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Prima o poi Federer espugnerà anche il Roland Garros

Emilio Sanchez e Ilie Nastase erano presenti alla finale di Roland Garros swissinfo.ch

Due volte battuto in finale sulla terra battuta del Roland Garros dallo spagnolo Rafael Nadal, riuscirà mai il basilese a conquistare l'ultimo trofeo del Grande Slam che ancora gli manca?

Ebbene sì: ne sono convinti quattro grandi stelle del tennis mondiale che, malgrado in pensione, contano ancora nell’ambiente. swissinfo ha chiesto il parere di Ilie Nastase, Emilio Sanchez, Marc Rosset e Guy Forget.

Invitati a giocare una partita in favore del lancio, in Svizzera, della Fondazione Laureus, i quattro tennisti hanno accettato di commentare la prestazione di Roger Feder alla recente finale del Roland Garros.

A quella partita hanno del resto assistito di persona. Due in veste di commentatori per la televisione e due per puro piacere. Secondo loro il torneo parigino non resterà stregato per il tennista basilese.

Se eccezionali campioni come Jimmy Connors, Stefan Edberg, Boris Becker e, in modo particolare, Pete Sampras hanno mancato l’appuntamento parigino – pur avendo vinto a Melbourne, Wimbledon e Flushing Meadows – Federer può farcela.

Enormi progressi

“Roger Federer ha compiuto enormi progressi su terra battuta – commenta Ilie Nastase, primo numero 1 mondiale della storia dell’ATP – e la sua prestazione in semifinale contro il russo Nicolay Davidenko, mi ha indotto a pensare che per lui sarebbe stata la volta buona. Ma, per sua sfortuna, in finale Nadal è stato molto efficace”.

Il giocatore di origine rumena, vincitore sulla terra rossa di Parigi nel 1973, è sicuro: per Federer il trionfo alla Porte d’Auteuil è solo una questione di tempo. “Se non sarà l’anno prossimo, sarà quello successivo”.

Stessa analisi da parte di Marc Rosset, già capitano della squadra svizzera in Coppa Davis e partner di Federer. Per il campione olimpico del 1992 e semifinalista al Roland Garros nel 1996, Federer può raggiungere il suo obiettivo.

“Quest’anno a Parigi non si sono visti giocatori spettacolari e la finale – sottolinea Rosset, che ha commentato per la TV romanda l’evento sportivo – era dominata dalla tensione”.

“Federer non ha dato il meglio di sé, ed è un peccato. Ma il tempo – puntualizza Rosset – gioca in suo favore. Gli auguro davvero di vincere questo torneo, anche perché ha tutte le carte in mano, tanto a livello tecnico quanto mentale. E gli auguro di vincere la finale contro il migliore tennista, e non contro un “nessuno”.”

La chiave della forza mentale

Dopo la vittoria sul mancino di Majorca al torneo di Amburgo, poco prima dell’inizio di Roland Garros, Federer era sicuro di possedere “le chiavi per imporsi su terra battuta”. Ma queste chiavi non sono state in grado di aprire le porte del successo a Parigi.

“Su terra battuta – spiega il francese Guy Forget – Rafael Nadal propone un gioco mentale incredibile. Dal momento che vince il primo set, ha vinto i tre quarti della partita. Nadal è un grintoso, un combattente che colpisce la palla, una, due, tre volte, senza sosta. Non è il massimo dello stile – evidenzia Forget – ma l’avversario finisce sempre per piegarsi sotto i suoi colpi martellanti”.

“Sono però anche convinto – continua l’ex campione francese – che Federer può giocare meglio e, di conseguenza, vincere il torneo. Se ce ne uno che può farcela, è proprio lui, Roger! Attualmente è il tennisista più completo. Ma non ha ancora trovato la soluzione per neutralizzare quel rullo compressore spagnolo che gli ostacola la via”.

I punti importanti

Già numero 7 mondiale e grande specialista della terra battuta, Emilio Sanchez propone un’analisi molto interessante sul confronto tra Roger Federer e Rafael Nadal, che di certo non si esaurisce qui.

“Il tennis di alto livello è principalmente una questione di forza mentale. Ogni giocatore – spiega Sanchez – tenta di imporre il proprio gioco all’avversario. Al Roland Garros, Federer è costretto ad assumere dei rischi giocando in modo diverso nel tentativo di destabilizzare Nadal”.

“Ma quando si tratta di vincere sui punti importanti, quelli che di fatto decidono l’esito di un torneo, il basilese non riesce a trovare delle facili soluzioni. E’ costretto a scambi supplementari rispetto a quanto si attendeva. Ecco dunque che la coscienza sul suo sistema di gioco e si allenta leggermente, influenzando così la tattica. Da molto competitivo, Roger diventa così un giocatore normale. E questo, per il momento, gli è fatale”.

swissinfo, Mathias Froidevaux
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)

E’ nato nel 1981 a Basilea. Ha vinto 48 tornei ATP, di cui 10 del Grande Chelem: l’Open di Australia nel 2004, 2006 e 2007; Wimbledon nel 2003, 2004, 2005 e 2006; l’Open degli Stati Uniti nel 2004, 2005 e 2006.

Gli ultimi tre anni è stato designato giocatore dell’anno dalla Federazione internazionale di tennis e migliore sportivo svizzero dell’anno.

E’ nato nel 1985 a Majorca, in Spagna. Mancino, è uno specialista della terra battuta ed è numero 2 mondiale nella classifica ATP.

Ha vinto 21 tornei, tra cui quello di Roland Garros nel 2005, 2006 e 2007. Dai tempi di Bjorn Borg, è il primo giocatore ad aver vinto per tre volte consecutive il torneo parigino.

Tra gli altri appuntamenti del Grande Slam, è arrivato in finale a Wimbledon nel 2006; nei quarti di finale degli Open di Australia 2007 e dell’US Open del 2006.

Ha vinto 8 dei 12 confronti con Roger Federer.

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