Per il Tribunale amministrativo federale, se la loro domanda viene respinta, i richiedenti l'asilo serbi provenienti dal Kosovo possono essere espulsi verso la Serbia.
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La corte ha sconfessato una giovane donna di origine serba il cui ultimo domicilio era nel Kosovo. Aveva lasciato il paese dopo la dichiarazione di indipendenza della provincia, sostenendo di essere confrontata all’ostilità della popolazione albanofona del villaggio in cui ha trascorso la sua infanzia e gioventù.
Arrivata in Svizzera nell’agosto 2008, la donna aveva inoltrato una domanda d’asilo che è stata respinta dall’Ufficio federale della migrazione (UFM). Quest’ultimo l’aveva inviata in Serbia, considerando che un ritorno in Kosovo non fosse ragionevolmente esigibile.
In una sentenza di principio, pubblicata oggi, il TAF giudica accettabile l’espulsione in Serbia di membri della comunità serba del Kosovo. Precisa tuttavia che, nei singoli casi, bisogna ponderare certi elementi, tra cui la garanzia di un minimo vitale e l’esistenza di legami con la Serbia.
Nel caso in questione, il TAF rileva che la giovane donna è nubile, beneficia di buona una formazione professionale in campo medico e ha parenti in Serbia, «tutti fattori che le permettono di reinstallarsi senza incontrare troppe difficoltà».
L’UFM ha negato l’asilo anche al fratello e alla madre della donna. Il TAF ha ora respinto pure i loro ricorsi contro l’espulsione in Serbia.
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