cifre. Il problema è che quel numero, contro ogni principio di gestione accorta dei dati personali, permette di risalire alle prime tre lettere del cognome, alla data di nascita, al sesso e alla nazionalità dell’assicurato.

Oltretutto, il vecchio numero doveva essere modificato se per ragioni di matrimonio il cognome veniva cambiato. E, a seconda delle iniziali del cognome, rischiava di creare dei problemi nell’assegnazione di nuovi numeri individuali, per carenza di numeri non ancora assegnati.

Nel nuovo numero invece, solo le prime tre cifre contengono un’informazione specifica, vale a dire il paese di emissione. La altre sono casuali, tranne l’ultima, che serve da cifra di controllo. Il nuovo numero inoltre è assegnato una sola volta per tutta la vita e non dovrà più essere cambiato. Le 13 cifre permettono un numero elevatissimo di combinazioni, per cui non ci dovrebbero più essere dei problemi di assegnazione.

Non preoccupatevi, ci pensa l’amministrazione

Per ricevere il nuovo numero, gli assicurati non dovranno fare assolutamente nulla. Saranno informati dal loro datore di lavoro o dalla cassa di compensazione AVS a cui fanno riferimento. I primi a ricevere la nuova tessera AVS in formato carta di credito saranno i pensionati e gli altri beneficiari di una rendita. La distribuzione dovrebbe avvenire in agosto.

In autunno sarà il turno dei lavoratori autonomi e delle persone senza attività lucrativa. I dipendenti dovrebbero essere informati nel corso del primo trimestre 2009. In totale, il nuovo numero sarà assegnato a circa 14 milioni di persone, vale a dire a tutte le persone che sono state assicurate presso l’AVS dal 1948, data di creazione dell’ente.

Per ragioni organizzative e con precisione tutta elvetica, anche per le persone decedute sarà generato un nuovo numero AVS. Ai cittadini svizzeri il numero sarà assegnato alla nascita, agli stranieri al momento del primo ingresso per motivi di lavoro in Svizzera. Secondo le intenzioni dell’amministrazione federale, il nuovo numero AVS si presta ad essere usato per tutte le assicurazioni sociali.

Per l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, la riforma semplificherà anche le indagini statistiche e potrà servire in futuro per fini fiscali, militari e scolastici. Tuttavia per ogni nuovo utilizzo del numero andrà creata una base legale specifica.

Molti numeri vanno all’estero

L’introduzione del nuovo numero AVS non riguarda solo le persone che abitano in Svizzera. Molti stranieri che hanno lavorato in Svizzera sono rientrati nei loro paesi d’origine dopo la pensione. Anche molti svizzeri che percepiscono una rendita AVS vivono all’estero.

Nel 2007, oltre 616’000 persone residenti all’estero percepivano una rendita AVS. Di questi, poco più di 84’000 erano di nazionalità svizzera, circa 532’000 di nazionalità straniera. I beneficiari di una rendita residenti in Svizzera erano invece poco più di 1,35 milioni, di cui più di 1,22 milioni di nazionalità svizzera.

In percentuale, ben il 31% dei beneficiari di una rendita AVS risiede all’estero. Spesso di tratta però di persone che ricevono una pensione minima. In effetti, solo il 13% della somma totale delle rendite lascia la Svizzera. Fra gli affiliati all’AVS all’estero vi sono inoltre i lavoratori frontalieri, che lavorano in Svizzera ma hanno mantenuto la residenza all’estero.

Fra i cittadini svizzeri che lavorano all’estero sono assicurati obbligatoriamente presso l’AVS gli impiegati della Confederazione, le persone che lavorano in organizzazioni internazionali o in organizzazioni private sostenute sostanzialmente dalla Confederazione, gli studenti, dipendenti di aziende svizzere che operano all’estero (a determinate condizioni) e i coniugi senza attività lucrativa di persone assicurate presso l’AVS obbligatoria.

Per i cittadini svizzeri, dell’AELS e dell’Unione europea (ad eccezione di Romania e Bulgaria) residenti al di fuori dell’UE e dell’AELS e che in passato sono stati assicurati per almeno 5 anni presso l’AVS obbligatoria vi è inoltre la possibilità di affiliarsi all’AVS facoltativa. La possibilità di affiliazione facoltativa per i cittadini svizzeri residenti nell’UE è stata soppressa nel 2001.

swissinfo, Andrea Tognina

L’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti AVS è il pilastro centrale della previdenza sociale svizzera. Con le rendite di vecchiaia, l’AVS permette agli assicurati di ritirarsi a una certa età dalla vita professionale e contribuisce a garantire una sicurezza materiale per il pensionamento. Le rendite per superstiti vogliono impedire che alla sofferenza patita da una famiglia per la morte di un genitore o del coniuge si aggiunga una situazione finanziaria difficoltosa.

L’AVS è una componente della rete di assicurazioni sociali della Confederazione basata sul concetto dei cosiddetti tre pilastri. L’AVS e l’assicurazione per l’invalidità (AI), unitamente alle prestazioni complementari (PC), costituiscono il primo pilastro. Esso deve garantire un minimo esistenziale ed è obbligatorio. La previdenza professionale (cassa pensioni), anch’essa obbligatoria per i salariati, costituisce il secondo pilastro, mentre la previdenza personale facoltativa rappresenta il terzo pilastro.

L’origine dell’AVS risale al 1925, quando l’elettorato svizzero approvò un articolo costituzionale per la creazione di un’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti. Il 1° gennaio 1948 l’AVS entrò in vigore e d’allora furono versate le rendite.

(fonte: sito internet dell’AVS)

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