Pugno di ferro con chi viola la legge
La Camera del popolo ha adottato una serie di atti parlamentari per inasprire il diritto penale. Ha pure approvato una mozione per consentire l'espulsione di stranieri che rifiutano di integrarsi. La Camera dei Cantoni deve ancora esprimersi.
Nel mirino della sessione straordinaria della Camera bassa, mercoledì, c’erano le nuove disposizioni del Codice penale svizzero, entrate in vigore nel 2007. In primo luogo era reclamato il ripristino delle pene detentive inferiori a sei mesi, sostituite con pene pecuniarie e i lavori di pubblica utilità. Il Consiglio nazionale ha approvato una mozione in tal senso del deputato UDC Luzi Stamm. Per un solo voto – 91 contro 90 e 3 astensioni – la Camera bassa ha invece rifiutato il ritorno puro e semplice al vecchio diritto penale.
La Camera del popolo ha pure dato il nullaosta a una mozione che esige la soppressione della condizionale parziale per pene superiori a due anni di detenzione. Ha anche adottato quasi tutte le proposte per un giro di vite contro la pedofilia, la pornografia infantile e i giochi elettronici violenti.
D’altra parte, contro il parere del governo, la Camera ha accolto una mozione dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) che incarica l’esecutivo elvetico di istituire le basi legali per consentire la revoca del permesso di domicilio agli stranieri e di espellerli se è comprovato che rifiutano di integrarsi.
Numerosi atti parlamentari sono stati accettati con il sostegno compatto dell’UDC e del Partito popolare democratico. L’appoggio del Partito liberale radicale è stato meno netto: su certe proposte la maggioranza dei deputati PLR si è schierata con la sinistra rosso-verde.
swissinfo.ch e agenzie

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