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Svizzera-Libia: lumi di speranza per Göldi

Una svolta nella crisi fra la Svizzera e la Libia sembra vicina. Berna ha compiuto un atto di distensione, stralciando tra i 150 e i 180 nomi di cittadini libici dalla "lista nera" per i visti d'entrata nello spazio di Schengen.

In visita a Vienna, la presidente della Confederazione Doris Leuthard ha detto venerdì di attendersi una rapida soluzione della crisi e la liberazione del cittadino elvetico Max Göldi. Al termine di un incontro con il presidente austriaco Heinz Fischer, la Leuthard in una conferenza stampa non ha comunque nascosto la sua contrarietà per la pressione esercitata da alcuni Paesi europei in questa vicenda.

Il contenzioso tra Berna e Tripoli rappresenta “una prova” per i Paesi dello spazio di Schengen, ha dichiarato. “Bisognerà analizzare con cura la situazione; le restrizioni nel rilascio dei visti sono un utile strumento a disposizione di tutti i membri di Schengen”, ha aggiunto.

Da parte sua, Fischer ha indicato che Vienna è impegnata a fare in modo che il cittadino svizzero detenuto in Libia possa far presto ritorno in patria.

Il sentimento che ci si stia avviando verso una distensione dei rapporti fra Berna e Tripoli è stato espresso venerdì anche dal primo ministro spagnolo José Luis Zapatero – presidente di turno dell’UE – al termine del Consiglio europeo a Bruxelles. “Pensiamo di essere piuttosto vicini al raggiungimento dell’obiettivo. Speriamo che la situazione si possa risolvere nei prossimi giorni se non nelle prossime ore”, ha dichiarato Zapatero.

Il ministro degli esteri iberico Miguel Angel Moratinos “continuerà a lavorare per risolvere il contenzioso e domani si recherà in Libia”, ha annunciato il premier spagnolo. “Mi rallegro delle misure adottate dalla Svizzera e speriamo che le autorità libiche facciano altrettanto e tolgano il divieto di ingresso ai cittadini europei”, ha sottolineato Zapatero.

swissinfo.ch e agenzie

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