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Privazione di libertà per il pollame

Il governo a deciso che i polli non potranno più essere allevati all'aperto Keystone

Per evitare il rischio di trasmissione dell'influenza aviaria dagli uccelli migratori, il governo ha vietato l'allevamento all'aperto di pollame.

Con questa misura, che rimarrà in vigore fino al 15 dicembre, il governo svizzero si allinea a quanto deciso in precedenza da Austria e Germania.

A partire da martedì prossimo, il pollame sarà confinato al pollaio. È quanto deciso venerdì dal Consiglio federale, che ne ha vietato l’allevamento all’aperto fino prossimo 15 dicembre per timore di una diffusione del cosiddetto virus dei polli. Questa data corrisponde alla fine della migrazione invernale degli uccelli provenienti dall’Europa dell’Est.

Parallelamente, il governo ha vietato la vendita al mercato di pollame d’allevamento e di razza, nonché le esposizioni di volatili e altre manifestazioni analoghe.

Prevenzione

Questa misura preventiva – fa sapere l’Ufficio federale di veterinaria – si prefigge di impedire che gli uccelli migratori introducano l’influenza aviaria nel patrimonio avicolo svizzero.

Polli, tacchini, faraone, pernici, fagiani, quaglie, anatre, oche, struzzi e altri volatili, potranno essere detenuti unicamente in posti al chiuso, stalle o altre strutture, come ad esempio aree con clima esterno, munite di una tettoia a tenuta stagna e di barriere laterali che impediscano l’intrusione di altri uccelli.

Il divieto si applica sia al pollame da reddito che a quello ornamentale e da riproduzione. Dopo il 15 dicembre, secondo il governo, il divieto decadrà, in quanto si ritiene che il numero di uccelli migratori provenienti dall’Europa dell’Est dovrebbe diminuire.

Deroghe

Se non è possibile mantenere gli animali nella stalla o in un luogo chiuso, il veterinario cantonale – quando il caso lo giustifica- può autorizzare delle deroghe al divieto. Le aziende alle quali è concessa tale deroga saranno comunque tenute sotto stretta sorveglianza veterinaria.

Il Consiglio federale impone anche un obbligo di registrazione delle aziende che possiedono volatili, le quali devono annunciarsi entro una settimana al servizio designato dal veterinario cantonale.

L’obbligo non si applica alle aziende che, nell’ambito del censimento degli animali 2005, hanno notificato il proprio effettivo avicolo alle autorità d’esecuzione cantonali in materia di pagamenti diretti.

Berna garantisce che non ci saranno conseguenze nel pagamento diretto a causa di questo divieto temporaneo. Malgrado le misure preventive decise venerdì non è necessario modificare la dichiarazione dei prodotti biologici e di quelli da allevamento all’aperto.

swissinfo e agenzie

Il pollame può essere vaccinato contro l’influenza aviaria.

Contro il passaggio del virus aviario H5N2 all’uomo non esiste per il momento alcun vaccino.

In caso di contagio, il medicamento Tamiflu della casa farmaceutica elvetica Roche può però almeno in parte rivelarsi utile.

Negli ultimi giorni, a causa della produzione apparentemente insufficiente di Tamiflu, si è scatenata una vera e propria isteria mediatica.

Il virus H5N1 ha fatto per la prima volta la sua apparizione ad Hong Kong nel 1997.
Nel 2004, l’influenza aviaria si è diffusa in diversi paesi asiatici, tra cui Vietnam, Indonesia, Cambogia, Cina, Thailandia e Corea del Sud.
Identificato questa estate anche in Russia e Kazakhstan, il virus ha raggiunto negli ultimi giorni la Turchia, la Romania e apparentemente la Grecia.
Finora nel mondo circa 60 persone sono morte in seguito all’influenza aviaria.

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