Intesa tra Berna e Abuja per la restituzione dei fondi Abacha
La Svizzera e la Nigeria hanno firmato un accordo che permetterà la restituzione di 321 milioni di franchi sottratti illegalmente dalla famiglia dell’ex dittatore nigeriano Sani Abacha. Da gennaio una nuova legge elvetica regolamenta la restituzione dei fondi illeciti.
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Nato a Londra, Simon è un giornalista multimediale che lavora per swissinfo.ch dal 2006. Parla francese, tedesco e spagnolo e scrive di scienza, tecnologia e innovazione.
Il ministro degli affari esteri svizzero Didier Burkhalter e quello della giustizia nigeriano Abubakar Malami San hanno firmato martedì ad Abuja una lettera d’intenti per restituire i fondi congelati dalla Svizzera. «L’accordo costituisce una tappa importante per la riconsegna di questi soldi, che avverrà sotto il controllo della Banca Mondiale», ha dichiarato il consigliere federale. La somma potrà servire esclusivamente «programmi sociali a favore della popolazione nigeriana», ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri in un comunicato.
La Nigeria cerca da molto tempo di recuperare il patrimonio sottratto da Sani Abacha tra il 1994 e il 1998, quando era a capo dello Stato africano. Complessivamente, il clan Abacha avrebbe fatto man bassa su circa cinque miliardi del tesoro nigeriano. Gran parte di questa somma è stata dissimulata all’estero, in particolare in Svizzera. Dieci anni fa, Berna aveva già restituito alla Nigeria circa 720 milioni di dollari.
La firma della lettera d’intenti fa seguito a una decisione della procura ginevrina del marzo 2015. Il ministero pubblico del cantone aveva dato il suo nullaosta alla restituzione, basandosi su un accordo siglato nel luglio 2014 tra le autorità nigeriane e la famiglia Abacha. L’accordo prevedeva l’utilizzazione dei soldi per la società civile, in cambio dell’abbandono delle procedure penali contro Abba Abacha, figlio del dittatore.
Nel dicembre 2015, il parlamento svizzero ha approvato la Legge sulla restituzione dei valori patrimoniali di provenienza illecita di persone politicamente esposte. Obiettivo del testo è di accelerare la restituzione dei fondi illeciti e di avere un effetto dissuasivo su quei dittatori che considerano ancora la Svizzera come una cassaforte sicura dove conservare i soldi sottratti al loro popolo.
Durante questi ultimi 25 anni, la Svizzera ha restituito circa 1,8 miliardi di franchi di fondi illeciti.
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