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Proteggere l’ecosistema per garantire le risorse d’acqua

La gestione dell'acqua passa dalla protezione delle foreste Keystone

Durante la settimana mondiale dell'acqua, che ha inizio lunedì a Stoccolma, la Svizzera insisterà sull'importanza della protezione dell'ecosistema terrestre.

Questo sistema serve a preservare la quantità disponibile nonché la qualità dell’acqua. In Svezia la Svizzera presenterà un codice di condotta volto ad incentivare le misure di protezione delle riserve d’acqua.

Negli ultimi anni, l’ecosistema terrestre è divenuto parte integrante del sistema di gestione dell’acqua. Per le autorità elvetiche questo approccio è il primo e forse il più conveniente mezzo per garantire un’erogazione d’acqua durevole e di qualità.

«Quando piove le montagne e le pianure si rivelano molto utili. Tale ecosistema permette infatti di filtrare e di immagazzinare l’acqua», afferma Sibylle Vermont dell’Ufficio federale dell’ambiente.

Ciò significa che gli ecosistemi quali le paludi, le foreste e il terreno devono essere protetti e gestiti in modo sostenibile per l’ambiente.

Le foreste ad esempio sono necessarie per assicurare la qualità dell’acqua e limitare le inondazioni. Per proteggerle non occorre tuttavia vietare ogni attività umana.

«Occorre gestire i boschi svizzeri in modo appropriato», sostiene Vermont. «A volte ad esempio si devono tagliare alcuni alberi per migliorare il sistema di filtraggio».

Incentivi

Gli agricoltori possono rendersi utili alla protezione delle risorse d’acqua. I tre quarti dei nitrati che vengono ritrovati nella falda freatica sono infatti dovuti all’agricoltura.

Per poter ricevere dei finanziamenti statali, i coltivatori devono rispettare un determinato numero di criteri ecologici. Si richiede loro ad esempio di lasciare il 7 % dei campi a maggese. Possono inoltre ricevere altri finanziamenti atti a compensare le eventuali perdite di guadagno registrate a causa dell’applicazione di misure di protezione dei corsi d’acqua. «Paghiamo ad esempio gli agricoltori affinché riducano le superfici coltivate o proteggano le zone paludose», aggiunge Vermont.

La Svizzera è considerata un esempio da seguire dall’Unione Europea, che tenta di seguire la stessa direzione e di ridurre le coltivazioni.

Gli svizzeri hanno commesso degli errori in passato. Lo sviluppo dell’energia idroelettrica, la canalizzazione dei fiumi, la deforestazione o la bonifica delle paludi per aumentare la produzione di cibo hanno lasciato delle tracce e danneggiato l’ecosistema.

Oggi la politica ambientale adottata in questo ambito è diametralmente opposta. Gli effetti positivi di questa nuova strategia si sono fatti sentire lo scorso anno: «Le zone dove i corsi d’acqua non sono stati canalizzati sono state meno toccate dalle inondazioni», spiega Vermont.

Codice di condotta

L’Ufficio federale dell’ambiente sostiene l’introduzione di un codice internazionale di condotta basato su pagamenti a chi, attraverso misure di gestione dell’acqua, contribuisce alla salvaguardia e alla miglioria dell’ecosistema.

Questo testo dovrebbe essere adottato il prossimo mese di novembre durante la riunione della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite in seno alla quale si discuterà della Convenzione sulla protezione e l’utilizzazione dei corsi d’acqua transfrontalieri e dei laghi internazionali.

Il codice è basato sulla convinzione generale che il rispetto dell’ecosistema contribuisce al benessere dell’umanità e che pagare affinché ciò sia possibile è un valido strumento di gestione dell’acqua. Le regole previste stabiliscono un sistema di utilizzo di tali pagamenti.

Per Sibylle Vermont, la capitale svedese, dove si riuniranno membri di governo, di organizzazioni non governative e scienziati non è tanto un posto dove verranno prese delle decisioni quanto piuttosto una piattaforma di dialogo e di scambio di opinioni.

«Sfrutteremo l’opportunità che ci è data di rendere gli altri partecipi delle nostre esperienze e al contempo di imparare da loro nuove strategie d’azione», conclude.

swissinfo

La Svizzera dispone del 6% delle riserve d’acqua dolce d’Europa.
La metà di queste riserve si trova nei laghi naturali o artificiali, il 28% nei ghiacciai,il 20% nella falda freatica e il 2% in fiumi e dighe.
Ogni abitante consuma in media 400 litri di acqua al giorno. Questa cifra include l’uso industriale, agricolo e domestico d’acqua.

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