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A Zurigo l’opera lirica sfugge alla crisi

Una scena di Don Giovanni, un'opera rappresentata a Zurigo durante la stagione 2012/2013. Opernhaus Zürich

Mentre diversi teatri di tutto il mondo devono far fronte ad una diminuzione di pubblico e a ristrettezze finanziarie, l’Opera di Zurigo continua a godere di buona salute. Quest’anno ha ottenuto il premio per la miglior compagnia d’opera 2014 agli “International Opera Awards”. 

A metà giugno l’Opera di Zurigo ha proposto una trasmissione in diretta e su grande schermo di Rigoletto sulla piazza del Sechseläuten, in cui si affaccia il grande teatro municipale. Questa rappresentazione gratuita su uno schermo di 85 m2 ha attirato ben 10’000 persone. 

L’Opera di Zurigo continua a godere di un buon successo, grazie anche all’ottimo clima di lavoro e alla professionalità del suo personale. “Tutto è organizzato molto bene, come un orologio svizzero – così si dice in Polonia”, rileva la soprana polacca Aleksandra Kurzak, che ha interpretato il ruolo di Gilda, la figlia di Rigoletto. 

Per George Petean, il grande baritono rumeno che ha indossato i panni di Rigoletto, il teatro di Zurigo è indubbiamente “uno dei luoghi più importanti in cui si fa opera”. 

Altri sviluppi

Premio internazionale 

Un giudizio condiviso anche dalla giuria degli “International Opera Awards”, che in aprile ha assegnato a Zurigo il premio per la miglior compagnia d’opera 2014. L’Opera zurighese ha così superato anche la Metropolitan Opera di New York e il Covent Garden di Londra. 

“Abbiamo ritenuto che l’Opera di Zurigo si sia distinta come casa che ospita da sempre alcune delle più grandi stelle della lirica e come istituzione artistica rivitalizzata dal suo nuovo direttore Andreas Homoki,” spiega John Allison, direttore della rivista Opera Magazine e co-fondatore degli International Opera Awards. 

Homoki ha preso due anni fa il posto di Alexander Pereira, che ha lasciato Zurigo dopo 21 anni per assumere la direzione del Festival di Salisburgo. Il 54enne regista tedesco, di origine ungherese, ha dietro di sé una brillante carriera di direttore d’opera, tra cui gli ultimi 10 anni alla guida della Komische Oper di Berlino. 

Il nuovo direttore punta in particolare sulla “credibilità teatrale”. “Dobbiamo andare verso un nuovo pubblico, dobbiamo costantemente dimostrare che l’opera è qualcosa di contemporaneo e d’importante per la nostra società, anche se le composizioni che suoniamo non possono essere dal nostro tempo”. 

Questo è il motivo per cui ha cercato di aprire il teatro non solo al grande pubblico, con la trasmissione in diretta, ma anche ai bambini, con opere confezionate su misura per loro, e alle persone con redditi più bassi,  attraverso speciali ribassi sui prezzi dei biglietti per delle rappresentazioni selezionate. 

Scena lirica svizzera 

In Svizzera vii sono nove teatri che propongono ogni anno diverse rappresentazioni di opera. 

Nella Svizzera tedesca si trovano a Zurigo, Basilea, Berna, Lucerna, San Gallo, Bienne e Soletta, mentre nella Svizzera francese a Ginevra e Losanna. 

Nel 2009 e 2010, il Theater Basel è stato scelto quale “Opera House of the Year” da una giuria di critici nell’ambito di un sondaggio effettuato dalla rivista tedesca Opernwelt. 

Nuovo team 

“La nuova squadra è arrivata a Zurigo con molte idee nuove e originali. Per questo nel 2014, al suo secondo anno, ha ricevuto il premio per la migliore compagnia d’opera”, osserva Reinmar Wagner, un giornalista specializzato della rivista Musik & Theater. 

Homoki ha portato nuovi cantanti, direttori d’orchestra e registi, attingendo in particolare alla sua vasta conoscenza della scena lirica. Ha inoltre ridotto il numero di produzioni operistiche annuali da 12-14 a 9. 

“Questo non significa però che il nuovo staff possa riposare sugli allori”, aggiunge Wagner. “Non sappiamo come la situazione evolverà in futuro. Ma il premio ricevuto rappresenta un buon riconoscimento per il teatro dell’opera e il panorama musicale svizzero. E ricompensa anche il lavoro effettuato in precedenza da Alexander Pereira, che fatto diventare più grande e importante l’Opera di Zurigo”. 

Tra i nove teatri d’opera in Svizzera, solo Zurigo si muove in una lega superiore, sostiene Wagner. Degli altri godono di una buona reputazione anche il Grand Théâtre di Ginevra e il Theater di Basilea. In Svizzera vi sono anche molti festival lirici estivi. 

Gli svizzeri non sono particolarmente amanti dell’opera, rispetto al pubblico dei paesi vicini. Ma si distinguono per la disponibilità a sostenere finanziariamente questo genere musicale. “A Zurigo un biglietto può costare fino a 300 franchi. La gente può pagare ed è disposta a farlo poiché, se può assistere alla prima di una rappresentazione, si sente in qualche modo come parte dell’alta società”.

Buoni finanziamenti 

In Svizzera l’opera non è stata finora confrontata con i problemi che affliggono altri paesi, tra cui Stati Uniti, Italia e Germania, in cui il pubblico è diminuito e vari teatri si sono trovati sull’orlo della bancarotta o hanno chiuso i battenti. Per far fronte agli alti costi delle rappresentazioni, molti teatri fanno sempre più affidamento sulle coproduzioni. 

Favoriti dalla solida situazione economica del paese, i teatri svizzeri beneficiano tuttora di buoni finanziamenti pubblici e privati, indica ancora Wagner. L’Opera di Zurigo, ad esempio, riceve ogni anno circa 80 milioni di franchi di sovvenzioni da parte del canton Zurigo. Sia il Grand Théâtre di Ginevra che il Theater di Basilea ricevono fondi pubblici. 

Per coprire integralmente i costi, l’Opera di Zurigo deve tuttavia assumere da sola il 36% delle proprie spese, tramite la vendita di biglietti e sponsorizzazioni, indica Homoki. L’anno scorso, il teatro zurighese ha raggiunto questa soglia, pur riducendo il numero delle proprie produzioni. 

La stagione attuale promette bene dal profilo finanziario. Per il futuro, l’Opera di Zurigo intende proporre nuove opere, tra cui una produzione originale di Lohengrin, e introdurre dei sottotitoli sui sedili, come già fatto a Berlino. 

“Siamo costantemente andando avanti”, afferma Homoki. “Se si smette di cambiare o di evolvere, allora si dovrebbe anche smettere di fare questo lavoro, poiché si è bravi solo se si riesce sempre a cambiare e a migliorare”. 


L’Opera di Zurigo era inizialmente conosciuta come Aktientheater (teatro per azioni), essendo stata fondata nel 1834 come società per azioni da parte di alcuni cittadini amanti della lirica. 

Il teatro è stato ribattezzato più tardi Opernhaus Zürich AG. Rimane una società privata, ma è finanziata principalmente dalla città e dal cantone di Zurigo. 

Distrutto da un incendio nel 1890, il vecchio teatro fu sostituito da nuovo edificio neobarocco, un anno dopo. È stato il primo teatro in Europa ad avere l’illuminazione elettrica. 

Tra i grandi direttori d’orchestra che vi hanno lavorato bisogna ricordare il tedesco Wilhelm Furtwängler e Nikolaus Harnoncourt. Sul palcoscenico si sono esibiti tra gli altri Cecilia Bartoli (che vive vicino a Zurigo), Bryn Terfel, Anna Netrebko e Jonas Kaufmann. 

L’Opera di Zurigo dispone anche di un proprio balletto, con circa 50 danzatori, noto come Ballett Zürich. Nel teatro si svolgono anche concerti eseguiti dall’orchestra filarmonica di Zurigo.

Traduzione di Armando Mombelli

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