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Privilegio o responsabilità individuale?

I proprietari della propria abitazione devono pagare un'imposta sul valore locativo, ma possono dedurre gli interessi ipotecari. Un'iniziativa chiede un cambiamento per i pensionati. Keystone

Dare ai proprietari della propria abitazione in età pensionabile la possibilità di non pagare l'imposta sul valore locativo, in cambio della rinuncia alla deduzione dal reddito degli interessi ipotecari e altri costi: è quanto chiede un'iniziativa in votazione il 23 settembre.

In Svizzera attualmente nel reddito imponibile dei proprietari della propria abitazione è incluso il cosiddetto valore locativo. Si tratta di un reddito fittizio che corrisponde alla pigione che il proprietario dovrebbe pagare se fosse in affitto in quell’abitazione. In compenso, dal reddito si possono detrarre gli interessi passivi del mutuo e i costi di manutenzione dell’immobile.

Questo sistema fa sì che più il debito ipotecario è elevato, maggiori sono le deduzioni. Perciò da più parti è criticato, perché è visto come un incentivo all’indebitamento.

Con l’iniziativa popolare “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati”, l’Associazione svizzera dei proprietari fondiari (HEV) vorrebbe abolire questo valore locativo per i proprietari al momento in cui raggiungono l’età di pensionamento. A quel momento dovrebbero avere la libertà di scegliere se continuare con il sistema dell’imposizione del valore locativo o meno.

Chi opterebbe per il cambiamento, in contropartita, nel calcolo del reddito imponibile non potrebbe più dedurre gli interessi ipotecari, i premi assicurativi e i costi di manutenzione. La detrazione dei costi di ristrutturazione sarebbe molto limitata e legata a precise condizioni (risanamenti in favore dell’efficienza energetica, preservazione del patrimonio culturale).

Debito artificiale

Secondo Pavlo Stathakis, avvocato dell’HEV, il sistema attuale è “problematico perché promuove il debito artificiale e penalizza le proprietà abitative senza ipoteche. Per ridurre l’onere fiscale, spesso la gente mantiene artificialmente alti i mutui”.

A suo avviso, si tratta di “un non senso. I proprietari in pensione sono particolarmente colpiti. Sovente hanno già ammortizzato gran parte del debito di spontanea volontà. Dunque diminuiscono anche gli interessi ipotecari che deducono dal reddito imponibile, mentre il valore locativo rimane tale e quale”. Di conseguenza, i pensionati sono penalizzati fiscalmente, allorché guadagnano meno di quando lavoravano.

Ottimizzare l’imposizione

In un primo tempo, il governo federale aveva proposto di opporre un controprogetto indiretto all’iniziativa. La proposta governativa prevedeva di abolire da una parte l’imposizione del valore locativo della propria abitazione per tutti i proprietari, non solo quelli in età pensionabile, e dall’altra parte la deduzione degli interessi ipotecari e altri costi.

L’esecutivo elvetico aveva motivato la controproposta con il fatto che l’iniziativa comporterebbe una “disparità di trattamento” tra le generazioni e, in seno ai pensionati, tra proprietari e inquilini. A suo avviso si trattava di ottimizzare l’imposizione.

Bocciatura parlamentare

Ma dopo lunghi dibattiti e andirivieni tra le Camere, il parlamento nel febbraio 2012 ha deciso sottoporre al popolo l’iniziativa senza controprogetto e, come il governo, di raccomandarne il rifiuto.

La Camera dei Cantoni è stata fin dall’inizio contraria all’iniziativa, mentre la Camera del popolo in un primo tempo si era pronunciata in suo favore. Nel frattempo ci sono però state le elezioni federali dell’ottobre 2011, che hanno rafforzato i partiti di centro. E gran parte dei parlamentari di questi partiti, come i socialisti e i verdi, combattono l’iniziativa.

Privilegi per i pensionati

Tra gli oppositori c’è anche l’Associazione svizzera degli inquilini (ASI). Questa iniziativa è “doppiamente ingiusta”, dice il segretario generale dell’ASI Michael Töngi. “Privilegia i proprietari anziani da un lato rispetto ai giovani proprietari e dall’altro, ovviamente, rispetto a tutti gli inquilini”.

È “strano dire che un proprietario di abitazione deve rimborsare il debito ipotecario solo a partire dai 65 anni. Si dovrebbe invece cominciare sin dall’acquisto l’appartamento”, afferma Töngi.

Nel 2000, il 34% della popolazione svizzera era proprietario di una casa. Ma la parte dei proprietari varia con l’età.

Non sorprende che la proporzione di proprietari tra i giovani è più bassa.

Le statistiche mostrano che la quota di proprietari è del 26,1% nella fascia d’età 15-49 anni. Più precisamente, di solito è dai 30 anni in su che gli svizzeri cominciano ad accedere alla proprietà. La proporzione di proprietari è del 30% per la fascia 30-49 anni, contro il 10% tra le persone di età tra i 15 e i 29 anni.

La quota più elevata di proprietari è nella fascia 50-64 anni, con il 45,7%.

Al momento dell’età di pensionamento, la quota di proprietari di abitazioni si riduce di nuovo, con il 42,8% per la fascia 65-79 anni e il 35,6% dagli 80 anni in su.

Queste proporzioni possono anche variare notevolmente a seconda della zona. È più facile essere proprietari in zone montane e nella Svizzera settentrionale che nelle aree urbane.

Nel 2000, le quote più elevate di proprietari di abitazioni erano registrate nei cantoni del Vallese (61,4%) e del Giura (51,5%), quelle più basse nei cantoni di Basilea-Città (12,6%) e Ginevra (15,8%).

Fonte:

Ufficio federale di statistica

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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