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Primi rientri dall’Asia

Numerosi svizzeri dei circa 1200 stabilitisi a Hong Kong, sono rientrati in patria, in seguito al diffondersi della polmonite atipica.

Finora nessun cittadino elvetico presenta sintomi sospetti. Misure preventive da parte del consolato.

Contrariamente al resto della Cina, a Hong Kong le informazioni sulla polmonite atipica e sulle modalità di trasmissione, sono state ampiamente diffuse dai media, dalle autorità sanitarie e dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha dichiarato il console generale aggiunto a Hong Kong, Jean-François Lichtenstern.

Per quanto riguarda i diplomatici che devono restare nel paese, i rischi di contagio hanno indotto a modificare l’organizzazione del lavoro al consolato, situato nella zona del quartiere degli affari. I due gruppi di lavoro non si incontrano mai: mentre una équipe opera negli uffici della rappresentanza diplomatica, l’altra lavora a domicilio, ha spiegato il console aggiunto.

Se si dovesse rilevare un caso sospetto di SARS (Sindrome respiratoria acuta grave) il gruppo interessato sarebbe messo in quarantena e il lavoro del consolato potrebbe essere svolto dall’altra équipe.

Nelle strade, negli ascensori o in altri luoghi pubblici i diplomatici portano maschere da chirurgo e il personale agli sportelli indossa anche guanti, ha aggiunto Lichtenstern.

Bollettino d’informazioni da Pechino

Il consolato ha comunicato che diversi cittadini elvetici hanno deciso di ritornare in Svizzera, senza tuttavia poter fornire cifre precise. Circa 1200 connazionali risiedono attualmente ad Hong Kong.

All’ambasciata svizzera a Pechino l’addetto stampa, Patrick Dreher, ha indicato che le partenze di cittadini elvetici, meno numerose rispetto a quelle registrate nell’isola di Hong Kong, concernono soprattutto donne e bambini.

L’epidemia che ha contagiato almeno 1200 persone nel paese è stata resa nota dalla stampa cinese solo recentemente, si è rammaricato Dreher. L’ambasciata invia tre volte al giorno mail informativi ai 750 svizzeri che si trovano in Cina e che le richiedono.

Sconsigliate alcune regioni cinesi

Nonostante nessun ordine di partenza sia stato formulato, l’ambasciata, conformemente al consiglio trasmesso dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), invita i viaggiatori a evitare la provincia cinese di Guangdong e Hong Kong, le due regioni più colpite dalla SARS.

I turisti non sono i soli a rinunciare ai loro viaggi. Numerose società svizzere presenti sul mercato cinese e nel sud-est asiatico (fra le altre UBS, Nestlé e ABB) hanno già chiesto al loro personale di evitare di recarsi in queste zone se non strettamente indispensabile.

swissinfo e agenzie

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